Riusciranno Ibrahimovic e Cavani a convivere nel Paris Saint Germain di Laurent Blanc? «Arriva un nuovo giocatore, faremo di tutto per aiutarlo a integrarsi ma anche lui dovrà ambientarsi, è normale». Firmate Zlatan Ibrahimovic le parole dedicate all’ex attaccante del Napoli. In Francia è già il tormentone dell’estate la presunta incompatibilità, più caratteriale che tecnica a dire il vero, tra i due cannonieri. Già nel corso della conferenza stampa di presentazione dell’ex attaccante del Napoli una domanda sul tema rivolta a Cavani venne brillantemente bloccata dal presidente del Psg, che anticipò la risposta di Edi e assicurò che le vicende tecniche sarebbero state un’esclusiva del nuovo allenatore.
Una domanda opportuna quella posta a Cavani perché nei giorni antecedenti la soluzione dell’affare con il Napoli, erano già arrivate voci sul ritorno dei famosi «mal di pancia» di Ibra, che negli anni scorsi avevano sempre sottinteso e anticipato la volontà del bomber svedese di cambiare aria. Operazione riuscita sempre abbastanza facilmente, con il manager Mino Raiola abilissimo nel monetizzare al meglio (anche pro domo sua) i trasferimenti di Ibrahimovic. Così, mentre Leonardo portava a termine l’operazione Cavani con il Napoli, ecco spuntare i nomi delle possibili nuove squadre di Ibra: il Real Madrid, innanzitutto, poi il Chelsea, il Manchester City e lo stesso club di De Laurentiis. Ipotesi tutte smentite dai diretti interessati, come se Ibra all’improvviso fosse diventato ingombrante. E d’altra parte non può essere che così per un attaccante che guadagna 14 milioni (netti) l’anno e che, pur facendo sempre la differenza, a ottobre compirà 32 anni.
Ha provato Ibrahimovic a non creare subito un caso per l’arrivo di Cavani, ma le sue dichiarazioni di ieri all’Equipe fanno pensare che dovrà essere l’uruguaiano, almeno all’inizio, a cercare una pacifica convivenza con lo svedese. E, magari, a non reagire platealmente nel momento in cui Ibra non dovesse passargli la palla… Zlatan ha parlato durante la tournée della squadra di Blanc in Svezia. «Sono fiero che il Psg sia in ritiro nel mio Paese – ha raccontato l’attaccante – è bello che i miei compagni possano avere un’idea di dove vengo e credo siano felici di essere qui. Ma non siamo in vacanza, siamo concentrati sugli allenamenti, sulla preparazione per la prossima stagione. Il nuovo allenatore ha l’occasione di lavorare bene su diversi aspetti. Sicuramente abbiamo un gruppo fantastico, abbiamo giocatori straordinari sia in attacco che in difesa, tocca al mister decidere come giocare». Appunto, sarà Blanc a dover sbrogliare la matassa di una formazione straordinaria nel reparto offensivo, a decidere come dovranno integrarsi Ibrahimovic e Cavani, per far crescere l’intesa partita dopo partita. Intanto Ibra spiega: «Non ho mai giocato assieme a Cavani, siamo cresciuti in club diversi ma nel corso della mia carriera è stato detto spesso che non potessi giocare con questo o quell’altro giocatore e alla fine le cose spesso sono andate bene, per cui vedremo». Quindi, il colpo basso: «Arriva un nuovo giocatore, faremo di tutto per aiutarlo a integrarsi ma anche lui dovrà ambientarsi, è normale. Ogni volta che sono arrivato in un club nuovo, mi sono dovuto adattare ai giocatori che c’erano già, all’allenatore, al pubblico, alla città. Un nuovo arrivato deve sempre adattare il suo gioco alla sua nuova squadra». Insomma, Cavani è avvisato.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
L.D.M.
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