Come sette anni fa contro la Lituania, l’Italia trova solo un pareggio contro l’Armenia: 2-2 il risultato finale. Il protagonista della serata del San Paolo è Lorenzo Insigne, molto motivato nel far bene davanti ai propri tifosi con la maglia della Nazionale. E’ il quarto napoletano a provare la soddisfazione di giocare con l’Italia davanti al proprio pubblico. La partita conta poco per la formazione di Prandelli e si vede: il centrocampo senza mediani con Montolivo, Pirlo e Aquilani lascia molti spazi alla manovra dell’Armenia. La deconcentrazione dilagante favorisce anche gli errori individuali, come quello di Astori che al 6′ serve Movsisyan, attaccante dello Spartak Mosca, che batte Marchetti. L’Italia prova a reagire, il potenziale offensivo c’è ma non l’armonia nella costruzione del gioco. E’ Insigne a scuotere i suoi, al 21′ colpisce il palo con un tiro dai venti metri e Osvaldo incredibilmente a pochi metri dalla porta consegna il pallone a Berezovski. Al 24′ è Florenzi a pareggiare staccando di testa su un vellutato cross di Insigne; il romanista al 16′ aveva reclamato un calcio di rigore per un contatto in area di rigore.
Quando l’Italia abbassa i ritmi, si vedono i limiti dello schieramento tattico di stasera e di un approccio mentale rilassato al match. Prima Ozbiliz e poi Mkhitaryan, attaccante del Borussia Dortmund, mettono paura a Marchetti ma i tentativi finiscono lontano dallo specchio della porta azzurra. Al 35′ Insigne incanta il San Paolo, producendo una magia sull’out sinistro dell’area di rigore e provando a sorprendere Berezovski con un tiro a giro che termina di poco a lato. Al 44′ è ancora Insigne protagonista, quando dialoga con Florenzi e va al tiro ma la conclusione è centrale e viene bloccata da Berezovski.
Il primo tempo termina sull’1-1, si va negli spogliatoi. Nella ripresa l’approccio è blando, i ritmi s’abbassano fino a quando Pirlo prende per mano i suoi e fa vedere gli sprazzi di classe sopraffina che regala da anni agli amanti del calcio: tocco di palla splendido e lanci precisi per gli esterni. Al 54′ Prandelli aumenta la consistenza offensiva dell’Italia inserendo Balotelli per un evanescente Osvaldo. Supermario è di un altro livello, mette in campo la sua supremazia fisica e la capacità di dominare lo spazio in cui agisce: una forza che sa essere anche trascinante per i compagni di squadra. Al 54′ è ancora Insigne ad andare vicino al gol, il suo tiro di sinistra è deviato in corner sul primo palo da Berezovski. Al 59′ il duo Insigne-Balotelli comincia a provare l’intesa: assist del napoletano, tiro dell’attaccante del Milan centrale nelle mani di Berezovski.
Al 60′ Prandelli inserisce Candreva per Florenzi, mentre Balotelli va via alla difesa armena sulla destra, serve Insigne al centro dell’area ma il suo tiro non è irresistibile per il portiere avversario. L’Italia preme, l’Armenia si difende e quando può parte in contropiede approfittando degli spazi concessi dagli azzurri.
Al 65′ l’asse Pirlo-Balotelli fa le prove generali del gol che arriverà più tardi, ma Berezovski anticipa tutti in uscita. Al 69′ a sorpresa passa in vantaggio l’Armenia: un distratto Marchetti si fa sfuggire il pallone in corner sugli sviluppi di una deviazione innocua. Sugli sviluppi del corner Mkhitaryan anticipa tutti di testa e porta in vantaggio l’Armenia sostenuta da un centinaio di tifosi molto caldi. L’Italia non vuole perdere e si lancia alla ricerca del pari; Prandelli cerca di dare varietà all’assedio dei suoi invertendo le posizioni di Insigne e Candreva. Al 70′ Balotelli viene fermato in area di rigore, chiede il penalty ma l’arbitro lo concede. Al 72′ Prandelli getta nella mischia anche Giuseppe Rossi al posto di Aquilani e tre minuti dopo arriva il pareggio: assist di Pirlo per Balotelli che non perdona. Nel quarto d’ora finale è ancora una sfida tra Balotelli e la difesa armena; al 77′ ci prova su punizione ma Berezovski devia in corner, all’83’ segna di testa su cross dalla sinistra di Insigne ma il gol viene annullato per un evidente fallo. Al 91′ infiamma il San Paolo quando parte dalla sua metà campo, arriva in area di rigore e calcia a lato. Non c’è nulla da fare: l’Italia fa 2-2 come in Danimarca. La festa è finita, adesso si pensa al campionato e poi in estate sarà tempo di Brasile, di mondiale. Insigne può essere uno dei protagonisti: magia, creatività e fantasia al servizio dell’Italia che non può mai prescindere da Mario Balotelli.
Dal nostro inviato al San Paolo Ciro Troise
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