Un terzetto in testa con una caratteristica in comune: l’allenatore. Juventus, Napoli e Lazio sono guidate da Conte, Mazzarri e Petkovic, con modalità diverse ma tutti reputati alla stregua di sergenti di ferro. Gente scavata nel titanio, abituati alle intemperie del calcio e della vita. Ma se il tecnico slavo sta conoscendo solo adesso le tensioni del calcio italiano, Conte e Mazzarri ne sono consapevoli da troppi anni vissuti prima da calciatori e poi da allenatori. Non è un caso se Juve e Napoli, da quando ci sono loro sulla panchina, sono diventate formazioni toste, dure a morire e con la capacità di trasformare le sconfitte in vittorie anche in extremis. Martelli che sanno come picchiare duro sul gruppo, dove trovare l’errore anche quando la propria squadra conquista nove punti in tre partite. Ieri mattina Walter Mazzarri ha fatto sentire la sua voce al Napoli, che il giorno prima aveva messo sotto anche il Parma. «Sono molto arrabbiato, molto», le stesse parole che aveva rivolto la sera prima alla stampa, le ha pronunciate ieri mattina a Castelvolturno. Il gruppo si era riunito per cominciare a preparare la sfida di giovedì sera con lAik Solna (si prevede un largo turn over, arbitra il francese Turpin) e Mazzarri ha tenuto tutti a rapporto negli spogliatoi, 40 minuti sotto torchio. Non aveva digerito l’eccessiva superficialità degli attaccanti, quando sul 2-0 contro il Parma, avevano sciupato almeno tre ghiotte occasioni per triplicare. E poi, una strigliata l’ha ricevuta anche la difesa, alla quale ha imputato ancora qualche leggerezza. Soprattutto sui calci da fermo.
BRITOS E ARONICA KO Al termine dei 40 minuti di sfogo, poi la squadra azzurra ha ricominciato ad allenarsi e lo ha fatto con i palloni ufficiali dellEuropa League. Scarico e corsa in pineta per chi ha giocato contro il Parma, mentre gli altri calciatori della rosa hanno disputato una partita contro una mista Primavera-Allievi sul campo grande. Il trio d’attacco per la prima squadra era composto da Vargas-Insigne con El Kaddouri alle loro spalle. Non buone le notizie per i due difensori acciaccati. Soprattutto Britos, che si è sottoposto ad esami che hanno evidenziato una distrazione di primo grado al retto femorale della coscia sinistra. Il difensore farà per due settimane terapie e lavoro di riabilitazione, ma non si rivedrà se non dopo la sosta di metà ottobre. Aronica, uscito dopo il primo tempo nel match col Parma, ha riportato una distorsione di primo grado alla caviglia destra e ieri ha svolto terapie. Non ce la farà per giovedì, ma per domenica a Catania è più che probabile. Terapie e linfodrenaggio anche per Inler che nella gara di domenica pomeriggio ha subìto una contusione al polpaccio. Nulla di serio: si riprenderà presto. Ma è probabile che in Europa League possa inizialmente starsene in panchina. Nel Napoli, infatti, si vedranno tanti volti nuovi ed in predicato di giocare dal primo minuto ci sono Rosati, Gamberini, Fernandez, Mesto, Dossena e Insigne .
BLINDATO INSIGNE A parte Goran Pandev (9 gol nelle 8 partite da lui giocate, da luglio a domenica), il più felice di tutti è Lorenzo Insigne. Il primo gol in serie A l’ha entusiasmato, pur restando sempre con i piedi per terra. Eppure di argomenti per esaltarsi ci sarebbero. Dalla Francia, precisamente il portale Mercato365, si vocifera che il Psg dopo aver preso Lavezzi, Thiago Silva, Ibrahimovic e Verratti, stia monitorando il talento di Fattammagiore. Per la soddisfazione di De Laurentiis che, però, non ha nessuna intenzione di dare via la sua pepita doro. Anzi, quando Insigne ha firmato il contratto quinquennale con il Napoli, il patron gli comunicò il suo auspicio: che possa diventare il Totti del Napoli. Un obiettivo molto ambizioso.
Fonte: Raffaele Auriemma per Tuttosport
La Redazione
C.T.
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