Il Napoli ha iniziato bene il 2022, in piena emergenza ha portato a casa un pareggio a Torino e una vittoria contro la Sampdoria con due prestazioni convincenti. È riuscito ad andare oltre un’emergenza incredibile che ha falcidiato l’organico, ieri mancavano otto giocatori e al 30’ alla lista delle assenze si è aggiunto anche Insigne, vittima di un risentimento muscolare da stress emotivo. Non sono stati giorni facili, era la prima partita dopo l’annuncio ufficiale del trasferimento al Toronto e il suo stop dopo trenta minuti ha ricordato quello di Paolo Cannavaro, quando venne da ex con il Sassuolo.
La Sampdoria anche era in difficoltà, aveva assenti illustri come l’uomo-chiave Candreva, la coppia centrale di difesa Yoshida-Colley, Bereszynski ma ogni partita per il Napoli in emergenza è complicata, basta ricordare gli scivoloni contro Empoli e Spezia.
Qualche buona notizia c’è: il recupero di Fabian Ruiz, l’impatto di Tuanzebe, le due ottime prestazioni di Ghoulam e soprattutto l’effetto sosta, nonostante i tanti problemi, ha funzionato. La squadra ha ritrovato energie fisiche e mentali, basta osservare la crescita di Demme, Politano e anche la prova di Insigne a Torino. Qualche giorno di lavoro in allenamento, nonostante il focolaio Covid e il relativo stress psicologico, ha funzionato. Con gli uomini a disposizione, si è costruito un Napoli coerente, con il doppio play, l’identità nel palleggio, il gioco sviluppato sulle due catene laterali che ha così avuto vari momenti di dominio della gara a Torino e preso possesso della metà campo avversaria per quasi tutta la sfida contro la Sampdoria.
Il Napoli spicca per l’organizzazione difensiva ma segna poco
Spicca anche l’organizzazione difensiva, il Napoli è solido nonostante l’assenza di Koulibaly, ha sbandato senza Kalidou soltanto contro l’Atalanta che è una macchina da gol. La coppia Rrahmani-Juan Jesus sta ben figurando, la linea lavora in maniera armonica, si soffre inevitabilmente sulle palle inattive per il gap nella fisicità senza Osimhen e Koulibaly e in qualche occasione nella copertura tra le linee sull’uomo che arriva a rimorchio, come dimostrano i gol di Freuler e di Chiesa.
Il Napoli deve continuare a resistere aggiornandosi poi a metà febbraio, quando saranno rientrati tutti gli uomini-chiave per capire a che punto è nel cammino. Per farlo, però, c’è bisogno di segnare di più, il Napoli senza Osimhen fa fatica, si è aggrappato a Mertens e a qualche gol dei centrocampisti come Zielinski ed Elmas.
Spalletti paga il calo contemporaneo a livello realizzativo di Insigne, Politano e Lozano, la loro crescita nelle scelte negli ultimi venti metri può essere fondamentale per il Napoli nella seconda parte della stagione.
Osimhen è un’arma fondamentale, sta per tornare
Un’altra buona notizia è che il ritorno di Osimhen è alle porte, domani Victor farà la visita di controllo dal Prof. Tartaro e potrebbe rientrare tra i convocati per la trasferta di Bologna di lunedì prossimo. Dall’infortunio di Osimhen, il Napoli in campionato ha segnato solo 11 gol in otto partite. I numeri parlano chiaro: solo tre gol nelle ultime cinque gare, il Napoli ha il quinto attacco insieme al Verona.
Il ritorno di Osimhen può fornire armi fondamentali per la resistenza del Napoli che è iniziata il 21 novembre a San Siro quando proprio con lo scontro tra Victor e Skriniar sono iniziati i problemi di un organico a cui è successo di tutto. Era inevitabile non pagare qualche volta dazio, il Napoli l’ha fatto soprattutto contro Empoli e Spezia ma ora bisogna guardare al futuro, la resistenza è ancora in corso ma le ultime due prestazioni danno fiducia.
Il Napoli negli scontri diretti contro le altre sette sorelle del condominio dell’alta classifica è primo, la distanza dalle milanesi trova sostanza nei dieci punti persi con le medio-piccole.
Ritrovare uomini, energie e continuare a resistere, così il Napoli può continuare ad andare oltre le difficoltà.
Ciro Troise
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