Allo stadio Brigadier General Estanislao López di Santa Fe va in scena Argentina-Colombia, seconda sfida del girone A di Coppa America. Da un lato troviamo l’orgoglio di un popolo che vuole ottenere in tutto e per tutto la vittoria dopo il passo falso nella gara di debutto, dall’altro l’ambizione di confermarsi come una delle pretendenti alla vittoria finale della manifestazione. Le statistiche sono a favore dell’Albicelestre, con 4 vittorie negli ultimi 5 incontri fra le due compagini. Batista conferma la formazione che ha giocato contro la Bolivia con la sola eccezione del terzino Rojo, sostituito dal capitano della Selection Under 20 del 2005 Pablo Zabaleta. D’altro canto Hernan Dario Gomez schiera una formazione molto rinunciataria, con l’attaccante del Wigan Rodallega ed il promettente Teofilo Gutièrrez in panchina. L’Argentina scende in campo con Romero, Zanetti, Milito, Burdisso, Zabaleta, Cambiasso, Banega, Mascherano, Messi, Lavezzi e Tevez. La Colombia risponde con Martìnez, Yepez, Perea, Zuniga, Armero, Aguilar, Sanchez, Guarìn, Moreno, Falcao e Ramos.
Nella fase iniziale del match l’Argentina dimostra di esser molto prudente, gestendo il pallone in maniera autoritaria. I primi spunti della partita sono opera prima del duo Lavezzi-Zabaleta sull’out sinistro e successivamente di Tevez, ma in entrambi i casi l‘Albiceleste non riesce a finalizzare in porta. Il Pocho Lavezzi ha dinanzi a sè un difficile duello con l’udinese Armero che chiude bene tutti gli spazi. Al 16′ su una punizione conquistata dall’attaccante del Porto Falcao, la conclusione di Moreno dai trenta metri è potente ma alta. Al 19′ minuto, dopo un’azione caratterizzata da una fitta rete di passaggi colombiani, Gustavo Adriàn Ramos conclude amaramente, sprecando alto un’ottima palla gol per i Los Cafeteros. Col passar del tempo la fase di impostazione della Selection diventa sterile: la chiave di volta colombiana è rappresentata dalla marcatura a uomo del “volante” Sanchez su Leo Messi. Al 25′ clamorosa palla gol divorata dalla Colombia: su un disimpegno errato di Gabriel Milito, Ramos si trova a tu per tu con Romero ma nel dribblare il portiere viene abbattuto da Burdisso, l’arbitro dà il vantaggio poichè il pallone arriva a Moreno che sciupa incredibilmente l’occasione. Al 33′ Leo Messi offre una stupenda palla gol per Lavezzi su un movimento a tagliare in area di rigore ma l’attaccante trova dinanzi a sé il portiere colombiano Martinez che respinge miracolosamente con il piede il diagonale del napoletano. Al 41′ Falcao dai venticinque metri esplode un tiro improvviso verso la porta avversaria, ma Romero si fa trovare attento allontanando la minaccia. Al 43′ ancora la Colombia pericolosa: Moreno, servito da Falcao, finalizza un contropiede con una bella conclusione da fuori area, Romero devia in calcio d’angolo. L’arbitro Salvio Fagundes fischia la fine del primo tempo, la Colombia si dimostra più solida e pericolosa dell’Argentina, ancora impacciata nel finalizzare le sue azioni. Ezequel Lavezzi risulta esser ancora poco tonico in attacco mentre Camillo Zuniga è molto prudente e tende a non sovrapporsi mai al collega di corsia Freddy Guarìn in fase offensiva di gioco.
Ad inizio ripresa le due nazionali non effettuano nessuna sostituzione. All’8′, su un’azione propiziata da una sfuriata di Zabaleta sulla corsia sinistra ed un successivo rimpallo fra Messi e Perea, il pallone arriva a Lavezzi che con un tuffo di testa colpisce il palo. Tutto inutile però perché l’arbitro decreta l’off-side del Pocho. Al 61′ Batista cambia volto alla sua Argentina inserendo con un doppio cambio il centrocampista del Real Madrid Gago e il giocatore-svolta del debutto Aguero al posto di Cambiasso e di Lavezzi. Grigia la prestazione del napoletano, che in nazionale sembra non confermare le performance di gioco del suo club. Al 65′ su un contropiede velocissimo della Colombia, propiziato da una grandissima apertura di Freddy Guarìn, Pablo Armero con un sinistro ad incrociare sfiora il palo alla sinistra di Romero. Colombia ancora vicina al gol un minuto dopo con un altro contropiede che vede Falcao involarsi verso l’area di rigore e di destro impegnare Romero, che respingere la forte conclusione. Al 72′ Batista esaurisce le sostituzioni inserendo il madrileno Higuain al posto di Ever Banega. Al 76′ el Pipita Higuain si libera in area di rigore rifilando una tesa e potente conclusione sul palo di Martinez, che devia in calcio d’angolo. All’80’ su una punizione rimediata dall’Argentina grazie ad un fallo di Yepes su Aguero, Leo Messi calcia altissimo da posizione invitante, fotografando così la difficile condizione che il fuoriclasse ha anche questa sera in Albiceleste. All’87’ il giovane attaccante Teofilo Gutierrèz, subentrato a Falcao, spreca un’azione nata da una palla persa da Burdisso in fase difensiva. La punta accostata al Napoli sciupa tirando centrale. Successivamente l’allenatore colombiano Gomez inserisce Soto e Mosquera per Adrian Ramos e Moreno. La partita termina con il risultato di 0-0. Ottimo pareggio per la Colombia che, grazie a questo pari e in vista dell’ultima partita da disputare contro la Bolivia, ha ottime possibilità di qualificarsi prima nel girone. Migliore in campo per i Los Cafeteros è Freddy Guarìn (giocatore di cui Iamnaples.it già ne parlò in passato nella sua rubrica Talent Scout, clicca qui) D’altro canto troviamo un Argentina in netta difficoltà sia dal punto di vista realizzavo che psicologico. Gli uomini di Batista, accompagnati negli spogliatoi dai fischi del pubblico, si rivelano come i lontani parenti di quei campioni che incantano con le loro prestazioni le tifoserie dei propri club sui campi di tutta Europa. Decisiva sarà la prossima gara contro la Costa Rica.
Due curiosità su tutte: simpatico siparietto fra Lavezzi e Zuniga durante il saluto iniziale delle due nazionali, con l’attaccante che tenta di baciare “più affettuosamente” il compagno di squadra che scherzosamente lo riprende. Inoltre, durante le fasi finali del match, il pubblico di Santa Fe, stufo della prestazione dei suoi beniamini, invoca in coro il nome di Diego Armando Maradona.
Gilberto D’Alessio
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