«Domenica scorsa allo stadio Arechi di Salerno abbiamo assistito a fatti gravissimi, nei confronti dei quali serve tolleranza zero». Parole dure, un monito severo quello del premier Letta, durante la sua visita al Coni. E ancora: «Sono episodi che hanno un effetto drammatico nei confronti dei valori che lo sport trasmette», ha aggiunto il capo del governo, che ha sottolineato «l’effetto negativo e drammatico di quanto è avvenuto nel derby campano, in particolare l’effetto contrario rispetto a quei valori che lo sport trasmette». Poi Letta si sofferma su un concetto semplice ma emblematico: «I nostri figli sanno chi è l’allenatore di una squadra di calcio e non chi è il presidente del Consiglio dei ministri, e per questo è fondamentale essere durissimi nei confronti di questi episodi e impegnarsi nel trasmettere valori positivi». Insomma, non solo il governo dello sport, in campo è sceso anche il più alto esponente del governo politico attuale, che promette, dunque, d’ora in poi, tolleranza zero nei confronti degli ultrà che tengono in ostaggio il calcio, lo sport più popolare del paese, e non solo. Sul caso Nocerina si è espresso anche il capo della polizia, Alessandro Pansa, per il quale «il modello di sport che ho mente è diverso – ha detto intervenendo a Marcianise all’inaugurazione della sezione giovanile di pugilato delle Fiamme Oro. – All’Arechi il campo di gioco è stato trasformato in un’arena in cui poteva accadere di tutto, e queste cose non c’entrano nulla con lo sport e non devono più succedere». Anche le più alte istituzioni sportive hanno preso posizione sulla clamorosa vicenda, il cui epilogo ha lasciato una scia di sconcerto e stupore. Ad esempio, il presidente del Coni Giovanni Malagò, ha chiesto di fare subito piena luce nell’individuare colpe e colpevoli. «Ci sono responsabilità di più soggetti che hanno portato a questa disastrosa figura. C’è chi tanto deve agire sul fronte penale nel rispetto delle regole e della legge, ma qualcuno la responsabilità se la deve prendere del perchè si è ostaggi di queste categorie. Fino a quando non si cambiano le regole, non si cambia la mentalità», ha sottolineato Malagò. «Giusto alzare la guardia», ha rincarato la dose il presidente della Figc, Giancarlo Abete, al termine della giunta Coni, secondo il quale «bisogna intervenire in maniera seria, le nostre norme sono in linea con gli organismi internazionali con sanzioni importanti. L’approfondimento ci permetterà di capire una vicenda che ha provocato effetti devastanti».Sin qui le diverse reazioni del mondo politico e istituzionale sportivo. Dure, decise, senza esitazioni. Un coro unanime di rabbia e sorpresa, ma anche sul da farsi immediato. In questo scenario la città di Nocera prova a voltare pagina, dopo essere salita tristemente alla ribalta della cronaca nazionale. Trascorsi tre giorni in ritiro blindato in un albergo, la squadra rossonera invece, ha ripreso gli allenamenti a porte chiuse sotto la guida del tecnico Gaetano Fontana. Doppia doppia seduta di allenamenti, al mattino allo stadio comunale San Francesco d’Assisi, nel pomeriggio nella vicina caserma Libroia. Assenti i tifosi.Si cerca di tornare anche così alla normalità, soprattutto per chi, a vent’anni o poco più, vuole solo giocare a calcio senza avere pressioni o condizionamenti di sorta in testa. Insomma, i calciatori della Nocerina ricominciano a respirare un pò di tranquillità dopo lo choc di domenica scorsa. Sul fronte investigativo, infine, potrebbero scattare a breve nuovi provvedimenti nei confronti di altri tifosi nocerini ultrà. La Digos di Salerno sta ultimando la visione di filmati e fotografie per identificare altri responsabili.
Fonte: Il Mattino
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