Difesa e contropiede: questo è il motto della Lazio di Reja, che lascia in panchina Hernanes, e schiera un centrocampo muscoli e corsa con Brocchi, Bresciano, Gonzalez e Mauri. L’obiettivo è contenere gli azzurri e poi ripartire, sfruttando la velocità di Zarate e Sculli e gli inserimenti tra le linee di Mauri. Proprio il nazionale azzurro ha colpito la difesa partenopea al 29′, saltando due uomini e superando De Sanctis ed una retroguardia troppo distratta. La Lazio fino a quel momento aveva sofferto nella propria metà campo, riuscendo ad uscire solo al 19′. Tante le occasioni per Cavani, Hamsik e Lavezzi, che dovrebbero, nella ripresa, aggiungere un po’ di cattiveria agonistica alle loro conclusioni. La Lazio “difesa e contropiede” ha avuto anche altre due palle-gol per raddoppiare: una sempre con Mauri al 31′ ed un’altra sprecata da Zarate e Sculli, su un madornale errore di Campagnaro al 35′. Il Napoli, fino al gol, aveva provato ad allargare Lavezzi sulla sinistra e con i movimenti di Hamsik nella zona centrale, a far male ai biancocelesti, che non sono caduti ma hanno sofferto l’avanzata partenopea. Dalle curve si canta: “Dai ragazzi non mollate”. Questo è lo spirito che la banda Mazzarri deve impiegare nella ripresa; grinta e concentrazione massima per scardinare il muro laziale. Tocca anche a Maggio e Dossena farsi vedere costantemente per allargare le maglie della retroguardia laziale; poi Pazienza e Yebda dovrebbero alzare il ritmo, altrimenti bisognerà ricorrere a Gargano.
Dal nostro inviato al San Paolo Ciro Troise
