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L’Olanda conquista la “medaglia di bronzo”, altre 3 “sberle” per il Brasile

Va all’Olanda la partita che nessuno voleva giocare. Van Gaal la finalina la voleva abolire, il Brasile – ancora sotto choc per l’onta del 7-1 – ne avrebbe volentieri fatto a meno. E invece le due squadre in campo ci sono dovute andare, obbligate dal regolamento. A vincere sono stati gli orange che a Brasilia rifilano l’ennesima umiliazione ai padroni di casa, supportati in panchina da Neymar, di nuovo in piedi e pronto a prendersi i flash di tutti i fotografi. Per carità, nulla in confronto al Mineirazo di qualche giorno fa. Stavolta finisce ‘solo’ 3-0 ma l’inizio faceva presagire un altro disastro. Pronti, via, e Robben saluta tutta la difesa verdeoro andandosene in velocità. Siamo al 2′ quando la freccia olandese viene atterrata da Thiago Silva ultimo uomo al limite dell’area brasiliana. L’arbitro Haimoudi clamorosamente non espelle il difensore della Seleçao e dà rigore all’Olanda nonostante il fallo sia cominciato fuori dall’area. Dal dischetto Van Persie non perdona. Il Brasile è pronto ad un’altra mattanza (sportiva, sia chiaro). I cambi effettuati da Scolari non scuotono l’orgoglio lacerato di una squadra incapace di rialzarsi dopo il ko più pesante della propria storia. Maxwell, al posto di Marcelo, forma con il rientrante Thiago Silva e David Luiz la difesa del Psg. Unica eccezione Maicon, confermato a destra. Il risultato non cambia: la retroguardia verdeoro continua a ballare impietosamente tanto che al 16′ subisce il raddoppio arancione firmato Blind, bravo a ribadire in gol sotto misura dopo un colpo di testa fiacco ad allontanare di David Luiz. Il 2-0 scuote gli uomini di Scolari che cercano una timida reazione. Jo, titolare questa sera nell’attacco della Selecao al posto di Fred non combina nulla. Le speranze brasiliane non possono che ricadere nei piedi di Oscar, l’unico a cercare una reazione, il solo a rendersi pericoloso lì davanti. Proprio dal calciatore del Chelsea arriva il primo ‘pericolo’ per Cillessen con una botta dal limite al 21′ troppo centrale per creare sussulti. L’Olanda gioca meglio, decisamente più libera mentalmente. Robben è inarrestabile, Wijnaldum sostituisce bene Snejider, ko nel riscaldamento. L’ultimo brivido del primo tempo viene ancora dal destro di Oscar che da posizione decentrata mette in area un pallone teso che nè Paulinho, nè David Luiz riescono a deviare in rete.
RIPRESA DA SBADIGLI – Nella ripresa i ritmi – già bassi nella prima frazione – crollano. L’Olanda controlla senza soffrire, il Brasile è troppo timido per poter tentare la rimonta. Gli innesti di Fernandinho, Hulk e Hernanes non spostano gli equilibri. La mira di Ramires e Oscar è da rivedere in due buone occasioni. La speranza di tutti è che l’arbitro fischi il prima possibile la fine di questo Mondiale. Per il Brasile, soprattutto, capace di subire nove reti in due incontri. Quelli più importanti. Succede, invece, che al peggio non c’è mai fine e la Seleçao deve sopportare anche il terzo gol firmato Wijnaldum in pieno recupero. E’ il 3-0 finale, l’ennesima umiliazione per un popolo uscito a pezzi da una competizione che lo vedeva favorito. Applausi per l’Olanda che festeggia prendendosi il premio di consolazione dopo il secondo posto di quattro anni fa in Sudafrica.

 

Fonte: corrieredellosport.it

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