“Non sono preoccupato, sono ottimista di natura ma sarei ipocrita se non ascoltassi i rumors che arrivano“. Lo ha detto il presidente del Coni, Giovani Malagò, rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano dei rischi in occasione di Napoli-Roma del prossimo 1 novembre al San Paolo. “Non so – ha aggiunto – se ai tifosi della Roma sarà permessa la trasferta. Grazie a Dio c’è ancora tempo. Ma il Paese, la cittadinanza, le tifoserie devono aver capito la lezione perché si può sbagliare ma perseverare è diabolico”. “Poi – ha aggiunto Malagò – bisogna riconoscere i ruoli, io ci ho messo la faccia ma ora ognuno deve fare la sua parte”. Sulle evoluzioni giudiziarie della vicenda, Malagò ha spiegato: “A Napoli sanno che sono vicino alla famiglia Esposito e amico della mamma di Ciro e dico sempre che ogni considerazione deve passare in secondo piano rispetto al dolore della famiglia. Ognuno interpreti la vicenda come vuole ma rispettiamo il ruolo della magistratura”.
SICUREZZA PROBLEMA DI STATO O CALCIO? – «Ci sono partite di calcio da diecimila spettatori con i poliziotti in tenuta antisommossa mentre ai Mondiali di pallavolo non solo non c’è un poliziotto, ma neanche un vigile. Quindi il problema è dello Stato o del calcio?». Lo ha detto il presidente del Coni Giovanni Malagò commentando la norma che prevede che i club versino una percentuale sugli incassi per pagare gli straordinari delle forze dell’ordine. «Se fossi presidente di una società di calcio non sarei contento di veder arrivare a ottobre un provvedimento che non era previsto e che incide sul bilancio». Così il presidente del Coni, Giovanni Malagò, parlando della partecipazione dei club al pagamento degli straordinari delle forze dell’ordine. «Ma dobbiamo considerare – ha aggiunto – che una parte dell’opinione pubblica ritiene che certi oneri della collettività nei confronti delle partite di calcio non siano più accettabili. Il calcio dice che dà più di quello che costa, ma è in buona compagnia, perché in Italia c’è un’alta percentuale di cittadini che pagano di tasse più di quanto ricevono in servizi. Quel provvedimento riguarda tutte le manifestazioni sportive ma, alle partite di calcio, le forze dell’ordine sono in assetto da guerra, mentre per Italia-Inghilterra di rugby allo stadio Olimpico c’erano 82.000 spettatori e neanche un poliziotto. Questo potrebbe succedere nel calcio?».
Fonte: corrieredellosport.it
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