Più che mai decisiva per la corsa al secondo posto, torna per la quarta volta quest’anno la sfida fra Napoli e Roma, dopo le due recenti di Coppa Italia e quella di fine ottobre in campionato. Proprio prima della partita di ottobre avevamo analizzato la condizione atletica dei giocatori delle due squadre, alla luce dei rispettivi impegni infrasettimanali con le Nazionali, per una curiosa coincidenza capitati anche in quell’occasione (per leggere l’articolo clicca qui). E, come allora, anche stavolta è andata meglio a Garcia che a Benitez, con meno calciatori convocati e alcuni risparmiati e lasciati in panchina dai C.T.
CONVOCATI E TATTICA – Tanto per cominciare, anche una convocazione senza impiego effettivo rappresenta comunque un problema: gli allenatori dei club si ritrovano con mezza rosa a disposizione e non possono preparare tatticamente al meglio le partite. Da questo punto di vista, la Roma si è vista privare di otto giocatori, di cui però solo cinque sono ultimamente titolari: Torosidis, Pjanić, Nainggolan, Gervinho e Strootman (Romagnoli, Ljajić e Destro normalmente partono in panchina). Di contro, Benitez ha visto partire otto titolari sicuri (Albiol, Fernandez, Maggio, Ghoulam, Inler, Mertens, Hamšík, Higuaìn) e altri tre giocatori comunque molto impiegati (Behrami, Dzemaili, Insigne). Dunque, in ogni caso ci va a perdere il Napoli: otto titolari contro cinque, undici giocatori contro otto.
MINUTAGGIO E STANCHEZZA – Assodati gli ostacoli alla preparazione del match, resta la questione delle energie atletiche, prosciugate dai minuti spesi in Nazionale. Prima di tutto va ricordato che da febbraio il Napoli gioca praticamente ogni tre giorni, mentre la Roma ha solo il campionato. Questa settimana avrebbe potuto essere la prima di riposo, e invece i calciatori azzurri hanno accumulato la stanchezza di viaggi internazionali e minuti in campo.
SITUAZIONE ROMA – E a proposito dei minuti, c’è un altro dato che parla a favore della Roma: Pjanić, come preannunciato, è stato gentilmente risparmiato nella partita persa in casa dalla sua Bosnia per 0-2 contro l’Egitto, ed è rimasto a sedere in panchina. Non è andata molto peggio a Ljajić, che di minuti ne ha giocati appena dieci, entrando all’81’ in Irlanda-Serbia 1-2. Destro ha giocato venticinque minuti di Spagna-Italia, mentre Strootman ha lasciato il terreno di gioco in Francia-Olanda al 39′, ma si presume per lui un infortunio. In Belgio-Costa d’Avorio, Nainggolan ha giocato un solo tempo (e segnato un gol) e Gervinho poco più di un’ora. Torosidis è uscito al 79′ in Grecia-Corea del Sud 0-2, e il solo Romagnoli (non titolare con la Roma) ha giocato 90′ con l’Under 21.
SITUAZIONE NAPOLI – Più “pesante” la quantità di minuti accumulati dai nazionali azzurri: se Insigne non è sceso in campo in Spagna-Italia, di cui Albiol ha giocato gli ultimi 25′ e Maggio i primi 45′, ben quattro sono i titolari azzurri che hanno giocato partite intere: Hamšík con la Slovacchia vittoriosa per 3-1 in Israele, Mertens in Belgio-Costa d’Avorio (2-2), Ghoulam in Algeria-Slovenia (2-0) e Fernandez in Romania-Argentina (0-0). Con l’Albiceleste ha giocato anche Higuaìn per ben settantotto minuti, mentre in Svizzera-Croazia (2-2) Inler ha giocato un’ora, Behrami un tempo e Dzemaili mezz’ora.
CONFRONTO IMPIETOSO – Si è detto, dunque, che Benitez sta preparando il match di domenica sera senza undici giocatori e senza otto titolari, a differenza dei cinque titolari e otto calciatori mancanti alla Roma. A questo dato si aggiunga che, facendo una semplice somma dei minuti, i romanisti impiegati dalle Nazionali hanno accumulato 350′ tondi, contro i 654′ toccati dai calciatori napoletani. Ovvero, quasi il doppio. Sarà un indubbio svantaggio questo per il Napoli, a ridosso di una partita che è quasi l’ultima spiaggia per la rincorsa verso il secondo posto, quello che garantisce la qualificazione diretta in Champions League.
Lorenzo Licciardi
