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Brutta Italia e sconfitta con la Costa Rica. Adesso ci si gioca tutto contro l’Uruguay

 

Adesso l’Italia deve solo arrossire. Per la vergogna.Perde 1 a 0 con la Costa Rica,ventottesima nazionale del pianeta e a sorpresa già qualificata agli ottavi, e martedì rischia di uscire dal mondiale.Il crollo nel nordest del Brasile,all’Arena Pernambuco di Recife,senza scusanti o alibi.E addirittura peggio della Corea,due volte fatale agli azzurri.Quella del Nord che a Middlesbrough nel 1966 sfrutto però la superiorità numerica e quella del Sud che a Daejeon nel 2002 ebbe la spinta decisiva dell’arbitro Moreno. Due eliminazioni che ancora fanno storia.Qui, invece, c’è ancora la possibilità di salvare la faccia,andando avanti nella competizione.Basta il pari control’Uruguay, a Natal, nella terza partita della prima fase. Ma Prandelli non può più sbagliare.Ieri i suoi errori hanno inciso sul risultato.Lungo l’elenco dei motivi della caduta di Recife,inaspettata e preoccupante. Sprecata la grande occasione di prendersi il primo posto e di rilassarsi nei prossimi dieci giorni.Il nostro ct, pur ammettendo alla vigilia di aver studiato da mesi la rivale centroamericana,non è stato capace di dare un senso al suo lavoro, sbagliando sia le scelte iniziali che quelle in corsa.Giornata nera,insomma: formazione impresentabile e cambi inutili.Sette i vizi capitali, cioè i motivi della figuraccia. 1) Diversi giocatori usurati in campo, per primi quelli del blocco Juve, da Buffon con la caviglia gonfia a Barzagli con la tendinopatia cronica 2) La difesa rivoluzionata contro avversari veloci e tecnici,utilizzando Abate che il Milan ha tenuto a lungo in panchina e spostando a sinistra Darmian, dopo la bella prova contro l’Inghilterra a destra.3) L’approccio timido in partenza, con ritmo troppo basso e possesso palla di conseguenza sterile.4) Calciatori spompati in mezz’ora,nonostante la grande attenzione dedicata alla preparazione in ritiro a Coverciano,contest modici e apparati tecnologici. 5)Inutili le sostituzioni della ripresa, con tre debuttanti in campo, dall’esperto Cassano,subito con le mani sui fianchi,agli acerbi Insigne e Cerci,buttati nella mischia con il tentativo di farli diventare i salvatori della patria.6) Esagerati i tre diversi sistemi di gioco (dal 4-1-4-1 del fischio d’inizio al 4-2-3-1 del finale,passando per il 4-4-1-1),con i giocatori che sono andati in tilt anche mentalmente,dovendosi sistemarsi in modo diverso sul terreno di gioco.7) Interpreti di seconda scelta tra i 23 convocati, come si è visto anche a Recife,e tutta la responsabilità scaricata sulle spalle, di sicuro grandi e grosse, di Balotelli, da solo in due partite su due in attacco.Non è pensabile che l’Italia abbia sottovalutato la rivale,ma l’umiliazione degli olè con cui i tifosi della Costa Rica nella ripresa hanno accompagnato gli azzurri fino all’epilogo penoso devono servire per preparare il riscatto con l’Uruguay.Nel primo tempo, due uscite a vuoto di Buffon su altrettanti corner hanno fatto scattare l’allarme. Balotelli,nervoso e sciatto, non ha poi sfruttato le due chance che gli ha offerto Pirlo.Chiellini,disastroso,ha atterrato Campbell,mal’arbitro Osses lo ha salvato dal rigore e dall’espulsione. La rete di testa di Ruiz (45’),esterno del Psv,chiama in causa tre azzurri: Chiellini, Darmian e Buffon. Il guardalinee Astroza rende superfluo il gol-line technology,con Pintoche invece di festeggiare va dal quartouomo Aliom a dirgli che anche Dio (indicando il cielo) ha visto l’ancata di Chiellini.Prandelli esagera dopo l’intervallo:Cassano per Thiago Motta e a seguire Insigne per Candreva e Cerci per Marchisio.Solo due mezze occasioni:punizione centrale di Pirlo per la smanacciata incerta di Navase gran destro di Darmian per la replica splendida del portiere costaricano. Per la cronaca: il medico della Fifa non ha concesso i time out(mezzo minuto spontaneo al minuto 36, deciso dai giocatori).Solo 29 gradi e la solita umidità oscillante. Temperatura decente, anche per il vento che accompagna gli azzurri a Natal. Per rialzarsi in fretta e non tornare a casa a metà della prossima settimana.

Fonte: Il Mattino

 

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