Paolo Antonio Petrullo, ex calciatore di Salernitana, Mantova, Turris e Potenza, è morto ieri mattina all’età di 45 anni. La tragedia è avvenuta in un palazzo di via Posidonia, nel popoloso quartiere Pastena, dove risiedeva da tempo. Petrullo, che aveva esordito con la maglia della Salernitana nella stagione 1986–1987 collezionando 14 presenze tra campionato e Coppa Italia, soffriva da tempo di depressione ed era oltremodo dedito al consumo di alcol tanto che, lo scorso anno, era stato arrestato dalla Polfer di Potenza per aver inscenato uno spogliarello su un treno. In un’altra occasione, invece, era stato arrestato per aver minacciato, brandendo un coltello, alcuni poliziotti nei pressi della sua abitazione. In entrambe le circostanze era stato trovato in evidente stato di ebbrezza. Ieri mattina s’è consumato il dramma. Secondo le prime ricostruzioni Petrullo si sarebbe gettato dalle scale del palazzo in cui abitava, ma i suoi familiari smentiscono la tesi del suicidio e sostengono che avrebbe accusato un malore o avrebbe semplicemente perso l’equilibrio perché in preda ai fumi dell’alcol. La notizia della sua tragica scomparsa ha fatto immediatamente il giro della città. Petrullo aveva lasciato il calcio giocato da qualche anno, ma era molto noto a Salerno anche per la sua attività di agente di commercio. Dopo l’esperienza con la Salernitana, era stato anche a Mantova e Monopoli. Nella stagione ’95-’96 aveva indossato la maglia della Turris ed era stato compagno di squadra di Ciro De Cesare, altro ex della Salernitana. Ieri l’attaccante salernitano è stato tra i primi ad apprendere la notizia e non ha nascosto tutto il suo sgomento. «Perdo un vero amico ed una persona che per me – ha detto De Cesare – ha rappresentato un importante punto di riferimento nei primi anni della mia carriera. L’avevo visto solo pochi giorni fa, era allegro e pimpante. La sua morte mi ha davvero scioccato». Petrullo lascia un figlio ancora molto piccolo. La sua salma è stata trasferita all’obitorio del cimitero di Salerno da dove oggi partiranno i funerali. «Nel giorno del suo esordio in prima squadra a Martinafranca c’ero io tra i pali. Paolo era un ragazzo simpatico, perbene, istruito – lo ricorda così Matteo Mancuso, ex portiere della Salernitana anni ’80 e grande amico di Petrullo – ma era anche fragile e sensibile. La sua scomparsa mi addolora profondamente».
Fonte: Il Mattino
La Redazione
A.F.
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