Lo 0-0 contro l’Atalanta allunga la striscia di risultati utili del Sassuolo: cinque partite, con due vittorie e tre pareggi. È la prima volta per gli emiliani in Serie A. Ma più che rallegrarsi per il record, Di Francesco farebbe bene a rammaricarsi per le occasioni perdute. Poche squadre di media-bassa classifica (o forse nessuna) possono permettersi la stessa qualità offensiva dei neroverdi. Invece nelle ultime due gare il tridente del Sassuolo non è riuscito a spremere reti e neanche il rientro di Zaza, cancellato da Stendardo e Cherubin, ha cambiato il trend. Pure Colantuono, che deve fare i conti con il peggiore attacco del campionato (4 reti in 11 gare, mai così male per le punte della Dea in A), è al secondo 0-0 di fila: una politica conservativa adottata per arginare l’emorragia di sconfitte, già 5. In un caso e nell’altro le ragioni della classifica hanno prevalso sullo spettacolo. Vista così, il pari è un buon punto in ottica salvezza. Ma da una squadra tradizionalmente votata all’attacco come il Sassuolo è legittimo pretendere di più.
PRIMO TEMPO BLOCCATO — La politica dei piccoli passi partorisce un primo tempo bloccato, incartato, con tante sbavature da una parte e dall’altra e un’attenzione ossessiva alla fase di difesa. La costruzione latita: Baselli e Magnanelli fanno una fatica tremenda ad accelerare le giocate senza rimanere invischiati nella melassa di centrocampo. Colantuono non adotta l’atteggiamento iper offensivo che contro il Torino aveva fatto infuriare Ventura, ma blinda saggiamente le fasce. A destra Raimondi e Benalouane (schierati titolari sacrificando i cross e la spinta di Zappacosta) prendono in consegna Peluso e Sansone. A sinistra, la novità di un centrocampo privo di Cigarini e Carmona è Molina (seconda da titolare dopo Sampdoria-Atalanta del 5 ottobre). In difesa c’è Dramé su Berardi, mentre a Maxi Moralez Colantuono chiede di sdoppiarsi, giocando tra le linee in fase di possesso e chiudendo su Vrsaljko quando il Sassuolo avanza. Sassuolo che, così, riesce a rendersi pericoloso solo con una rapida ripartenza orchestrata da Sansone e conclusa male da Berardi: significativa, nella circostanza, l’azione di disturbo proprio di Moralez, che interpreta con abnegazione i compiti di copertura. L’altra occasione per i neroverdi è più casuale: un rimpallo permette a Cannavaro di servire Berardi che di sinistro conclude piano su Sportiello.
SQUILLI NELLA RIPRESA — Qualche emozione in più nella ripresa, che il Sassuolo inizia con maggiore intraprendenza. Un colpo di testa alto di Sansone al 5′ e un tiro su Sportiello di Berardi all’8′ sembrano il preludio di un secondo tempo giocato diversamente. Invece l’occasione più grossa capita all’Atalanta con il palo colpito di testa da Raimondi al 28′. Colantuono fa entrare Boakye per uno stravolto Moralez, Di Francesco risponde con Floccari (per Zaza) e Floro Flores (per Berardi) prima di chiudere con le quattro punte (in campo anche Pavoletti per Taider). Ma infarcire l’attacco non porta a nulla: lo 0-0 non si sblocca.
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