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FOTO E VIDEO – Londra, club Napoli Notting Hill, Pasquale Ruocco: “Invito De Laurentiis a vedere una partita con noi”

"Sono a Londra dal 1975, al club ogni napoletano mi fa sentire come se fossi a casa"

Non è una novità che il tifo azzurro sia uno dei più caldi e spettacolari al mondo, proprio per l’affetto e l’apporto dimostrati non solo durante le partite, che esse siano al San Paolo o in trasferta. Qualche anno fa, il pubblico di fede partenopea venne addirittura incluso in una particolare classifica, quella delle dieci tifoserie più calde al mondo, tra le quali c’erano anche quelle del Boca Juniors, Borussia Dortumd e Celtic. Un dato che premia l’attaccamento e la passione che ogni singolo supporter vive per il Napoli e non solo: infatti, fa la differenza un viscerale binomio squadra-città, che da altre parti non esiste, attraverso il quale si difendono i colori sportivi e il folclore. Non a caso la canzone con la quale si caricano e si osannano i propri beniamini dagli spalti finisce con le parole: “Difendo la città!”. Un pubblico quindi unico, che anche quando è fuori dal proprio Paese riesce a portare ovunque il proprio amore per questa maglia. Tra l’altro, il Napoli vanta molti club di tifosi all’estero: uno di questi è il “Club Napoli Notting Hill” del famoso quartiere di Londra, nato nel ristorante trattoria “Da Maria London” di Pasquale Ruocco, napoletano originario di Piazzetta Carolina, zona San Ferdinando, emigrato nella capitale inglese più di quaranta anni fa. Noi di IamNaples gli abbiamo proposto questa intervista per conoscere meglio il suo gruppo di tifosi e non solo.

Innanzitutto, com’è nata l’idea del club?

“Io sono a Londra dal lontano 1975. Qui salì anche mia sorella Maria che, circa trentasei anni fa, aprì il ristorante che appunto porta tuttora il suo nome e nel quale io poi sono entrato a collaborare circa nove anni fa. Col passare del tempo, mia sorella ha voluto che me ne occupassi direttamente io e, apportando delle modifiche al locale, decisi d’installare anche una parabola satellitare perché volevo vedere le partite del Napoli, da tifoso sfegatato come lo son sempre stato. Da lì, molti conterranei che venivano qui a mangiare rimanevano anche per vedere i match. Con il passar del tempo, il numero di persone che venivano a tifare insieme a me crebbe e così pensai di fondare un club, che oggi è diventato noto”.

Come è strutturato il club?

“Il nostro club è come una famiglia, qui ad ogni partita si conosce gente nuova che entra a far parte del nostro nucleo proprio in virtù della stessa passione. C’è chi viene spesso, chi meno frequentemente, chi è membro ufficiale, per questo non so darti un numero preciso di persone nel club. Ogni napoletano che viene qui mi fa sentire come a casa, mi fa avvolgere dallo stesso calore e affetto che proverei a Napoli. Abbiamo così creato un piccolo angolo partenopeo in quel di Londra. Ci mettiamo nel ristorante, seduti insieme a mangiare, tra cimeli e altri gadget sportivi che ho appeso alle pareti, e gioiamo e soffriamo insieme. Durante ogni incontro, riprendo il tutto e lo carico sul nostro canale ufficiale YouTube”.

A proposito di video, ne ho visto uno ai tempi della sfida Champions col City.

“Fu una scommessa che feci e, in virtù del 2-1 ottenuto al San Paolo dall’allora formazione di Mazzarri, mi misi a mangiare in strada, con tanto di maglie e bandiera, per prendere in giro i citizen”.

Ha fatto altre scommesse simili, magari anche per il finale di campionato?

“Assolutamente no. Da perfetto tifoso napoletano sono scaramantico e, anche se il Napoli sta disputando un grandissimo campionato e gioca il miglior calcio in Italia, non mi va di programmare eventuali scommesse. Non voglio nemmeno pronunciare quella parola che conosciamo tutti…”. 

Parlavamo prima di alcuni gadget che avete nel club, ce li puoi presentare?

“Beh, non posso non elencare per primo, proprio per l’importanza che ha, la maglia di Maradona che indossò contro il Pescara nel 1988. Spero che un giorno il Pibe de Oro venga qui e me la firmi di persona, sarebbe un’emozione fantastica! Poi, c’è una sciarpa del nostro club firmata da tutti i calciatori della rosa attuale, con le loro foto; una maglia di Higuain con tanto di firma e dedica a noi della trattoria da parte del Pipita. Un piccolo museo inestimabile, che ci inorgoglisce”.

Lì in Inghilterra come parlano del Napoli?

“Da un po’ di anni a questa parte, il Napoli ha conquistato l’interesse degli inglesi appassionati di calcio. Grazie ai risultati e alla crescita esponenziale che man mano si stanno ottenendo, molti giudicano i partenopei tra le big d’Italia. Soprattutto dopo le partite in Champions League contro l’Arsenal e il Manchester City, la fama degli azzurri qui è aumentata. All’epoca i giornali inglesi ne esaltarono le doti ed ora ne riconoscono il bel gioco. Non nego che i tifosi locali ormai preferirebbero evitarla nei sorteggi dei tornei continentali”.

La squadra attualmente come la vede? Le piace il lavoro di Sarri?

“Devo essere sincero, inizialmente non ero un grande estimatore di Sarri, lo reputavo un tappabuchi e credevo che dopo un anno se ne sarebbe già andato. Sono felicissimo, però, che mi abbia smentito; questo Napoli ci sta dando grandi soddisfazioni e, come dicevo prima, gioca un calcio spettacolare. Il mister ha tirato fuori il massimo dai calciatori, ad esempio ha risollevato anche emotivamente Higuain, che era a pezzi e sembrava voler andarsene. Vedo una bella squadra, unita e compatta che può raggiungere traguardi alti”.

Nella lotta scudetto reputa decisiva la sconfitta patita contro la Juventus?

“No, sia perché ci sono tante altre partite dopo sia perché comunque, anche se è arrivata una sconfitta, abbiamo dimostrato il nostro valore. Si è perso per un episodio sfortunato, ma comunque loro sono solo a un punto di distacco. Dobbiamo continuare a crederci e a lavorare sodo come si è fatto finora, poi si vedrà”.

Che ne pensa dell'”invasione” dell’aeroporto di Capodichino dopo la sconfitta contro la Juventus?

“Una cosa che non si vede spesso, una tifoseria unica. Dimostrare la vicinanza alla squadra anche nei momenti difficili e soprattutto dopo una partita persa è cosa da pochi. Mi ha fatto venire in mente quella cornice di pubblico che c’era attorno al Napoli di Maradona”.

E in Europa League?

“Andiamo sempre avanti di partita in partita, senza fare calcoli come in campionato. Il Villarreal è un avversario tosto, ma noi non siamo da meno. In Europa League gioca chi trova meno spazio in campionato ma la panchina del Napoli vanta comunque nomi prestigiosi, da non sottovalutare”.

Cosa vorrebbe chiedere al presidente De Laurentiis?

“Di venire a guardare una partita qui nel ristorante Da Maria, col Club Napoli Notting Hill. È venuto spesso a Londra ma non è passato ancora da noi. Sarebbe bello anche per la gente di Napoli che vive qui, un gesto indelebile per ringraziare i sostenitori che seguono la squadra anche fuori da Napoli”.

Ecco alcune foto del club Napoli Notting Hill:

Ecco il video della scommessa di Pasquale Ruocco:

Questo, invece, il video di Juventus-Napoli:

 

Servizio a cura di Luigi Ippolito

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