Un progetto a lungo termine può andare incontro a qualche intoppo, ma se le basi sono solide, e non si perdono di vista il punto di partenza e l’obiettivo che si vuole raggiungere, ha buone possibilità di andare in porto. Urbano Cairo prende in prestito un ragionamento che deve aver fatto molte volte nella propria attività imprenditoriale per rinnovare la fiducia, a dispetto degli ultimi risultati, al progetto Torino. “Manca ancora un terzo del campionato, possiamo riprendere un certo cammino. Basta mantenere compattezza e non perdere la fiducia“, dice il presidente granata che, intervistato dall’ANSA, allontana le voci di un possibile addio di Giampiero Ventura: “E’ il più bravo che ho avuto, se abbiamo rinnovato il suo contratto di due anni è perché c’è grande fiducia”. L’attuale dodicesimo posto in classifica, che rende l’Europa ormai quasi un miraggio, non toglie l’ottimismo al numero uno del club granata. “Stiamo facendo un lavoro importante – è la sua analisi -. Mi rendo conto che la partenza lanciata di inizio stagione ha creato grandi aspettative, ma abbiamo una squadra giovane, sulla quale si è investito e che ha bisogno di tempo. Dobbiamo dare a nostri ragazzi la possibilità di crescere, magari anche sbagliando, senza mettere loro fretta e pressione“. L’allenatore più adatto ad aiutarli in questo cammino, secondo Cairo, è proprio Ventura, nonostante sia finito nel mirino di critica e tifosi per gli ultimi risultati. “Ventura è bravissimo nell’allevare i giovani – sottolinea – basta guardare i passi in avanti che hanno fatto i vari Maksimovic, Bruno Peres, Benassi o Belotti, che sta iniziando a raccogliere i frutti del suo lavoro. Il modulo? Se se ne sceglie uno è perché si hanno giocatori di un certo tipo – risponde Cairo, respingendo una delle maggiori critiche che in questo momento vengono mosse a Ventura -. Quando è stato il momento di cambiarlo, negli anni scorsi, lo ha fatto e non escludo che il mister stia facendo ragionamenti per il futuro. Se potrà cambiare lo farà, se non quest’anno il prossimo“. A incidere sulla stagione del Toro anche i numerosi infortuni e qualche episodio negativo. “In qualche occasione la fortuna non è stata dalla nostra, è vero – dice Cairo – ma alla fine contano i punti. Preferisco pensare al lavoro, quello ancora da fare e quello fatto“, che in questi cinque anni non è stato poca cosa. “Il Torino è, col Napoli, l’unica società senza debiti, abbiamo una squadra con giocatori di proprietà, giovani e di prospettiva – sottolinea ancora Cairo -, stiamo ricostruendo il Filadelfia e il settore giovanile ha ricominciato a dare risultati, con lo scudetto Primavera e la formazione di talenti di valore“. “Tutto questo è qualcosa di unico – conclude -. L’importante è crederci. Se manteniamo la forza del gruppo, appoggiato come sempre dai nostri tifosi che sono unici, possiamo ancora fare un buon campionato. A cominciare da domenica“.
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