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Calcioscommesse, Conte non patteggia: scelto il rito abbreviato

L'intenzione dei leglai del c.t. è di chiudere la vicenda prima dell'Europeo

Sì al rito abbreviato, no al patteggiamento. Questa è la linea difensiva dei legali del c.t. della Nazionale, Antonio Conte, nel processo per il calcioscommesse. L’obiettivo è arrivare a una sentenza prima dell’esordio degli azzurri all’Europeo fissato per il 13 giugno contro il Belgio. Ma i tempi del processo continuano ad allungarsi e non è detto che l’obiettivo venga centrato, malgrado la fiducia dei legali. 115 imputati, oltre 110 parti civili e 3 aule hanno infatti messo alle strette l’operatività del tribunale di Cremona già nel primo giorno dell’udienza preliminare, che cominciata oggi si prolungherà almeno fino al 21 aprile. Proprio per questo, l’avvocato di Conte, Francesco Arata ha oggi ribadito: “Il problema nostro è uscirne presto”.

LINEA DIFENSIVA “Abbiamo già una procura speciale firmata da Antonio Conte, per il rito abbreviato, ma prima si deve decidere sulla competenza territoriale” ha poi spiegato. “L’unica cosa che escludiamo è il patteggiamento” ha ribadito Arata, spiegando che però prima di ogni sua mossa, c’è da definire la competenza territoriale”. I legali di Conte in merito non faranno obiezioni, ma altre parti potrebbero muoversi, Siena o Bergamo sarebbero quindi le possibili sedi alternative a Cremona, essendo al centro della vicenda la partita Albinoleffe-Siena del 29 maggio 2011. In quella sede Conte omise il controllo sui suoi giocatori (era all’epoca tecnico dei toscani), mentre non ci fu frode, stando ai capi di accusa che sono stati cambiati per l’allenatore della Nazionale. “Il gup può decidere sulla competenza territoriale anche prima della fine dell’udienza preliminare” spiega Arata, ma “anche se ci fosse un cambio di sede, potremmo farcela entro l’Europeo”. In caso di rito abbreviato, il procedimento contro Conte avverrebbe sulla base degli atti finora noti, non ci sarebbero ulteriori indagini, e in caso di condanna ci sarebbe uno sconto di un terzo della pena. Ma il gup, spiega Arata, potrebbe anche decidere già in questa fase di non procedere oltre contro Conte. Su tutto il procedimento comunque già incombe la prescrizione, che per il reato attribuito a Conte, scatterà nella seconda metà del 2018, a cavallo del Mondiale in Russia. “Conte l’abbiamo sentito questa mattina al telefono, è sereno, ma vuole che questa vicenda finisca al più presto” spiega Leonardo Cammarata, l’altro legale del ct. In merito all’estraneità del ct della Nazionale.

FIGC — La Figc, nell’udienza preliminare, ha chiesto la costituzione di parte civile contro tutti gli imputati salvo l’allenatore della Nazionale Antonio Conte, il suo secondo quando era tecnico del Siena Angelo Alessio e nei confronti dell’attuale allenatore dell’Udinese, prima all’Atalanta, Stefano Colantuono. A quanto si è saputo (l’udienza si svolge a porte chiuse) la ragione della mancata costituzione sarebbe di natura tecnica, connessa al procedimento davanti alla giustizia sportiva.
Fonte: gazzetta.it
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