Vendeva abbonamenti per la tribuna d’onore dell’Olimpico, consentendo di assistere alle partite della Roma accanto a vip, dirigenti o giocatori non convocati. E il sistema funzionava bene: i suoi “clienti” non sono mai stati fermati all’ingresso dello stadio e hanno assistito a tutte la gare interne della Roma per un’intera stagione. Ora però hanno preso lui. Il mago della truffa è Bruno Conti, ma non c’entra nulla con l’ex bandiera e attuale responsabile del settore giovanile giallorosso. Solo un caso di omonimia.
PREZZI STRACCIATI — Conti, insieme a un socio, falsificava tessere del valore di circa 3.000 euro e le vendeva a prezzi stracciati (da 200 a 500 euro). Nella sua rete sono finite 28 persone, che hanno assistito alle partite della Roma da posizione privilegiata per tutta la stagione 2010-11. I due falsari ora andranno a processo con l’accusa di truffa e falso dopo la chiusura dell’indagine disposta dal pm Francesco Saverio Musolino.
I CLIENTI — I clienti sono rimasti invece estranei all’inchiesta: dall’indagine è emersa la loro non consapevolezza di essere in possesso di abbonamenti contraffatti. La difesa dei 28 si è fondata sul fatto che, dopo aver acquistato le tessere, non avevano alcun interesse ad approfondire la validità delle stesse. La Roma e la Figc, ritenute dal pm parti offese, ora dovranno valutare se costituirsi parte civile nel procedimento.
Fonte: gazzetta.it
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