Il giornalista Gianni Mura, grandissima firma de ‘La Repubblica’ interviene a Radio Goal. Ecco quanto evidenziato da IamNaples.it:
“E’ importante capire come se la possano giocare dall’inizio. Abbozzo una mia previsione: il Napoli attaccherà dall’inizio e la Juve, almeno per il primo tempo, aspetterà. Questo perché l’assenza di Chiellini è molto importante nell’equilibrio dello scacchiere di Allegri: al migliore attacco non verrà opposta la migliore difesa. Come fronteggerà quest’assenza? Potrebbe rischiare Liechtsteiner nella linea a ‘3’ o, più rischioso per come la Juve sta interpretando tatticamente questo torneo, passare ad una difesa ‘a 4′. Ricordiamoci, poi, che il Napoli è la seconda miglior difesa e la Juve il secondo migliore attacco: si affrontano quindi sicuramente le due squadre più forti del campionato. Rispetto all’anno scorso, la linea difensiva degli azzurri vanta, in più, Hysaj e Reina: mi ha sorpreso come l’ex Empoli si sia subito calato nella realtà napoletana. Juve con la testa al Bayern? Normale, ma ancor più normale che si pensi prima al Napoli. Certo che se fossi nella testa degli juventini, averne vinte quattordici di fila ed essere ancora secondo, mi farebbe strano. Questo scontro diretto diventa fondamentale solo se lo vince il Napoli, che si porterebbe a cinque punti, sei effettivi in virtù degli scontri diretti. E’ una partita aperta a tutti i risultati, ho parlato anche di stanchezza perché, specie la Juve, vedo le due squadre un po’ sulle gambe, vedi le partite con Genoa e Frosinone. Il Napoli è un po’ più fresco, ieri poteva chiuderla già prima. Il Napoli è una squadra a cui piace giocare al calcio, si diverte e questo, ovviamente, fa divertire chi lo guarda. Tranne ieri, che è finita 1-0, si assiste sempre a goleade: il Napoli ne segna circa tre a gara in media, una cosa assurda per il calcio italiano. Sarri? Il Napoli, dalla cintola in su, era già divertente con Benitez a dire il vero, ora però si è fatto passi in avanti sotto tutti gli aspetti. Il mister ha i suoi uomini di fiducia, ha imbastito una gerarchia che determina confidenza e consapevolezza negli interpreti.”
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