L‘Inter è sotto assedio. Dopo le parole pesantissime del consigliere di amministrazione della Fiorentina, Paolo Panerai, sul caso Salah, anche il padre (e procuratore) del centrocampista francese Giannelli Imbula si è scagliato contro l’atteggiamento dei nerazzurri. “Io ero molto interessato al suo passaggio all’Inter, perché è un grande club, con un progetto ambizioso – ha esordito Willy Ndangi in una intervista concessa al Journal du Dimanche-. Abbiamo atteso, invano, che Roberto Mancini parlasse con lui, ma per quattro giorni non abbiamo avuto alcun segno di vita da parte dei nerazzurri. Il loro modo di agire mi fa vomitare. Si sono svegliati solo quando hanno sentito che c’era l’interesse del Porto su di lui. E i loro intermediari mi hanno mandato anche una serie di sms minacciosi”.
DOYEN — Ndangi ha tenuto anche a precisare che il fondo Doyen non ha giocato nessun ruolo nella scelta di suo figlio di andare al Porto. “Giannelli non ha alcun tipo di legame con Doyen Sports: ha soltanto un contratto con il Porto e rimane padrone del suo destino – ha specificato -. Né io, né lui, né il nostro avvocato hanno dato la minima somma a Doyen: è una situazione chiara come l’acqua di sorgente. Dicono che ho ricevuto una commissione da due milioni di euro: ne sarei stato felice ma non è così. La commissione che riceverò varia dal 5 all’8% dell’ingaggio annuale del giocatore”.
Fonte: gazzetta.it
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