L’espressione “due pesi e due misure” non è più sufficiente per descrivere l’impatto diverso di alcune dichiarazioni a seconda delle società protagoniste. Dani Alves in una trasmissione brasiliana rivela che Dybala, per fare il salto di qualità, prima o poi dovrà andare via dalla Juventus, incassa un saluto di Higuain via twitter e pubblica una foto di Berlino 2015, quando con il Barcellona di Guardiola soffiò la Champions League ai bianconeri. Gli indizi di Dani Alves spingono verso una trattativa con il Manchester City ma nessuno per analizzare il momento della Juventus utilizza termini come destabilizzazione, il probabile addio di un giocatore determinante in tante sfide della Juventus è comunicato come una rivoluzione sulle fasce che Marotta e Paratici non subiscono ma guidano al fine di ringiovanire l’organico.
Il dominio italiano della Juventus non è solo tecnico, non s’esprime solo sul terreno di gioco ma è anche frutto di un potere politico ed economico che ha una forte incidenza nei rapporti con tutti i soggetti che compongono il mondo del pallone. Provate ad immaginare cosa sarebbe successo se Hysaj avesse detto, riferendosi a Insigne, ciò che Dani Alves ha proferito su Dybala? Sarebbe esploso un caso nazionale con il Napoli travolto da un vortice di dichiarazioni e attacchi mediatici che avrebbe fatto fatica a reggere.
La Juventus, invece, riesce a tenere botta a tutto, anche ai racconti dell’intervallo della finale di Cardiff, che testimoniano uno spogliatoio spaccato e un clima di confusione che ha poi generato la resa nella seconda frazione di gioco. Marotta va negli spogliatoi, Mandzukic e Pjanic sono in difficoltà fisica, Bonucci chiede la sostituzione di Barzagli, ecco il quadro che emerge dai retroscena delle tensioni di Cardiff. Situazioni che possono accadere durante una finale ma è giusto riflettere sulla solidità dello spogliatoio della Juventus, sulle transizioni che si verificheranno, sul rapporto tra i giocatori e Allegri, confermato sulla panchina bianconera.
Nessuno, però, disturba il manovratore che intanto si fa ancora più aggressivo. La Juventus una volta era la squadra che univa il Paese del miracolo economico, del sogno operaio, dell’emigrazione dal Sud al Nord per andare a lavorare alle fabbriche della Fiat, oggi è espressione di un potere arrogante, che ha preso alla lettera la frase di Boniperti, che indicava la vittoria come stella polare, l’unica cosa che conta. Chi non rispetta le sentenze e s’attribuisce il numero di scudetti da esporre sul proprio stadio non ha alcuna remora nel far rientrare il dott.Agricola, che dovrebbe diventare il direttore del J Medical.
Il Napoli deve approfittare della burrasca Juve e valorizzare la via della continuità che ha intrapreso scegliendo di alzare il tetto del monte ingaggi. Seguire le certezze espresse nella scorsa stagione mette il Napoli in controtendenza con tutte le altre. La Juventus deve rinnovare il suo ciclo, la Roma deve fare i conti con la rivoluzione societaria e con i diktat del fair play finanziario, così come l’Inter di Spalletti mentre il Milan è travolto dal caso Donnarumma. Vendere e realizzare acquisti importanti, stravolgendo gli equilibri della squadra, o tenere i punti fermi del ciclo di Sarri accettando anche di sottoscrivere contratti da top player? De Laurentiis ha scelto la seconda via e la sta perseguendo in questa fase con coerenza. Reina e Ghoulam sono le ultime spine di questo progetto, della via maestra della continuità. Riguardo alla porta, sembra che si vada verso la conferma di Reina con Meret come investimento per il futuro, pronto a convivere con il portiere spagnolo per la prossima stagione.
Le altre trattative concrete riguardano Berenguer, Ounas e Widmer. Riguardo all’esterno offensivo dell’Osasuna, il Napoli deve alzare l’offerta di 5 milioni più due di bonus per battere la concorrenza dell’Athletic Bilbao, per Ounas i contatti sono frequenti mentre riguardo a Widmer un indizio significativo arriva dai movimenti dell’Udinese che si è fiondato su Brenet del Psv Eindhoven come possibile sostituto del terzino svizzero. Ounas è un under 21, quindi non incide sulla formulazione della lista dei 25 mentre riguardo agli altri è necessario capire se ci saranno movimenti per Maggio, Giaccherini o Pavoletti, che sembrano essere i profili in uscita. Alcune cessioni potrebbero arricchire anche il tesoretto del Napoli, che crescerebbe con un’eventuale partenza di Zapata, sul taccuino di West Bromwich Albion, Everton, Torino e Sampdoria.
Ciro Troise
Condividi:
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Ok Notizie (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
- Altro