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Nocerina, i tifosi incriminati rischiano quattro anni di carcere

Rischiano oltre quattro anni di carcere i ventidue tifosi della Nocerina deferiti all’autorità giudiziaria per il reato di violenza privata aggravata dal numero dei componenti. Tutti sono stati anche sanzionati con il Daspo. Ieri mattina al procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Nocera Inferiore, Gianfranco Izzo, è stata consegnata una dettagliata informativa. «Dobbiamo fare piena luce su quanto accaduto domenica scorsa dinanzi all’albergo che ospitava la Nocerina – ha spiegato Izzo – ma anche su eventuali episodi avvenuti nei giorni precedenti perché abbiamo il sospetto che qualche gruppetto di tifosi abbia potuto avvicinare calciatori e dirigenti della squadra intimando di non giocare la gara. Il reato: violenza privata aggravata Ieri falso allarme in un scuola per un pacco-bomba ultràLa richiesta
poi potrebbe essere stata ribadita domenica mattina dinanzi all’hotel» .
Per due dei denunciati, quelli che hanno preso la parola, potrebbe prospettarsi anche il reato di manifestazione pubblica senza preavviso. Gli uomini della Digos, coordinati dal vice questore Luigi Amato, stanno cercando di trovare eventuali corrispondenze tra quanti si sono recati domenica mattina dinanzi all’hotel dove la Nocerina era in ritiro e quanti in serata hanno sfilato in corteo per le strade di Nocera Inferiore. Raggiunto dal Daspo anche il tifoso che ha commissionato l’aereo con uno striscione a difesa degli ultras rossoneri, che domenica ha sorvolato l’Arechi. La Nocerina ha fatto sapere che si costituirà parte civile contro i soggetti eventualmente responsabili di tutte le azioni che hanno minato l’immagine del club.

ALFANO – «Non ho sentito minacce, ma solo cori del tipo “noi siamo la Nocerina” e “la nostra unica fede è la Nocerina”. Ho quarantuno anni, non ho mai fatto nulla di male e vado allo stadio con mia figlia». Si difende così il consigliere comunale di Nocera Inferiore, Pino Alfano, coinvolto nella vicenda. Ieri ha rimesso la delega allo sport nelle mani del sindaco. «Sono un ultras, appartengo al gruppo “estranei alla massa”, ma essere ultras non vuol dire essere teppisti. Domenica mattina ero lì perché c’eravamo tutti, il nostro codice è questo. Sono stato tra i promotori dell’iscrizione della Nocerina al campionato e ho partecipato alle recenti riunioni in Prefettura, rispettando sempre le istituzioni. I calciatori piangevano? Un’altra assurdità. Sono scesi in campo con la maglietta “Rispetto per Nocera” e nessuno gliel’ha messa addosso».
ALLARME – Ieri mattina, intanto, falso allarme bomba all’istituto alberghiero Domenico Rea, nella succursale di Via Cicalesi, a Nocera Inferiore. La scuola è stata evacuata ed i carabinieri hanno rinvenuto un involucro contenente batterie con sopra scritto “Ultras Nocera”. Per i militari è stata solo una bravata.
AIC – Ieri pomeriggio, invece, i calciatori della Nocerina non si sono allenati ed hanno ricevuto, nell’albergo di Mercato San Severino dove restano in ritiro, la visita di due rappresentanti dell’AIC, il vice presidente Umberto Calcagno ed il componente Danilo Coppola. «I ragazzi mi hanno detto di aver subito situazioni molto particolari. Sono l’anello debole di tutta questa situazione» , ha detto Calcagno. All’incontro erano presenti anche il tecnico Fontana, il dg Pavarese e Pino Iodice, presidente dell’Organo di Vigilanza del Codice Etico, a cui è stato affidato il compito di svolgere indagini interne.
DANNI – Un gruppo di tifosi del club “Amici della Salernitana” ha fatto sapere di volersi costituire parte civile nell’eventuale processo. « I supporters granata – ha precisato l’avvocato Sarno – chiedono non solo il rimborso del biglietto, ma anche i danni morali. Non si tratta di un’azione contro i tifosi nocerini. Noi vogliamo agire tutti insieme per il perseguimento della legalità». L’eventuale risarcimento verrà devoluto in beneficenza.

Fonte: Corriere dello Sport

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