Quando è arrivato alla Sampdoria, Sinisa Mihajlovic, citando Kennedy, ha chiesto ai suoi calciatori di chiedersi cosa potessero fare loro per la squadra, piuttosto che la Samp per loro. Il 3-0 all’Udinese, frutto della doppietta di Eder e la rete finale di Gastaldello in una gara caratterizzata anche da tre espulsioni (Allan, Soriano e Gabriel Silva), rivela che il messaggio è stato recepito in pieno e che il primo a fare qualcosa di molto importante per la Samp sia stato proprio il suo allenatore, portando in dote una serie di elementi preziosi: mentalità, in primis, perché questo gruppo interpreta alla lettera la richiesta di lottare su ogni pallone; carattere, perché dopo due sconfitte consecutive (seppur a Napoli e in coppa Italia a Roma) non era scontato riprendere il filo e, anzi, sul piano del gioco si sono visti notevoli progressi con il 4-2-3-1 che comincia a dar frutti anche in fase offensiva; infine equilibrio, perché non è un caso che la terza vittoria in sette gare arrivi con la porta inviolata, mentre con Delio Rossi solo in un caso Da Costa non aveva subìto gol.
L’UOMO IN PIÙ — Detto che i meriti di Mihajlovic sono indiscutibili, c’è da dire che Eder ne ha altrettanti. I due gol che condannano l’Udinese al secondo k.o. consecutivo in campionato lo proiettano a quota 9 in classifica marcatori, di cui 5 nelle ultime 5 giornate: per lui si tratta già di record in serie A, e siamo appena all’ultima giornata del girone di andata. Con Miha ha imparato a giocare da falso e vero 9 insieme: dà profondità, come in occasione del rigore che si procura (fallo di Kelava) e trasforma al 16′ scattando sull’assist di Soriano; viene incontro al pallone e poi parte da lontano, costringendo così Allan ai due falli da ammonizione che lasciano i friulani in dieci dal 35′ del primo tempo; dimostra anche grande opportunismo quando al 2′ della ripresa si fa trovare pronto sul tocco di Gabbiadini firmando (in fuorigioco, a onor del vero) il 2-0.
LA PARTITA — La prova sontuosa di Eder potrebbe far cambiare idea agli uomini mercato della Samp che stanno cercando un centravanti di ruolo e potrebbero toccare un meccanismo che al momento appare perfetto. La squalifica di Obiang ha indotto Mihajlovic ad arretrare Krsticic in mediana e spostare Soriano nel ruolo di trequartista: mossa azzeccatissima. Il centrocampista cresciuto nelle giovanili del Bayern lo ha ripagato con una bella gara, muovendosi sempre tra la linee e sfiorando il gol, salvo rovinarla parzialmente con la sciocca espulsione che ha rischiato di rimettere in partita l’Udinese al 17′ della ripresa. I friuliani non ne hanno approfittato, per colpe proprie, vista la prova abulica di Di Natale (la cui astinenza dal gol dura dal 30 ottobre) e il successivo rosso a Gabriel Silva, e per colpe di Mazzoleni, che dopo aver convalidato il 2-0 irregolare di Eder, non ha concesso un rigore a Heurtaux, atterrato in area da Wszolek, quando si era in parità numerica. Così l’Udinese ha tirato i remi in barca e ha subìto anche la terza rete di Gastaldello (colpo di testa sugli sviluppi di un calcio di punizione) nel finale.
PROBLEMI — Niente alibi, però: Guidolin, in tribuna perché squalificato, ha dato fiducia a Maicosuel eroe di coppa contro l’Inter, ma né lui né Pereyra hanno saputo innescare Di Natale, e il tecnico non ha trovato contromosse al 4-2-3-1 di Mihajlovic insistendo con la difesa a 3, diventata spesso a 5 per il lavoro degli esterni blucerchiati. Così ha perso la superiorità numerica a centrocampo che di solito caratterizza le gare dei friulani. E soprattutto ha perso un’altra posizione in classifica, subendo il sorpasso della Samp: il sest’ultimo posto la dice lunga sulle difficoltà dell’Udinese che fino all’anno scorso lottava per l’Europa e ora gioca (e spesso perde) sfide salvezza.
Fonte: gazzetta.it
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