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Via gli alibi, si lavori sulla qualità del gioco per battere la Juventus

I protagonisti delle decisioni più controverse di Pechino non devono esserci al San Paolo

Maradona ha occupato gli spazi mediatici. Non c’è settimana dell’anno che tenga per il ritorno del “Pibe de Oro”, mito della città di Napoli, amore viscerale ed inarrestabile. Il Napoli ha ascoltato le parole di Diego mentre il pareggio di Udine era ormai acqua passata e si preparava Napoli-Juventus, la supersfida dalle mille emozioni, il big-match che va al di là della classifica a causa della rivalità, delle differenti storie delle due squadre e degli infiniti significati sociali che questa partita di calcio può inglobare.

UDINE E L’ENNESIMO ERRORE DI COMUNICAZIONE – Che il Napoli abbia dei limiti nella sua attività comunicativa, è cosa risaputa. E’ recente lo scivolone su Carlo Iuliano, che meritava ben altro trasporto nel suo ricordo; rendersi conto degli errori è importante ed è, quindi, positivo il giusto addio riservato a Carmelo Imbriani e ad Haas Jeppson, o “Banc e Napule”. Comunicare non significa commentare solo ciò che è avvenuto pochi minuti prima, ma avere un’identità coerente da presentare all’opinione pubblica. Durante questa stagione, quando gli avversari lamentavano dei presunti errori arbitrali, Mazzarri ha più volte dichiarato di non voler parlare di arbitri e che l’avrebbe fatto anche quando ci sarebbe stato qualche episodio a sfavore del Napoli. Ad Udine, invece, hanno parlato di Damato sia Bigon che Mazzarri, reclamando i due rigori ingiustamente non assegnati dal fischietto di Barletta e l’ammonizione di Armero per simulazione. Damato ha sbagliato ma gli errori compiuti non c’entrano nulla con il disastro friulano di tre anni fa o con quello compiuto durante Sambenedettese-Napoli in serie C. Sono due errori di gioco in situazioni non molto nitide, come quelli sotto porta di Hamsik e Cavani, e nell’economia della partita non meritano di rappresentare il principale alibi per la mancata vittoria ad Udine. La tattica è quella mourinhiana: trovare degli elementi per non soffermarsi sui problemi mostrati dalla squadra che non vince dal 2-0 inflitto al Catania il 2 Febbraio scorso. Il Napoli, nella preparazione alla supersfida di venerdì sera, dovrebbe abbandonare il ricorso agli alibi e soffermarsi sulla qualità del gioco per battere la Juventus. C’è bisogno del Napoli dinamico, produttivo e propositivo lasciato a Parma il 27 Gennaio scorso.

IL NAPOLI ED I PROBLEMI IN FASE OFFENSIVA- Il calcio è fatto da due fasi, quella difensiva e quella offensiva, quella in cui si coprono gli spazi e quella in cui si attaccano. Nel contenimento gli azzurri versione campionato (il Napoli ha la peggior difesa in Europa League, dato molto significativo nell’approccio e nella gestione fallimentare di questa competizione) hanno fatto grandissimi passi in avanti rispetto alla scorsa stagione. La banda Mazzarri ha la seconda miglior difesa del campionato, alle spalle della Juventus. La svolta è stata compiuta a centrocampo con l’inserimento di uno straordinario mediano come Valon Behrami al posto di un centrocampista di grande intensità ma anche anarchico e disordinato come Gargano. A questo cambio si è aggiunta poi l’assenza della Champions League e lo scarso interesse per l’Europa League; con le poche energie sottratte, il Napoli si è concentrato solo sul campionato. Non solo la seconda miglior difesa ma anche il secondo miglior attacco, posizione condivisa, però, stavolta con la Fiorentina. E’ evidente, però, l’involuzione del Napoli in fase offensiva nelle ultime partite. A Parma abbiamo lasciato una squadra arrembante, capace di produrre più di dieci palle-gol a partita. Dalla gara contro il Catania si è avvertito un graduale calo. A Roma è arrivato l’ultimo gol e l’ha realizzato Campagnaro all’87’ sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Il Napoli contro Sampdoria ed Udinese ha costruito poco e non ha finalizzato nulla. La verità è che lo score realizzativo è troppo concentrato su Cavani. Pandev non segna dal 7 Ottobre scorso (Napoli-Udinese 2-1) e Insigne dal 13 Gennaio (Napoli-Palermo 3-0).

Il macedone ha palesato i profondi limiti di condizione atletica che noi sottolineiamo dall’estate mentre Insigne agisce troppo lontano dalla porta, compiendo un lavoro non supportabile dalla sua struttura fisica e perdendo lucidità e pericolosità negli ultimi venti metri. Mazzarri può fare ben poco riguardo alle “polveri bagnate” in zona gol ed aspettare che il vento torni a girare per le conclusioni di campioni come Cavani ed Hamsik, ma deve agire con tempestività sulla crisi offensiva degli azzurri. La Juventus non verrà al San Paolo soltanto a difendersi, la priorità di Sampdoria ed Udinese, ma per metterla in difficoltà c’è bisogno di maggiore spinta dagli esterni, di nuove idee di gioco, di un attacco che non dia punti di riferimento, riproponendo la mobilità degli uomini in fase offensiva che spesso ha mandato in crisi i bianconeri negli incroci con il Napoli. Il sistema di gioco di Mazzarri ha bisogno che tutti gli undici in campo siano in forma per esprimersi al meglio, oggi qualche elemento-chiave vive un momento d’appannamento ma bisogna trovare assolutamente delle soluzioni tecnico-tattiche per migliorare la fluidità della propria manovra.

LE OMBRE DI PECHINO SULLA SUPERSFIDA- Mazzarri e la squadra devono concentrarsi solo sulla preparazione alla supersfida di venerdì, abbandonando gli alibi e la rabbia di Udine. La società, deve, invece, proteggere la propria immagine. Il Napoli fece benissimo a Pechino a disertare la premiazione e a manifestare così in maniera forte il proprio disagio nei confronti dell’arbitraggio che stravolse la partita. Se Braschi designerà per Napoli-Juventus qualche protagonista delle decisioni più controverse di Pechino: l’arbitro Mazzoleni, l’addizionale Rizzoli, gli assistenti Faverani e Stefani, mostrerà scarso rispetto nei confronti del Napoli e soprattutto non aggiungerà serenità ad una partita già incandescente. Non bisogna agire dopo le decisioni, ma influenzarle prima facendo valere il proprio peso. Il calcio italiano ha un’altra occasione per mostrare un po’ di buon senso: non la perda!

A cura di Ciro Troise

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