Riprendere il filo del campionato dopo la delusione europea. Napoli e Fiorentina, accomunate dallo stesso amaro destino in Europa League, si apprestano a scontrarsi al San Paolo nella 29esima giornata di Serie A. Il primo giudice dell’incontro scelto è Paolo Tagliavento, arbitro 41enne della sezione di Terni. Internazionale dal 2007, il fischietto umbro è all’undicesima stagione nella Can di A e B, con 154 presenze collezionate nella massima serie. Ha una media di circa 5 ammonizioni a partita, un’espulsione ogni tre ed 1 penalty fischiato ogni due. Quest’anno ha raggiunto uno dei picchi più bassi della sua carriera. In Champions League, più precisamente l’11 dicembre 2013, è infatti protagonista di una clamorosa “papera” assieme ai suoi assistenti (tra i quali rispunta il nome del guardalinee Stefani, protagonista dell’ “horror” di Pechino). Schalke-Basilea 2-0: il “parrucchiere” (così sarcasticamente ribattezzato dalla stampa svizzera) convalida un gol al tedesco Matip al 57′ in netta posizione irregolare: tre sono infatti i calciatori oltre la linea difensiva elvetica al momento dell’assist di Farfan. Non è la prima volta per Tagliavento, che non può non ricordare Milan-Juventus 1-1 del 25 febbraio 2012. Nella sfida scudetto l’arbitro viene “marchiato” anche in quel caso da un errore clamoroso del suo assistente, il quale non vede il gol fantasma siglato da Muntari, con la palla che varca la linea di porta di almeno mezzo metro. La terza “perla nera” risale invece a Juventus-Inter 1-3 dello scorso campionato, gara nella quale l’arbitro ternano convalida una rete a Vidal, viziata da un evidente posizione di offside di Asamoah. I suoi precedenti con il Napoli sono quattordici, per un bilancio totale di sette vittorie, cinque pareggi e due sconfitte. I primi due risalgono all’era pre-De Laurentiis, entrambi in Serie B, Venezia-Napoli 0-0 nel 2003 e Vicenza-Napoli 1-1 nel 2006. Il primo match in Serie A arbitrato dal fischietto umbro risale al 2007: Roma-Napoli 4-4, una partita memorabile per tutti gli amanti del calcio con Tagliavento degno direttore di gara. Pochi gli errori commessi e tutti marginali. Sulla stessa linea è l’arbitraggio di Napoli-Fiorentina 2-1 del settembre 2008 e Sampdoria-Napoli 2-2 dell’aprile 2009. Ma nella Genoa rossoblu arriva una prestazione da dimenticare per il Fischietto umbro: Genoa-Napoli 4-1 del settembre 2009, match ampiamente condizionato. I partenopei conducono per 1-0, quando l’arbitro vede un presunto contatto in area tra Campagnaro e Sculli: espulsione per il difensore azzurro e calcio di rigore per il Genoa. Dopo la brutta prestazione di Marassi, Tagliavento ritorna ad arbitrare il Napoli dopo un anno al San Paolo, di nuovo contro la Roma. Sia il Napoli che Tagliavento sfoderano un’ottima prestazione, che porta al 2-0 finale. Bene anche in Napoli-Udinese 1-2. In Napoli-Milan 3-1 del settembre 2011 Tagliavento compie alcuni errori gravi, anche se ininfluenti dal punto di vista del risultato. Non sanziona Pato, che si rivolge a muso duro verso Maggio. Non vede un tocco di mano di Cannavaro in area e non espelle Nesta, che stizzito da un fallo di Aronica mette le mani al collo del difensore partenopeo. Altra sfida arbitrata da Tagliavento con gli azzurri è Napoli-Juventus 3-3 del novembre 2011: il fischietto di Terni concede due rigore al Napoli, entrambe decisioni corrette. Il primo rigore però lascia molti strascichi dopo la partita, Hamsik trasforma il penalty ma il direttore di gara fa ripetere per la presenza di alcuni calciatori in area. Sulla ripetizione lo slovacco va nuovamente sul dischetto, ma questa volta sbaglia sparando in curva. In termini di regolamento la decisione è giusta, ma raramente gli arbitri fanno rispettare questa norma e lo stesso Tagliavento sul secondo rigore non tiene conto degli uomini presenti all’interno dell’area al momento della battuta. In Lecce-Napoli 0-2 l’arbitro ternano non assegna un probabile rigore ai padroni di casa. In Sampdoria-Napoli 0-1 i blucerchiati protestano per il rigore assegnato ad Hamsik dopo un fallo di Gastaldello: lo slovacco sembra essere sulla linea dell’area di rigore ma nemmeno l’occhio attento della moviola riesce a risolvere l’enigma. Recriminazioni anche in casa Napoli per l’espulsione affrettata di Mazzarri per proteste. Il 6 gennaio 2013 partecipa a Napoli-Roma 4-1. I 50.000 del San Paolo ammirano l’ennesima tripletta di Cavani e il sigillo conclusivo di Maggio. Poco spazio è riservato all’arbitro, attore non-protagonista. L’ultimo incontro risale al 15 dicembre 2013: Napoli-Inter 4-2. Nonostante il risultato rotondo, Mazzarri (questa volta da ex) è a dir poco avvelenato. L’episodio principale è l’espulsione inflitta a Ricky Alvarez per doppia ammonizione al 70′, considerata dalla parte nerazzurra troppo affrettata e poco in linea con la gestione precedente dei cartellini. Qual (buon) Tagliavento porterà a Napoli-Fiorentina?
A cura di Antonio Fusco
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