A Dimaro Sarri l’aveva già annunciato: “Storicamente le mie squadre partono male, speriamo d’invertire la tendenza a Napoli”. Ci sono due aspetti che caratterizzano le difficoltà delle squadre di Sarri nelle prime giornate: la preparazione estiva è dura e i carichi di lavoro pesanti allontanano la brillantezza, il suo calcio è dogmatico, ha bisogno che siano assorbiti i meccanismi e i tempi di gioco sia in fase difensiva che offensiva e naturalmente senza essere al 100% è tutto più complicato. Il Napoli di Reggio Emilia è apparso spento, abulico, ha dato l’impressione di poter comandare nei primi minuti dei due tempi e ha prodotto un accenno di reazione rabbiosa dopo il gol di Sansone ma per gran parte della gara è parso in balia del Sassuolo. “Una delle caratteristiche negative di questa squadra è che quando va in vantaggio tende a perdere intensità e ritmo, pensa di poterla gestire, c’era già successo nelle amichevoli. E’ impensabile dominare una partita per novanta minuti, quando ci sono momenti positivi bisogna, però, capitalizzarli”, ha spiegato Maurizio Sarri nel post-partita in conferenza stampa.
Il Napoli, se vuole stare nelle parti alte della classifica, non può essere in grado di produrre solo venti minuti di buon calcio in casa del Sassuolo. Al “Mapei Stadium” sono apparsi in maniera evidente dei limiti strutturali di questa squadra: manca un difensore di passo rapido, veloce sia di pensiero che di gamba. La coppia Albiol-Chiriches fa fatica nella lettura delle situazioni, nei tempi di gioco soprattutto contro attaccanti rapidi, bravi ad attaccare la profondità. Sulle fasce Hysaj è in grande difficoltà, bisogna rivederlo sulla corsia destra per capire se in quella zona di campo riesce a fare meglio, Maggio dà un buon contributo quando appoggia la manovra offensiva ma ripropone costantemente le disattenzioni difensive già compiute ai tempi di Donadoni, Mazzarri e Benitez. Bisogna recuperare Strinic e serve un esterno destro. Widmer, in panchina ieri contro la Juventus, arriverà solo se partirà Ghoulam, nel mirino del Paris Saint Germain la cui offerta è, però, bassa rispetto alla valutazione del Napoli.
In mezzo al campo c’è un gap di quantità e fisicità, Valdifiori per tirar fuori le sue qualità nella costruzione del gioco ha bisogno di essere supportato di più in fase di non possesso. Manca una settimana alla fine del mercato, il Napoli deve accelerare ma aspetta di chiudere definitivamente le cessioni di Vargas all’Hoffenheim, Andujar all’Estudiantes, De Guzman al Sunderland prima di muoversi in entrata su Heurtaux, Sala ed un altro centrocampista considerando anche con attenzione le eventuali proposte per Koulibaly e Ghoulam.
Le squadre di calcio hanno necessità di trovare l’equilibrio e la compattezza, senza queste caratteristiche si rischia di perdere anche contro avversari di livello inferiore. Senza un livello di condizione atletica massimale, è complicato reggere Hamsik in mediana, il trequartista e due punte, si rischia di andare in affanno a centrocampo com’è avvenuto ieri sera, quando ha giganteggiato il ’93 scuola Inter Duncan.
In fase offensiva c’è bisogno di trovare più ampiezza nel gioco, in alcuni casi passare al 4-3-3 potrebbe essere d’aiuto ma non è il cambio di modulo l’unica soluzione percorribile. Modificare il sistema di gioco sembra essere la panacea di tutti i mali, il rimedio per tutte le stagioni, avveniva anche con Mazzarri e Benitez, come se cambiando le posizioni dei giocatori in campo tutto si risolvesse e le tante variabili complesse del calcio scomparissero.
A prescindere dal sistema di gioco, gli uomini d’attacco devono fare di più: Insigne deve svariare di più su tutto il fronte offensivo, Hamsik deve insistere di più sui tagli verso l’area di rigore, Mertens e Callejon essere più incisivi negli ultimi venti metri, Gabbiadini tornare ad essere il cecchino della scorsa stagione (in poco più di trenta minuti di gioco ha toccato solo otto palloni). In fase offensiva bisogna ritrovare fame ed entusiasmo, le voci di mercato hanno distratto tutti, la società sotto quest’aspetto deve proteggere Sarri dialogando con i protagonisti in modo che le polemiche siano archiviate in fretta. Napoli non è Empoli, in una grande piazza e una realtà di vertice bisogna correggere subito ciò che non va, Sarri non può permettersi le difficoltà avute in passato nelle prime giornate. L’ambiente cerca un’iniezione di entusiasmo che può essere acquisita solo con i risultati. Mentre in altre parti d’Italia gli abbonati aumentano, le sole tremila persone circa che hanno dato fiducia al Napoli devono far riflettere. Non bisogna né sottovalutare i problemi né drammatizzare una sconfitta alla prima giornata di campionato, la falsa partenza si può correggere ma bisogna accelerare sia sul campo che sul mercato.
Ciro Troise
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