Benitez aveva colpito nel segno dopo la partita contro la Juventus, i media nazionali non aspettavano altro per rilanciare le accuse rivolte alla classe arbitrale dal Napoli. Rafa non è riuscito ad evitare la trappola, stucchevole il “no comment” oppure ribadire in tv ed in conferenza stampa che la vittoria era meritata, nessuno l’aveva messo in dubbio. Bisognava avere il coraggio di superare gli interessi di parte e di affermare che i disastri compiuti dall’arbitro Calvarese (gol di Higuain in fuorigioco, rigore generoso ed espulsione non inflitta a Burdisso) dimostrano che serve quanto prima il supporto tecnologico previsto in tantissimi altri sport, dal basket al tennis. Un assaggio di polemica era emerso già nella gara contro l’Udinese in Coppa Italia, con il secondo rigore assegnato al Napoli molto dubbio. La portata degli errori non è paragonabile alle sviste a senso unico di Tagliavento e dei suoi collaboratori in Napoli-Juventus ma non bisogna nascondere la propria battaglia proprio quando la bilancia pende a favore degli azzurri. Anche gli arbitri possono sbagliare ma il calcio italiano perde di credibilità e regolarità se ad ogni giornata si contano numerosi errori determinanti.
Il nervosismo di Gasperini e Preziosi è comprensibile ma farebbero bene a rivedere la propria programmazione societaria piuttosto che prendersela con i fattori esterni. Che senso ha rivoluzionare ogni anno la squadra a Gennaio? Il Genoa si è presentato al San Paolo senza punte, non ha mai dato profondità alla manovra, ha ceduto Pinilla all’Atalanta presentando come alternativa Niang che non è propriamente una prima punta. Il Genoa non sta né mantenendo l’identità che gli ha permesso di sfiorare il terzo posto né costruendo un progetto giovane. Le scelte di Gasperini non sembrano andare nella direzione dell’investimento sui giovani, Izzo fatica a trovare spazio nonostante le continue disattenzioni di Roncaglia e De Maio, Mandragora ha avuto la grande opportunità contro la Juventus, poi non ha più rivisto il terreno di gioco, Sturaro approderà a breve alla corte di Allegri.
Il Napoli è in forma, sta mantenendo anche degli ottimi sprazzi di gioco, ha assunto una buona versatilità in termini d’atteggiamento, sa sia imporre la manovra che colpire con le ripartenze. In fase difensiva i problemi ci sono ancora, anche ieri oltre al gol il Genoa ha creato un’occasione con Antonelli e Perotti, senza dare punti di riferimento, ha messo più volte in difficoltà la retroguardia azzurra. Si è avvertita molto l’assenza di Gargano, l’unico centrocampista in rosa capace di dare dinamismo, che sa offrire il cambio di passo in fase di rientro. Con la crescita dell’uruguagio si erano ridotti i gol con l’inserimento tra le linee, Iago Falque è riuscito a ripresentare quest’incubo al San Paolo proprio sfruttando la staticità della fase difensiva del Napoli. Anche Strinic sta prendendo confidenza con le consegne tattiche di Benitez, può mettere pressione a Ghoulam in vista del suo ritorno dalla Coppa D’Africa. Il mercato s’avvia al termine, e a centrocampo e in difesa sull’asse centrale non ci sono alternative di livello a Gargano, David Lopez, Albiol e Koulibaly. La corsa alla Champions e gli impegni d’Europa League e Coppa Italia meriterebbero altri sforzi sul mercato, l’auspicio è che come al solito a fine stagione non ci sia da rimpiangere su certe scelte in merito alla difesa e al centrocampo che andrebbero rinforzate adeguatamente.
Ciro Troise
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