Pino Iodice, ormai un ex dirigente dell’Ischia, analizza secondo il suo punto di vista la situazione del club isolano che dovrà effettuare tutti gli accorgimenti necessari a far iscrivere la squadra alla Lega Pro, e ha bisogno di nuove forze imprenditoriali. Questo è quanto ha dichiarato Iodice ai microfoni di TuttoLegaPro.com.
“Pur non essendo mai stato il presidente dell’Ischia, il signor Vittorio Di Bello il 2 luglio 2014 in occasione dell’assemblea dei soci ha assunto la carica di amministratore unico della società, e a mio parere è stata una persona in gamba, in quanto senza nessun mezzo finanziario ha gestito la società con capacità e serietà. Sin dall’inizio della stagione sportiva sapevamo che non avremmo potuto disporre di alcun mezzo finanziario, se non i contributi della Lega e quindi abbiamo fatto i salti mortali per assicurare una sana gestione del sodalizio, tenendo sempre ben presente che non potevamo assolutamente fare il passo più lungo della gamba. Nessuno dei soci ha assicurato apporti economici durante la stagione, va detto grazie solo ed esclusivamente allo sponsor Carpisa/Yamamay. Gli incassi il più delle volte non hanno coperto nemmeno le spese di organizzazione delle gare casalinghe e quindi sono stati importanti i sacrifici, i disagi e la fatica svolti per arrivare alla salvezza”.
C’è qualche speranza secondo lei?
“Ad oggi purtroppo da ex, non vedo soluzioni che possono destare serenità in vista delle scadenze prossime per l’iscrizione della società al Campionato. Leggo da più parti di gruppi ischitani che si stanno dando da fare per reperire fondi sufficienti per garantire l’iscrizione, ma è la storia che si ripete: anche l’anno scorso ad Ischia, si susseguirono molteplici incontri, ma nessuno di essi portò proposte concrete. Fa male dirlo, ma furono solo tante chiacchiere inutili”.
Per quale motivo ha lasciato il ruolo di dg?
“Sono andato via in quanto si è concluso il mio mandato professionale. In due anni, credo che il sottoscritto abbia fatto l’impossibile dal punto di vista professionale per assicurare all’Ischia calcio la permanenza nel calcio professionistico, sono fiero di quanto fatto e lo dico con fermezza, non credo si possa fare meglio. Senza l’ombra di un quattrino, abbiamo ottenuto risultati sportivi e gestionali strabilianti, il calcio senza una rassicurante piattaforma finanziaria è impossibile farlo, mi sono speso più del dovuto, ho imposto a me stesso di fermarmi qua, in quanto lo ripeto, non credo si possa fare meglio”.
Nonostante i problemi, lei ha detto che è stata comunque assicurata una sana gestione dell’Ischia.
“Sono da più anni nel mondo del calcio e ne ho visti di bilanci, ma quello dell’Ischia Calcio è più che positivo grazie a una gestione professionale ma soprattutto oculata delle pochissime risorse a disposizione della società. Purtroppo ci sono debiti e pochi crediti, ma questo alla fine di una stagione credo sia fisiologico. Tengo a precisare che i debiti, nemmeno tanti, sono l’eredità lasciata in dote a Di Bello, dalle precedenti gestione in particolar modo dalle ultime annate allorquando la squadra ha disputato i campionati di Serie D, atteso che in quella categoria non esistono i contributi federali. Comunque mi permetto di dare un consiglio a Di Bello, e cioè di dire chiaramente alla piazza come stanno le cose, fare chiarezza, con trasparenza rendere pubblici i conti e dimostrare alla gente che allo stato non esistono le condizioni per iscrivere la squadra al campionato di Lega Pro. Poi, non è mai detto, spero per loro che possano trovare l’Abramovich di turno e arrivare in Serie A”.
In conclusione?
“Non sono assolutamente deluso di non far più parte della società, anzi sono circa due settimane, da quando ho rassegnato le dimissioni, che ho trovato una mia serenità. Non era più possibile dare tutto se stessi quando la gente non ti è nemmeno riconoscente. Assisterò dall’esterno a che cosa sapranno fare senza di me”.
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