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Troppo semplice appellarsi alla sfortuna, fallire tante occasioni è un limite

Nei 70 metri dominio assoluto del Napoli, nelle due aree di rigore gli azzurri non sono stati sufficienti

“Siamo stati tanto tempo nell’area di rigore della Roma, forse potevamo essere più precisi ma si tratta di dettagli”, le interviste degli allenatori esprimono spesso delle verità parziali perché, come ci ha insegnato Rafa Benitez, il calcio è bugia. Ancelotti ieri ha anche dichiarato che la prestazione si può controllare, il risultato no. E’ tutto vero, il calcio è l’unico sport dove si può vincere anche una partita giocando malissimo, basta fare un gol, chiudersi e sperare che gli avversari sprechino le loro occasioni. La verità è parziale e Ancelotti, da uomo navigato e pragmatico, lo sa perché i dettagli spostano l’inerzia dei campionati, cambiano la storia. Tirare diciotto volte in porta contro la Stella Rossa e la Roma e non portare a casa la vittoria è la fotografia di un limite, non si può ridurre tutto alla sfortuna. La Roma è in difficoltà, non ha colmato il vuoto di personalità lasciato dalle cessioni di Alisson, Nainggolan e Strootman, fa fatica a costruire un’identità tattica definita, non ha risolto i dilemmi Pastore e Schick ma è comunque una squadra ricca di talento, con top player di livello assoluto come per esempio Manolas, Kolarov, De Rossi e Dzeko. Nel calcio bisogna saper sfruttare i momenti e ieri al San Paolo il Napoli non ci è riuscito rischiando fino al 90’ di subire una sconfitta ingiusta. Ancelotti che nella sua carriera ha avuto centravanti del calibro di Crespo, Shevchenko, Filippo Inzaghi, Benzema, Lewandowski sa benissimo che spesso a determinare una partita siano proprio i dettagli. In una gara intensa come quella di ieri si possono determinare tre sfide all’interno del campo: una nella propria area di rigore, una nei 70 metri di campo e l’altra nell’area avversaria. Il Napoli ha stravinto quella in mezzo al campo, nei 70 metri ha sempre tenuto il pallino del gioco, nel primo tempo ha sofferto i movimenti di Under e El Shaarawy che tagliavano tra le linee e la Roma, oltre al gol, ha avuto anche l’occasione in cui Albiol ha salvato sulla linea sul tiro di Dzeko. Nella ripresa è stato un monologo del Napoli, i problemi fisici di De Rossi hanno tolto alla Roma filtro davanti alla difesa e qualità in uscita, l’infortunio del sontuoso Manolas ha sottratto un altro pezzo di muro posto davanti alla porta di Olsen. Nelle due aree di rigore il Napoli non è stato sufficiente, ha concesso un gol da polli, con Koulibaly che sbaglia i tempi dell’uscita, Albiol che fa passare il pallone sotto le sue gambe sul cross basso di Under e Hysaj che manca l’intervento in chiusura su Dzeko. Negli ultimi venti metri il Napoli sembrava nervoso, impreciso, su diciotto conclusioni dodici sono andate fuori dallo specchio, solo quattro volte in area di rigore Insigne e compagni sono riusciti a inquadrare lo specchio della porta. Ancora una volta Mertens è stato decisivo, il Napoli ha fatto di più con in campo Dries che con dinamismo apriva gli spazi e suggeriva con personalità ai compagni le giocate piuttosto che con la presenza in area di Milik. Le parole dell’attaccante belga nel post-partita sono legittime, nell’ultimo mese Mertens ha segnato quattro gol, uno ogni 100 minuti di gioco mentre nello stesso periodo Milik è rimasto a secco, non va a segno dalla doppietta contro il Parma. Se consideriamo anche le due traverse contro il Liverpool e il Paris Saint Germain e le due reti in fuorigioco contro la Roma, ci rendiamo conto della grande differenza di rendimento nelle prestazioni di entrambi. Quando una squadra fa fatica a superare il muro della difesa avversaria, s’appoggia al centravanti, Icardi nel derby nell’area del Milan ha avuto due occasioni, portando a casa un gol annullato per fuorigioco e realizzando la rete della vittoria al 93’. “Mi diverte che abbiamo fatto fare più di 30 gol a tutti gli attaccanti inseriti nel nostro circuito, da Higuain a Cavani a Mertens. Adesso stiamo vedendo chi li può sostituire, sicuramente qualcuno lo farà”, così una settimana fa ha parlato De Laurentiis, consapevole che Milik sia una scommessa. Del resto il presidente viaggiava in elicottero per convincere Icardi quando Milik era stato già bloccato e lo scorso gennaio ha pensato di mandarlo in prestito al Chievo Verona.

Ciro Troise

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I Am Naples Testata Giornalistica - aut. Tribunale di Napoli n. 33 del 30/03/2011 Editore: Francesco Cortese - Andrea Bozzo Direttore responsabile: Ciro Troise © 2021 IamNaples
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