Il Messaggero Veneto di oggi ricostruisce quanto accaduto nella giornata di ieri nella sede bianconera con la Guardia di Finanza che ha raccolto una documentazione riguardo il club dei Pozzo: “Fatture di comodo. Emesse, cioè, a fronte di operazioni di compravendita di giocatori di calcio che, in realtà, non sarebbero mai state effettuate. Fatture false, quindi, e funzionali soltanto a evadere le tasse. Con l’obiettivo precipuo di aggirare il Fisco. È il teorema attorno al quale ruota l’inchiesta che la Procura di Udine ha avviato a carico di Franco Soldati, il presidente dell’Udinese calcio”.
Poi il quotidiano spiega ancora che è “un’evasione a sei zeri, quella ipotizzata dalla magistratura, che la società bianconera avrebbe manovrato da uno dei più frequentati paradisi fiscali sparsi nel mondo: Lussemburgo. È lì che, nel 1998, la famiglia Pozzo costituì la finanziaria Gesapar Holding ed è da lì che, tutt’ora, continuerebbero a essere gestiti beni e patrimonio dell’Udinese. (…) Le operazioni, negli uffici amministrativi posti al piano terra dello stadio Friuli, sono durati all’incirca fino alla mezzanotte. (…)”.
Non è finita: “In serata, le verifiche si sono spostate anche al piano interrato, che ospita gli uffici marketing e dove si è cercato di comprendere il meccanismo delle sponsorizzazioni. Le accuse Almeno due, stando alle poche notizie trapelate finora, i filoni ai quali il pm Marco Panzeri, titolare del maxi-fascicolo, sta lavorando. E tre le persone al momento iscritte sul registro degli indagati. Da una parte, appunto, la presunta evasione, con le responsabilità contestate a Soldati. Dall’altra, l’omessa dichiarazione dei redditi di cui sono chiamati invece a rispondere personalmente Gianpaolo Pozzo e sua moglie Giuliana” (…)
Scouting sospetto: “Ma è soprattutto sulla girandola di società collegate all’Udinese e sulle ingenti spese sostenute dalla società per l’attività di “scouting” – ossia la ricerca di giovani promesse del pallone all’estero – che si sono concentrati gli accertamenti della Finanza. Le false fatture di cui parla la Procura si riferiscono proprio alle compravendite, vere o presunte che siano, dei giocatori. E le società che le hanno emesse dovrebbero essere quattro, tra cui la “Fibet” e la “Timotes”. Tante e soprattutto pesanti le cifre iscritte di anno in anno a quella sola voce di bilancio. Il periodo preso in considerazione va dal 2010 al 2014 e l’evasione – a quanto appreso – ammonterebbe a un paio di milioni l’anno”. (…)
L’avvocato Maurizio Conti, che difende Soldati, respinge con fermezza le accuse mosse alla società e si dice certo di avere gli elementi che permetteranno al proprio cliente di uscire a testa alta anche da questa nuova bufera giudiziaria. «Abbiamo documentazione e particolari in abbondanza – continua -, per dimostrare che l’attività di scouting, che da anni rappresenta il core business dell’Udinese e che conta su osservatori in tutto il mondo, dal Sud America, all’Europa e l’Africa, non è mai venuta meno. Report e filmati ne sono la prova. Se le prestazioni sono effettive – la sua conclusione -, non possono certo essere inestistenti le fatture emesse per saldarle».
Questa la situazione che ad oggi rende davvero difficile da capire come si svilupperà l’inchiesta e soprattutto la conclusione. Chiamarla tempesta in un bicchier d’acqua sarebbe sbagliato, ma prima di parlare di tempesta bisogna aspettare gli eventi.
Fonte: MondoUdinese.it
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