AVELLINO. La marcia trionfale dell’Empoli, che non aveva ancora conosciuto la sconfitta, si è fermata al Partenio- Lombardi. Quella dell’Avellino, invece, prosegue sulle ali dell’entusiasmo con i lupi che scalano sei posizioni in un colpo solo e respirano aria di vertice: 12 punti. Questo il sorprendente verdetto del posticipo che la squadra di Rastelli ha interpretato alla perfezione punendo un Empoli a disagio con il clima di battaglia imposto dai biancoverdi. Non a caso nel 3-5-2 di casa il tecnico, viste le proibitive condizioni del terreno di gioco, ha preferito inizialmente Pisacane, D’Angelo e Galabinov a Peccarisi, Massimo e Soncin. Sarri ha risposto con il suo collaudato 4- 3-1-2 in cui ha rischiato il fantasista Verdi alle spalle del duo delle meraviglie Tavano-Maccarone. L’inizio è stato arrembante con Maccarone che ha scaldato i guanti di Terracciano e Zappacosta che ha sparato alto dalla stessa posizione in cui punì il Novara all’esordio in campionato.
Dieci minuti dopo Valdifiori ha tentato di pescare il jolly dalla distanza, ma ha trovato Terracciano reattivo a deviare in corner. Sul capovolgimento l’Avellino ha risposto con due conclusioni di Bittante e Galabinov. Quasi casuale, al 18′, la prima vera palla gol dell’incontro che ha visto Tonelli, nel tentativo di liberare l’area piccola, colpire il gluteo di Galabinov. Prodigioso l’intervento a ritroso di Bassi che ha bloccato sulla linea. L’azione ha galvanizzato i lupi che ci hanno riprovato con Schiavon il cui fendente è stato spedito in angolo dal portiere ospite. Sempre l’ex Cittadella al 25′, appena entrato in area, ha tentato la conclusione ad incrociare, ma ha alzato di un metro la mira.
Al 33′ il Partenio è diventato incandescente: Fabbro ha rubato palla a Verdi e rilanciato l’azione per Galabinov che si è involato verso Bassi timbrando il palo. Sulla respinta Castaldo, a porta vuota, si è visto ribattere una prima conclusione da Hysaj che, poi, non ha potuto far altro che atterrare l’ex molosso: rigore ed espulsione sacrosanti. Dal dischetto il bulgaro ha spiazzato Bassi e si è involato sotto la Sud per festeggiare il suo primo sigillo con i lupi.
Sarri è allora corso ai ripari sostituendo il fantasista Verdi con il dinamico Mario Rui. La mossa ha avuto l’effetto di ingolfare il centrocampo e bloccare momentaneamente l’esuberanza degli uomini di Rastelli fino all’intervallo. Nemmeno il the, però, ha calmato gli indemoniati ragazzi di Rastelli. Sarri ha provato a smuovere gli equilibri al quarto d’ora richiamando in panca uno spento Tavano per giocarsi la carta Mchedilidze. Il nuovo entrato ha portato centimetri e dinamismo al reparto avanzato toscano che non si è comunque mai reso veramente pericoloso. Di contro l’Avellino ha amministrato il vantaggio facendosi minaccioso solo con un affondo di Castaldo. Da applausi, invece, è stato il destro di Galabinov che alla mezz’ora ha costretto Bassi al miracolo.
Il bulgaro, un minuto dopo, ci ha riprovato di testa con una conclusione centrale. Sulla panchina ospite il ds Marcello Carli ha allora perso le staffe con l’arbitro ed è finito negli spogliatoi insieme a Maccarone che Sarri ha tolto dalla contesa per inserire Pucciarelli. L’ex milanista lo ha ripagato con qualche punizione pericolosa sulla linea Maginot biancoverde, un tiro angolatissismo che al 45′ Terracciano ha smanacciato in angolo, ed un contatto in area con Pisacane che ha fatto gridare al rigore Sarri. Il pubblico del Partenio-Lombardi al fischio finale è esploso in un boato di gioia.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
L.D.M.
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