Nella sala stampa del centro sportivo di Collecchio ha parlato il tecnico gialloblu Roberto Donadoni, per analizzare il confronto con il Napoli di Benitez: “Sappiamo che andiamo ad affrontare una squadra forte quindi ci vuole una prestazione sopra le righe ma un professionista non deve mai accontentarsi sulle cose normali. Le cose fatte bene è un obiettivo da tutti ma per un professionista deve ragionare diversamente. Servirà una prestazione al top delle proprie capacità, e voglio insistere con i ragazzi. Chiaro che ci vuole grande spirito di sacrificio, grande volontà ma poi bisogna credere nelle proprie potenzialità. Facendo così, puoi dare il meglio”, riporta parmalive.com.
Domani poteva essere la partita di Gargano, quali sono i progetti su di lui?
“Walter rientra oggi e va direttamente a Napoli, ce lo troveremo giù. Ha fatto queste due partite con la Nazionale e ha raggiunto un obiettivo importante, cosi come l’ha raggiunto Mesbah. Quindi questo è un entusiasmo che serve, che è utile. Io non ho mai ragionato da calciatore prima, adesso anche da allenatore, di voler fare una prestazione per dimostrare qualcosa o per riscattare. Io so di aver fatto il meglio di me stesso in tutte le occasioni, poi i risultati possono essere più o meno positivi. Su questo possiamo discutere, ma su Gargano e su tutti quei giocatori che hanno una storia prima con altre squadre esiste l’attualità. Questa vuol dire Parma, perchè abbiamo bisogno che esprimano dei valori importanti perchè ci servono per i risultati futuri, senza nessun spirito di rivalsa.”
Potrebbe essere della gara anche Paletta?
“Gabriel sta andando bene, è un dubbio che ho e non so se giocherà dall’inizio. Ho ancora dei dubbi in tal senso e voglio valutare anche con lui, è tanto che fuori ed è una settimana che riesce ad allenarsi con la squadra. Quando un giocatore ha un percorso cosi lungo bisogna fare tutti i ragionamenti del caso.”
Difficile pensare di avere subito il Paletta dell’anno scorso?
“Esatto, questa è una considerazione che ci sta.”
Potrebbe essere la gara di Sansone?
“Mi da un pò fastidio quando si sente dire che potrebbe essere la partita di X, l’ho sentito anche due settimane fa. Deve essere la partita di tutti, non di uno solo. Tutti devono essere pronti all’uso, può suonare poco carino ma ci sono giocatori qui che hanno avuto poco spazio ma per me diventa basilare capire e vedere da quello che succede in settimana. E’ chiaro che qualcuno è più penalizzato, ma non dipende dalla volontà del mister . Se tu in settimana mi dimostri e lavori in un certo modo allora i miei pensieri diventano ancora più difficili, ma questo è ottimo. Deve essere la partita di tutti non solo di Sansone o Biabiany.”
L’anno scorso di questi tempi aveva varato il 4-3-3:
“Non lo so, non sono uno che è attento a queste cose. Per me mettere la squadra in un modo piuttosto che in un altro è un discorso di contingenza, di valutazioni che faccio nel momento. Non legato a quello che ho fatto l’anno precedente.”
Questo momento di contingenza potrebbe spingerlo in questa direzione verso il Napoli?
“Noi abbiamo affrontato squadre che giocano con tre attaccanti ma credo che il Napoli ha grande duttilità. Ci vuole una grande capacita da parte nostra nel saper leggere ogni piccola situazione. La cosa che voglio, a cui mi piace pensare, è quella di avere una squadra che non sia rinunciataria. Voglio una squadra che non abbia la stessa attitudine vista nel primo tempo con la Lazio, mentre nel secondo tempo è cambiato tutto. Quel tipo di ragionamento lì può essere motivo di preoccupazione.”
