AVELLINO – Mai più di due successi di fila per l’Avellino quest’anno, consapevole che il tris consecutivo significherebbe tenere saldamente la vetta della classifica. Affascina questa corsa a tre, davanti a tutti, a braccetto con Palermo ed Empoli, situazione in cui la squadra di Rastelli sembra giocare il ruolo dell’ “intruso”. Un cliente scomodo per tutti, questo Avellino, quattro vittorie nelle scorse cinque gare, capace di sbancare Brescia e di imporsi la settimana successiva in casa sulla Juve Stabia, avversario in crisi di risultati. L’uno-due è valso il primato, tra insidie legate in particolare a squalifiche e defezioni, puntuali ogni settimana. Rastelli, però, ha la capacità di gestire una rosa in cui ciascun calciatore è in grado di ricoprire più ruoli, una duttilità di caratteristiche che riesce a incastrarsi perfettamente in un rigido piano tattico, il 3-5-2, che si sta rivelando arma vincente dell’allenatore che ha saputo infondere nel gruppo, sin dalla passata stagione, il proprio carattere battagliero, lavorando scrupolosamente, soffermandosi sui dettagli, quelli che, come ha sempre tenuto a sottolineare Rastelli, fanno la differenza.
STORIA – Oggi pomeriggio la squadra partirà alla volta di Crotone, laddove dieci anni e sei mesi fa l’Avellino conquistò la promozione che è entrata nella storia non tanto per il salto di categoria in sé, quanto per lo straordinario esodo di tifosi che costrinse la società pitagorica a cedere praticamente tre quarti di stadio ai circa 10mila sostenitori irpini, i quali gioirono a fine gara per l’exploit decisivo firmato da Sasà Marra. In quella squadra giocava Biancolino, presente anche nella rosa attuale e finora utilizzato col contagocce.
GIALLO – Squadra che vince non si cambia, per modulo e tattiche di gioco, non per uomini. Questo succede all’Avellino, già da alcune settimane costretto a “gestire”, per quanto possibile, le diffide. Scopo del gioco: evitare di perdere più di un calciatore per partita. E’ toccato a Peccarisi essere giocoforza indisponibile per la sfida contro il Palermo, poi a Izzo nel match contro la Juve Stabia; a Crotone mancherà Schiavon, anch’egli in diffida, ammonito domenica scorsa nel derby. Oltre a lui non ci sarà Fabbro, sia perché fermato per un turno dal giudice sportivo, sia (e soprattutto) perché infortunato. Il roccioso difensore sta svolgendo terapie a Villa Stuart, a Roma, insieme con il compagno Terracciano. Loro due, insieme con Schiavon e con il lungodegente Abero, non faranno parte della rosa che partirà alla volta della Calabria.
PRESENTI – Contro il Crotone ci sarà, invece, l’esterno Zappacosta, rientrato dagli impegni con l’Under 21. Così come Pisacane e D’Angelo, acciaccati dopo il derby (problema a un ginocchio per il primo, infiammazione ai muscoli lombari per il secondo), pronti a cercare il tris di vittorie che lancerebbe l’Avellino laddove sta meritando di stazionare. Il segreto di questa squadra partita per raggiungere la salvezza? “l gruppo”, è la risposta di tutti i protagonisti biancoverdi, lo stesso segreto che la passata stagione è stata la chiave per il salto di categoria.
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