E’ il giorno dell’Epifania, torna il campionato e dopo 22 anni torna il derby tra Casertana e Salernitana. C’è il tutto esaurito al Pinto per quello che per i tifosi rossoblù è, a tutti gli effetti, un appuntamento con la storia. Un match delicato per l’ordine pubblico e per la classifica del girone C della Lega Pro. La Salernitana è in vetta mentre i falchetti sono al quarto posto a sette lunghezze di distanza, una vittoria dei padroni di casa rilancerebbe alla grande i rossoblù per un posto ai play-off. L’attesa è tanta ed è evidente dalla calca presente all’esterno dell’impianto casertano; nessuno vuole mancare, neanche il patron granata Claudio Lotito. Il presidente della Lazio, proprietario anche del club di Salerno, è presente sulle tribune del Pinto per spingere i suoi verso una vittoria che rappresenterebbe un primo ed importante passo verso la serie B.
Di tensione sugli spalti o all’esterno dello stadio, fortunatamente, non se ne vede. Le squadre in campo, invece, avvertono e come il peso e l’importanza del match. Il risultato è una sfida contratta e priva di grandi emozioni da una parte e dall’altra. Il 4-3-3 di Campilongo non punge e la rimaneggiata Salernitana non sembra dannarsi più di tanto per cercare di portare via i tre punti dal Pinto. L’episodio che incendia il match capita al 92esimo quando Diakitè si procura un calcio di rigore dopo aver raccolto una sponda di Alvino. Sul dischetto va Mancosu che realizza il penalty che decide la partita ed assegna una vittoria storica alla Casertana che si rilancia in chiave play-off.
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