POMIGLIANO D’ARCO – Sono stati giorni di trepidazione quelli che hanno preceduto il 13 luglio. Dopo aver infatti sfiorato il sogno serie C, il Pomigliano Calcio ha rischiato di cadere nell’oblio. Per la città dell’Alfa (ormai FIAT), da sempre legata ai colori granata del Pomi, sarebbe stata una tragedia, specie pochi giorni dopo aver accarezzato il professionismo. Il presidente Antonio Romano, noto imprenditore pomiglianese, aveva pensato, dopo cinque anni, di lasciare la società in mano all’amministrazione Comunale. Se non si fosse trovato un offerente, uno sponsor, una cordata imprenditoriale in grado di risollevare la squadra del Gobbato (lo stadio di Pomigliano perlappunto) si sarebbe corso il rischio di dover ripartire dalla terza categoria.
Quelli che ne avrebbero sofferto di più sarebbero stati di sicuro i ragazzi della VBP (la Vecchia Brigata Pomi), gruppo di tifo organizzato nato da quattro anni a questa parte dalle ceneri della Brigata Pomigliano. Abbiamo intervistato il responsabile della VBP, Felice Pirozzi, giovane tifoso cresciuto a pane e Pomigliano che ci ha spiegato bene la situazione: “Finalmente, dopo tanta paura possiamo affermare con certezza che la città di Pomigliano d’Arco non rimarra senza calcio. Il presidente ha speso tanto in questi cinque anni, spesso senza ricevere nulla in cambio se non il nostro amore; così aveva deciso di lasciare la squadra all’amministrazione Comunale. Dopo tante smentite, grazie al sindaco Lello Russo e in particolare al consigliere Cantone, Romano ha ricevuto quelle garanzie economiche che gli servivano per continuare nel suo mandato di presidenza”.
Qualche giorno fa la rassegnazione era alle stelle, ora per fortuna i tifosi granata potranno ancora sperare nella tanto attesa serie C, magari per la stagione 2012/13: “Per quest’anno è ormai tardi per il ripescaggio, se si fossero sbrigate prima queste faccende magari ora staremmo parlando di altro; ma non è un problema: noi tifosi sappiamo che spesso, per passione, il Presidente ci ha rimesso e non abbiamo mai pensato di incolparlo della potenziale fine del suo ciclo.” La storia degli Ultras del Pomigliano è molto particolare e ha sfaccettature romantiche: “Desideriamo con tanta speranza la C per dedicare questa storica impresa al nostro defunto capogruppo Pasquale Fico, prematuramente scomparso più di un anno fa. Per lui tutte le nostre iniziative, per lui abbiamo lottato affinchè il Pomi continuasse a esistere.”
Magari per il professionismo ci vorrà ancora qualche anno, forse da questa vicenda ne uscirà un Pomi ridimensionato- “ma Romano quando si è messo in gioco, l’ha sempre fatto da protagonista”– fatto sta che un gruppo di tifosi unito alla passione di una città di quarantamila anime, è riuscito a tenere in vita un sogno. Dall’anno prossimo cambieranno molte cose, in primis il capitano, ma i tifosi promettono la stessa passione :“Auricchio(il bomber capitano ndr), spaventato di rimanere senza squadra ha preferito cambiare casacca, ma sappiamo che nel calcio può capitare. Noi amiamo i colori, non i singoli personaggi.” Icone di sportività, genuinità e fair play, gli ultras granata non si sono scomposti neanche quando hanno trovato goliardici volantini anonimi che davano per certa la “morte” della loro squadra del cuore. Questo è il “pallone” sano, e questi ragazzi potranno ancora gioire per i loro “campioni” di quarta serie.
Servizio a cura di Mirko Panico
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