“Trovare centrocampisti che sappiano fare le due fasi sul mercato è difficile, costano tanto”, così Rafa Benitez parlava qualche settimana fa in conferenza stampa parlando del rendimento di Gargano e Lopez. La coperta è corta e Benitez ha tracciato la svolta, dando priorità alla fase difensiva. Il Napoli ha il secondo miglior attacco del campionato, solo la Juventus ha segnato di più ma ha l’undicesima difesa della serie A, la peggiore tra le prime otto. E’ evidente che allora i problemi degli azzurri sorgono nel momento in cui non hanno palla e Benitez allora ha dettato la linea. Molte reti subite nascono da errori individuali dei centrali, tante sugli sviluppi di palle inattive ma Rafa si è concentrato soprattutto a limitare le ripartenze con gli inserimenti tra le linee. La svolta di Doha è aver stabilito delle gerarchie più stabili sulla mediana, dopo la coppia Albiol-Koulibaly in difesa Benitez ha dato continuità anche all’intesa Gargano-David Lopez. I meccanismi tattici funzionano in maniera perfetta, il dinamismo di Gargano è prezioso davanti alla difesa mentre David Lopez svolge il lavoro dell’incontrista, va a fare pressing alto sui portatori di palla avversari. Contro il Genoa mancherà l’uruguagio, non sarà facile sostituirlo, bisognerà impostare un altro canovaccio tattico contro la formazione di Gasperini che ha nella velocità della sua fase offensiva la sua arma migliore.
Il Napoli ha dato una prova di forza nella ripresa perché, pur concedendo il pallino del gioco alla Lazio, ha prodotto più occasioni dei biancocelesti con le ripartenze. Lo dimostrano i dati: la Lazio ha tirato ventuno volte, solo in tre occasioni ha inquadrato lo specchio della porta, mentre il Napoli ha realizzato cinque tiri in porta su nove tentativi complessivi e trovando soprattutto il gol della vittoria. L’inserimento di Klose ha favorito la fase difensiva degli azzurri, i due centrali hanno avuto così un altro riferimento da seguire, la Lazio ha attaccato solo sulle fasce, limitando le imbucate dei centrocampisti che stavano dando molto fastidio ai meccanismi difensivi del Napoli.
Avanzando il baricentro, la Lazio ha perso densità in mezzo al campo ed equilibrio, si è ampliata la distanza tra i reparti e anche sulle fasce i biancocelesti hanno attaccato di meno. Keita ha continuato gli uno contro uno con Maggio senza essere molto incisivo ma Basta e Candreva hanno attaccato di meno Strinic, in difficoltà nel primo tempo e in crescita nella ripresa.
La Lazio ha portato a casa il primato del possesso palla, il Napoli la vittoria con la consapevolezza di saper soffrire e far male in contropiede. Bisogna saper essere duttili, adattarsi alle soluzioni, Benitez all’Olimpico ha indossato i panni dell’italianista comportandosi come spesso hanno fatto le avversarie degli azzurri al San Paolo.
Il Napoli viaggia a -9 rispetto alla scorsa stagione, anche Juventus e Roma solo in calo, rispettivamente a -6 e -3, ma il deficit degli azzurri è proprio a Fuorigrotta. La squadra di Benitez ha totalizzato più punti in trasferta che in casa, diciotto lontano da Napoli e solo quindici al San Paolo.
Rafa nella conferenza stampa del post-partita all’Olimpico ha ricordato i suoi rimpianti per i punti persi in casa contro Chievo, Palermo, Empoli e Cagliari, oggi il Napoli avrebbe più chances di approfittare di eventuali ulteriori difficoltà della Roma.
Continua ancora la polemica sugli arbitri, la ricostruzione di Benitez tramite google delle parole che esprimevano Marotta, Buffon ed Allegri quando erano alla Sampdoria, al Parma o al Milan, ha colpito nel segno. I dubbi di Pioli sull’efficacia delle lamentele del Napoli in merito agli arbitraggi e le ricostruzioni che pescano le critiche di Benitez agli arbitri quando era al Liverpool sono un segnale di resistenza del calcio italiano.
Rafa è andato oltre, ha presentato la sudditanza psicologica con le parole dei protagonisti della Juventus nelle esperienze avute in passato. Il calcio italiano ascolti il suo intervento e si muova per cambiare questo stato di cose, non le respinga con l’arroganza del potere o peggio ancora riducendole alle solite lamentele. La libertà di Benitez nel colpire il calcio italiano sembra evidenziare anche la volontà di lasciare il Napoli a fine stagione, dagli ambienti romani circola l’indiscrezione per cui Rafa abbia già comunicato l’addio. Vedremo se queste voci troveranno conferma nei fatti, è Marzo il mese fatidico, quello che De Laurentiis ha stabilito come il periodo delle scelte.
Ciro Troise
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