“Matati”. La Spagna fa la voce grossa contro la spaesata Italia di Ventura e blinda il primo posto del girone G, utile alla qualificazione diretta per i prossimi Mondiali in Russia. Sul banco degli imputati sale il commissario tecnico per la discutibile scelta del 4-2-4, con i soli De Rossi e Verratti a fronteggiare i numerosi palleggiatori iberici in mediana. La fitta e ipnotica ragnatela di passaggi dei padroni di casa, unita ad un pressing altissimo sin dai primi minuti, paga già al 14′. Isco, il migliore per distacco tra i suoi, sblocca infatti la gara prima del quarto d’ora iniziale direttamente su punizione. Lo stesso numero 22 del Real Madrid si ripete poi al 40′ con un fendente dalla distanza che vale il 2-0. Nella ripresa Ventura non cambia idea tattica e la musica resta quella. L’orchestra in maglia rossa suona il suo spartito e gli azzurri, Insigne compreso, assumono praticamente il ruolo di spettatori non paganti al Bernabeu. Il folletto partenopeo è costretto a portare troppo palla, svilendo in pratica i guizzi tipici delle sue giocate di prima. Scarso il feeling con il collega di fascia Zappacosta, al primo impegno ufficiale dopo la rottura con l’Atalanta. Sbaglia poi un gol non impossibile a metà secondo tempo. Resta in campo per tutti i 90′, arrivando al tiro con convinzione solo nel finale e quasi per “disperazione”. La lezione iberica si completa al 77′ con la zampata del neo-entrato Morata, che realizza la promessa di segnare un gol all’ex compagno Buffon. Lo spettro dei playoff si materializza per l’Italia, che deve però pensare ora alla prossima gara con Israele. Nemmeno a dirlo, assolutamente da vincere.
Ecco la sintesi della gara:
A cura di Antonio Fusco
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