La Juve Stabia non vuol mollare un centimetro. È questo il diktat di William Jidayi dopo il ko casalingo contro il Novara, a 48 ore dalla delicata trasferta a Crotone. «La sconfitta contro il Novara non ha mutato il nostro stato d’animo – sottolinea Jidayi – la Juve Stabia non ha intenzione di mollare la serie B per nulla al mondo. Noi tutti vogliamo onorare con le nostre prestazioni la maglia che indossiamo, quando scendiamo in campo rappresentiamo una città che in questi anni ci ha sempre dimostrato il proprio amore a prescindere dai risultati. L’ultimo posto non gratifica nessuno, vogliamo assolutamente riportarci in carreggiata per vivere un girone di ritorno da protagonisti». Lo sciopero del tifo andato in scena durante il primo tempo del match giocato sabato al Menti sembra aver scavato un solco tra la speranza e la cruda realtà che vede i playout a 9 punti di distanza. «Ai tifosi chiedo di continuare a sostenerci – sottolinea il ventinovenne – assieme il prossimo 31 maggio potremo festeggiare quella salvezza tanto desiderata. In questo frangente abbiamo assoluto bisogno della loro passione, da soli difficilmente riusciremo a rialzare la testa. Ricordo la splendida cornice di pubblico che nell’estate 2012 ci accolse al primo allenamento dopo il ritiro, mai nella mia carriera mi era capitato di trovare tante persone alla prima stagionale. Parlo sempre di quel giorno ai miei compagni di squadra, non vedo l’ora di tornare sotto la curva a festeggiare i nostri successi». Salvezza. Una parola, quest’ultima, che neanche l’avvicendamento in panchina sembra avvicinare alla Juve Stabia. «Abbiamo vinto solo a Cittadella – ammette Jidayi – è ora di darci una mossa per avvicinare quel gruppone che fortunatamente sembra volerci aspettare. L’esonero di Braglia non è stato vano, Pea ci ha ridato entusiasmo spiegandoci nel dettaglio i propri schemi». Eppure anche con il nuovo tecnico non è arrivata la vittoria, ma i giocatori pensano che sia stata intrapresa la strada giusta. «Con lui non sono mai mancate prestazioni degne di nota, il problema è che pecchiamo puntualmente di cinismo. Anche contro il Novara abbiamo costruito una serie incredibile di occasioni riuscendo nell’impresa di concretizzarne solo una, ai nostri avversari è invece servito molto meno per batterci». Un rapporto, quello tra il centrocampista ed il tecnico Pea, nato solo a Castellammare. «Non fu lui a tagliarmi quando ero a Padova – chiarisce il ravennate – fu la società a decidere di non rinnovare il contratto a noi senatori che avevamo riportato il club in B ed onorato la categoria. L’allenatore subentrò solo a luglio quando ero ormai svincolato, non ebbe alcuna responsabilità sul mio addio». La cura del tecnico ex Sassuolo, che cominciò il lavoro di un esperto della panchina come Gigi Simoni, sembra tuttavia non raccogliere particolari frutti dopo la doppietta interna sciaguratamente vanificata. «Sapevamo di dover dare l’anima contro Bari e Novara – conferma Jidayi – abbiamo perso un’ottima opportunità per accorciare le distanze dalla salvezza. La strada da percorrere è però ancora lunga e noi continuiamo a credere nella permanenza tra i cadetti. Si sa, a volte bastano un paio di vittorie per rimettersi in sesto». Il Crotone terzo in classifica non sembra l’avversario migliore in tal senso. «I calabresi dispongono di uno splendido mix tra giovani ed esperti – evidenzia il mediano – sono stati straordinari a realizzare una serie di risultati positivi degni della terza posizione. Per noi non ha però senso guardare la classifica, in questo momento ci dice che tutte le squadre ci sono al momento superiori. Ai tifosi garantisco una sola cosa: espugneremo lo Scida».
Fonte: Il Mattino
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