NAPOLI – Manca davvero poco in casa Afro-Napoli per festeggiare il tanto agognato esordio in Seconda Categoria. Giovedì sera, allo Stadio “Alberto Vallefuoco” di Mugnano, si è svolta, infatti, la presentazione della compagine multietnica made in Campania, giunta alla vigilia della sua sesta stagione calcistica. Un esaltante prologo scandito dall’emozione della grande famiglia dello United e dai tanti ospiti e amici che hanno animato l’incontro.
ACAB – ALL COLOURS ARE BEAUTIFUL. Si conferma nel segno dell’integrazione e dei valori essenziali dello sport il benvenuto con cui L’Afro – Napoli United accoglie i suoi ospiti nel giorno della presentazione della prima squadra. Dall’acronimo violento più stereotipato a un monito di pace, figlio della temperanza e della coesistenza. Una mano tesa che abbraccia razze e culture apparentemente diverse, ma che confermano quanto le vere barriere, quelle più irte, siano spesso solo costruite dall’idiozia umana. Una degenerazione sociale che può essere scongiurata solo dai principi genuini dello sport e dallo spirito produttivo di chi non si arrende al cospetto delle tante difficoltà incontrate, ma sa rimboccarsi le maniche e offrire opportunità diverse.
CARICA IPERPOSITIVA – La testimonianza diretta arriva dalla grande emozione che il presidente Antonio Gargiulo non riesce a nascondere nel dare il benvenuto ai tanti presenti . “Sono emozionato e non posso nasconderlo perché questa squadra mi ha cambiato la vita”. Parole tremanti quelle di Gargiulo, che con il cuore in gola prosegue: ”Siamo felici dei successi raggiunti fino ad oggi, sia dal punto di vista sportivo ma soprattutto dal punto di vista sociale per le attività di integrazione che siamo riusciti a realizzare. Abbiamo dimostrato in mezzo al campo cosa significhino termini come integrazione e eguaglianza offrendo un gruppo con ragazzi provenienti da ogni parte del mondo”. Altrettanto motivato ed euforico mister Sergio Paolucci, che zaino in spalla e consueto berretto al capo si dice pronto per l’imminente avvio di stagione con l’augurio che si possa tornare a godere come nelle annate precedenti.
PARTERE DE ROIS – Non sono mancati ospiti di spicco morale e professionale. Ricco di trasporto emotivo l’intervento di Vincenzo Esposito, zio di Ciro Esposito. Altrettanta tensione emotiva arriva dallo spunto di Rosa Schiano, attivista pro Palestina. Emozionante l’intervento di Bruno Vallefuoco, padre di Alberto, ucciso per errore dalla camorra il 20 luglio del 1998 a Pomigliano d’Arco. “Finalmente quella targa ha un senso. Non nego che è mancato poco perché chiedessi all’Amministrazione di Mugnano la revoca della targa in nome di mio figlio. Dopo aver visto tifosi in questo stadio sfidarsi con coltelli e pistole, sono stato tentato di chiedere di toglierla. Oggi sono, invece, orgoglioso che questo stadio porti il nome di Alberto”. Ha dato lustro sportivo alla cerimonia la presenza del Dott. Alfonso De Nicola, responsabile dello staff medico della SSC Napoli. Disponibile e garbato come sempre, il medico ufficiale della compagine azzurra ha più volte sottolineato lo spirito di aggregazione e di sacrificio dei calciatori che militano nelle categorie inferiori e in particolar modo quelli che provengono da Paesi lontani.
SIAMO TUTTI AFRONAPOLETANI – Epilogo in grande stile con la presentazione della nuova maglia da gioco 2014/2015 griffata Givova, nuovo sponsor tecnico. A caratterizzare la divisa afro-napoletana un leone, che ben rappresenta lo spirito affamato dell’entusiasmante compagine tutta sudore e allegria. La piacevolissima serata di Mugnano si è conclusa con la performance del poliedrico artista made in Napoli, Valerio Jovine, letteralmente trasportato all’evento dal vulcanico dirigente Pietro Spaccaforno. Il cantante membro dei 99 Posse e ultimamente apprezzato nel corso del talent “The Voice”, ha coinvolto pubblico e giocatori con le note del suo celebre brano “Napulitan”.
Ecco il video dell’evento realizzato da IamNaples.it:
Servizio a cura di Francesco Pugliese
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