Non segna lo straniero. Immaginate di svegliarvi la prima mattina dell’anno e scoprire che dalla Serie A sono scomparse tutte le reti dei giocatori non italiani: niente più gol di Higuain, Tevez in crisi, Icardi a digiuno. Un esperimento mentale un po’ curioso, ma che serve a dimostrare quanto incidano le reti made in Italy – e, per converso, quelle con passaporto – nella classifica del nostro campionato. Il risultato? Dell’improvvisa autarchia ne godrebbero le genovesi: Mihajlovic starebbe festeggiando le vittorie su Udinese e Juventus, primo con 34 punti (+7 rispetto agli attuali); subito dietro il Genoa, sicuro di un biglietto per la Champions. E le big? Garcia sorpasserebbe la Juve, ma non nella maniera attesa: i giallorossi, senza le reti di Gervinho, Ljajic, Pjanic e Nainggolan si fermerebbero infatti al quinto posto, mentre Allegri scivolerebbe addirittura al decimo.
VIOLA ULTIMI, ECCEZIONE INTER — Un’obiezione scontata: maggiore è il numero di stranieri in rosa, più una squadra perde punti in questa ipotetica graduatoria. L’equazione regge per la maggior parte dei casi, non tutti. Il Napoli, per esempio, è il club con meno italiani in formazione (5 su 25: il 20%, secondo la rosa fornita dal sito ufficiale) e lo ritroviamo infatti al terz’ultimo posto, con 14 punti in meno dei 27 raccolti finora grazie ai centri del Pipita e di Callejon. Anche la Lazio, però, ha la stessa percentuale di stranieri (80%), eppure Pioli sarebbe ottavo: merito dell’eterno Mauri e del solito Candreva, gli italiani giusti al posto giusto. Vola l’attacco tricolore del Sassuolo, la formazione che meno dipende dagli arrivi oltre confine (solo 3 neroverdi su 28 sono stranieri): Di Francesco inizierebbe il 2015 da terzo in classifica, seguito dall’Empoli di Maccarone e Verdi. Fa eccezione alla regola l’Inter di Mancini: nonostante il 77% di stranieri in rosa, i nerazzurri sarebbero sesti, con un punto in più rispetto alla classifica reale. In questo caso, a far la differenza sarebbero i colpi di testa di Ranocchia e le reti di Osvaldo (argentino naturalizzato italiano). Un esempio? Nel campionato made in Italy, l’Inter avrebbe vinto 2-0 con la Roma e pareggiato a Firenze. Proprio i viola, in attesa del ritorno di Giuseppe Rossi e Federico Bernardeschi, chiuderebbero all’ultimo posto insieme all’Atalanta, mentre il Milan dovrebbe lottare per la salvezza: quindicesimo con nove punti in meno, quelli garantiti da Menez e Honda.
Come sarebbe la classifica senza reti straniere: Sampdoria 34; Genoa 31; Sassuolo 28; Empoli 25; Roma 23; Inter, Parma, Lazio e Palermo 22; Juventus 20; Udinese 19; Cagliari e Torino 18; Verona e Milan 16; Cesena 15; Chievo 14; Napoli 13; Atalanta e Fiorentina 12.
GABBIADINI IL MIGLIORE — Insomma, se non contassero i gol stranieri, la classifica della Serie A risulterebbe sconvolta: un’ipotesi da fantascienza. Ma anche al di là degli esperimenti alcune osservazioni rimangono valide. La prima è questa: Manolo Gabbiadini è stato il migliore degli azzurri nella prima parte di stagione. Sette reti (secondo tra i bomber italiani) e la media voto più alta tra gli attaccanti (6,46), come dimostra la nostra top 11 tricolore. Fattori che il Napoli avrà certamente tenuto in considerazione prima di lanciare l’assalto al mancino blucerchiato. L’ultima nota arriva dalla classifica marcatori. Nei primi otto posti (dalle cinque reti in su) troviamo cinque over 30: Di Natale, primo con 8 gol, Matri e Mauri a 6, Cassano e Toni a quota 5. A parte il 28enne Osvaldo, le reti più giovani arrivano proprio dal “Gabbia” e da Simone Zaza (5 centri). Giocoforza, è su queste strade che passerà il futuro della Nazionale.
Fonte: gazzetta.it
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