Quella di Davide e Golia è l’eccezione alla regola. In genere tra uomini e giganti a vincere sono sempre questi ultimi. E ieri sera tra Juve e Avellino si è capito praticamente subito che non ci sarebbe stata un’altra versione della storia biblica. Peccato perché il piccolo e coraggioso Avellino di Rastelli non è che abbia fatto proprio una figuraccia. Anzi. Solo che come capita quando si è al cospetto di un gigante, basta un istante, forse un minuscolo peccato di vanagloria, per essere travolti. È l’istante fatidico capita quando Izzo, troppo ingenuamente, lascia tempo e spazio a Giovinco per dipingere quello che sa fare meglio, ovvero il tiro a giro «alla Del Piero». È appena il minuto 7 di Juventus-Avellino e si capisce che la sfida si risolverà come nelle previsione e cioè contraddicendo la Bibbia. Troppo netta la differenza, ai signori della serie A basta un attimo per vincere la partita. Ma attenzione: l’Avellino ha tenuto testa ai bianconeri. E non guardate il risultato, netto, che fa dire addio alla Coppa Italia. Timoroso l’Avellino, sia chiaro. Anche troppo. Conte rivoluziona la sua squadra applicando un turnover mai visto, totale e assoluto. Non c’è praticamente traccia degli undici scesi in campo domenica in campionato a Sassuolo e tre giorni prima nella fatale Istanbul. Via quelle squadre, dentro un’altra, e così sia. E, stiamo bene attenti, non una squadretta di riserve pellegrine: tra i titolari di ieri sera ci sono minimo 4 nazionali. Oltre a Pogba, Quagliarella e Giovinco. Più che un’impresa, per l’Avellino ci voleva un miracolo. Qualche licenza, d’altronde, se la concede anche il buon Rastelli, che getta nella mischia Herrera e Togni lasciando in panchina il portiere Seculin. L’Avellino è ordinato e diligente nell’applicare il 3-5-2, ma nulla di più. Rastelli prova a blindare le fasce e di favorire un efficace elastico difensivo. Il compitino è ben chiaro: a turno uno dei tre centrali deve uscire sul trequartista di turno (Giovinco e Pogba) consentendo alla mediana di non schiacciarsi troppo indietro. I risultati, però, non sono confortanti. I bianconeri in Italia non prendono gol da otto gare consecutive in Italia e un motivo ci sarà pure. Nel primo tempo, comunque, sulla testa di Castaldo, al 29′, capita un’occasione d’oro. Tutto qui. La squadra di Conte non fa nulla di speciale per rendere spumeggiante la serata: l’obiettivo è passare il turno. Punto. E allora i bianconeri tirano fuori solo l’essenziale. E con un’altra aziona didascalica al 16′ vanno sul 2-0 con una spaccata al volo di Caceres su punizione di Giovinco. Difesa un po’ sbadata. Come lo sarà anche in occasione della rete di Quagliarella, con il portiere Di Masi non proprio immune da colpe. La sfida è all’insegna dell’amicizia. Ed è per questo che la ripresa ha solo qualche sussulto, con Conte che dà chiaramente indicazioni di non spingere. La Coppa Italia va in archivio, la Juve va ai quarti.
Fonte: Il Mattino
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