A VOLTE RITORNANO – Altra prova. Ancelotti sfida il suo passato: Napoli e Milan mette in scena facce nuove e volti già noti. A proposito di passato, gli azzurri ritrovano infatti Gonzalo HIguain, questa volta a tinte rossonere. Siamo solo alla seconda giornata, ma l’aria dello scontro diretto ha già un certo peso. C’è un ritorno anche dal punto di vista arbitrale: a dirigere l’incontro del San Paolo è Paolo Valeri, coadiuvato da Massa e Posado per VAR e AVAR. Il Fischietto romano non incrocia i colori azzurri dal 2017, un lungo stop che ha una motivazione ben precisa…
LA SCHEDA DI VALERI – Internazionale dal 1° gennaio 2011, Valeri esordisce in Serie A il 23 dicembre 2007 in Udinese-Empoli 2-2. Nella massima serie ha sin’ora collezionato 158 presenze. Ha una media di circa cinque ammonizioni a partita, un’espulsione ed un rigore ogni tre. Nella sua bacheca personale vanta il premio “Giovanni Mauro”, ricevuto per l’annata sportiva 2010/2011 con la motivazione di “Arbitro della massima categoria nazionale maggiormente distintosi sotto il profilo tecnico”. Il punto debole del libero professionista è la frequente cattiva gestione dei cartellini, connessa all’eccessiva incertezza nella valutazione dei falli in area di rigore.
LA BUFERA DELLO STADIUM – È proprio il suo “tallone d’Achille” che lo ha portato ad una delle direzioni più discusse della storia della SSC Napoli, causa dello stop totale nella passata stagione per quanto riguarda le gare ufficiali dei partenopei. Torniamo indietro a Juventus-Napoli del 28 febbraio 2017, semifinale d’andata di Coppa Italia. Al 68′. sul risultato di 1-1, inizia a bollire il calderone delle proteste per un rigore non concesso da Valeri al Napoli dopo un contatto in “morsa” tra Bonucci- Pjanic ed Albiol. Il bosniaco sferra il colpo decisivo allo spagnolo che manda su tutte le furie gli azzurri. L’azione però non viene interrotta e prosegue sulla scia del famigerato episodio “Ronaldo-Juliano” del 1998: la Juventus riparte in contropiede e mette Cuadrado nelle condizioni di saltare Reina, quest’ultimo esce con veemenza e tocca nettamente il pallone prima dell’impatto contemporaneo con l’esterno colombiano. Valeri concede qui il penalty è l’ambiente diviene infuocato. L’ingestibilità dell’ultima porzione di match concede con la veemenza delle dichiarazioni dei tesserati azzurri nel post partita. “Decisioni vergognose che fanno male al calcio” frase storica del sempre taciturno ds Giuntoli. Valeri si giustificherà poi in seguito: “No, non ho nulla di cui scusarmi. Non ho sbagliato niente”.
QUEL NAPOLI-MILAN D’AGOSTO… – Oltre alla serata di tregenda dello Stadium, si contano altri 22 precedenti di Valeri con il Napoli, per un totale di tredici vittorie sei pareggi e tre sconfitte. Nell’album dei ricordi azzurri figura anche un altro Napoli-Milan estivo, Il 27 agosto 2016. Gli azzurri vincono 4-2 e gli episodi discutibili non mancano. L’arbitro espelle Sarri ad inizio ripresa per proteste: il tecnico toscano si lamenta per il fallo di Bonaventura su Jorginho (netto) che porta all’azione del gol di Niang. Cartellino rosso al 76′ per Kucka, reo di aver apostrofato in maniera poco ortodossa lo stesso Valeri in seguito ad un fallo fischiato per un contatto tra lo slovacco e Mertens. I rossi passano a tre nel finale. L’ingenuo Niang, già ammonito, ostacola palesemente Reina al momento del calcio di rinvio. Inevitabile il secondo giallo e l’allontanamento dal campo. Altro caso da moviola in occasione della rete del 4-2: Romagnoli allontana sulla linea di porta la palla con la mano prima del tap-in vincente di Callejòn. Per lui arriva solo l’ammonizione e non l’espulsione: non si tratta infatti di chiara occasione da gol ma di comportamento antisportivo secondo Valeri.
LA POLEMICA SARRI-MANCINI… –Valeri è il direttore delle serata “sui generis”. È vivo nella memoria un altro episodio storico, Coppa italia: Napoli-Inter 0-2 del 19 gennaio 2016. L’ampio turnover non ripaga Sarri, che vede la banda Mancini spuntarla con due guizzi. L’eliminazione dalla competizione fa comunque meno rumore dalle polemiche innescate dal tecnico di Jesi nel post gara per il celeberrimo epiteto urlatogli nella foga dal tecnico partenopeo, nei concitati minuti conclusivi della sfida. Il polverone mediatico non condiziona i direttori di gara nella compilazione del referto e tutto si dissolve dopo una settimana di “passione.
Ecco l’azione di Juventus-Napoli del 28 febbraio 2017 discussa in mille salse:
A cura di Antonio Fusco
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