Napoli, per il “sogno italiano” cercasi l’equilibrio con l’Europa

Il Napoli 1 mantiene la migliore difesa e si dimostra solido, il Napoli 2 schiantato ad Eindhoven

Una delle frasi più ricorrenti di questi due mesi tra gli addetti ai lavori è stata: “Le prime valutazioni la faremo al giro della boa rappresentato dalla sosta, dopo il 7 Ottobre potremo fare qualche considerazione supportata maggiormente dai fatti”. La fatidica data è arrivata, il Napoli non si è fermato costruendo un ruolino di marcia impressionante con sei vittorie ed un pareggio a Catania, valutato con delusione per l’inferiorità numerica dei rossazzurri a partire dal secondo minuto. La compagine di Maran ha conquistato 10 punti su 11 in casa, è a pari punti con Roma e Fiorentina, al “Massimino” ha battuto Genoa, Atalanta, Parma ed ha pareggiato solo con il Napoli. Statistiche che non tolgono il rammarico per la gara del “Massimino” disputata con troppa sufficienza dagli azzurri ma sicuramente esprimono la difficoltà della trasferta di Catania a cui la Juventus sarà chiamata il prossimo 28 Ottobre al fastidioso orario delle 12:30.

COME E’ SOLIDO IL NAPOLI 1- Passa un’altra domenica ed il Napoli mantiene il primato negli equilibri difensivi del campionato con soli tre gol subiti. I meccanismi, a dire il vero, non sono stati perfetti contro l’Udinese. Guidolin è riuscito a trovare le armi per colpire il Napoli: Maicosuel tra le linee ed il cambio tattico che ha portato Allan sulla mediana e Pinzi in posizione più avanzata. Il gol del momentaneo pareggio friulano è nato così: palla persa sulla trequarti, Maicosuel tra le linee agisce indisturbato visto l’errore di posizione di Inler e Behrami, Gamberini non avanza verso il brasiliano né si mantiene a metà strada per cercare di intercettare l’assist per Pinzi che batte De Sanctis. L’ex viola ha compiuto un movimento da centrale di una difesa a quattro, ha stretto verso il centro dimenticandosi l’esterno che veniva sul suo lato con Zuniga troppo avanti per intervenire.

Si tratta dell’unico errore compiuto dalla difesa del Napoli, oltre qualche fuorigioco “ballerino” negli ultimi venti minuti della ripresa. Gli azzurri, così come a Genova, hanno mostrato il cinismo della grande squadra colpendo nei momenti più opportuni (peccato solo per gli errori sotto porta che hanno impedito di chiudere la gara nel secondo tempo, ndr) e la capacità di compattarsi e soffrire. Il Napoli 1 è promosso a pieni voti: Behrami ed Inler, dopo una prima frazione di gioco opaca, si sono riscattati nella ripresa, Hamsik è la luce indispensabile di questa squadra, l’uomo capace di seminare il panico tra centrocampo ed attacco. La partenza di Lavezzi gli ha dato più spazio d’agire, deve sacrificarsi di meno vista la protezione ricevuta dai due leoni svizzeri e si sta affermando come un fuoriclasse dal valore inestimabile. Inler è migliorato nella seconda frazione di gioco anche sul cambio di passo, oltre che ad assicurare la solidità, la fisicità e la capacità di dare ordine alla manovra, caratteristiche che nessun altro può mettere a disposizione nell’organico azzurro. La disfatta olandese ha messo in evidenza che dietro il centrocampo titolare c’è il vuoto; l’unica alternativa all’altezza è Dzemaili ma solo nel ruolo di vice-Hamsik, cioè di un cursore di centrocampo dotate di buone qualità tecniche ed atletiche e di buoni tempi d’inserimento negli ultimi trenta metri.

CERCASI EQUILIBRIO TRA EUROPA E SERIE A- Mazzarri quest’anno non vuole sentire parlare di “titolarissimi” ma la verità è che tra l’Europa ed il campionato serve equilibrio. La vergognosa disfatta di Eindhoven non deve essere sottovalutata; non è in discussione il valore da attribuire all’Europa League, ma l’immagine del Napoli nel mondo, il rispetto per i sacrifici dei tifosi e il fastidio per la sconfitta che hanno i top player come per esempio Cavani ed i top coach come Mazzarri. Il valore della compagine di Advocaat, nettamente superiore a quello dell’Aik Solna che nel primo tempo aveva messo in seria difficoltà al San Paolo il Napoli 2, ha schiantato la “favoletta” per cui Mazzarri ha a disposizione un organico ben assortito in tutti i reparti. Dal compromesso tra lo sguardo improntato solo sulla nostra serie A del tecnico toscano, le idee sui giovani del presidente De Laurentiis e l’equilibrismo di Bigon, in sede di mercato il Napoli ha arricchito l’organico con qualche alternativa in più come Mesto, Gamberini (ormai nel giro dei titolari, ndr) ed Insigne. Dall’utilizzo esclusivo di tredici-quattordici elementi si è fatto un passo in avanti; Mazzarri oggi può fare affidamento su sedici-diciassette uomini, ma i canonici ventidue per una rosa che deve affrontare tre competizioni ancora non ci sono. El Kaddouri era un trequartista senza compiti di copertura nel Brescia ed è stato catapultato nel ruolo di vice-Hamsik con la responsabilità di fare da raccordo tra centrocampo ed attacco in una compagine d’altissimo livello come quella partenopea (movimenti che conosce meglio il ’94 Fornito che, infatti, Mazzarri ha definito il “nuovo Hamsik”, ndr); Donadel ha dimostrato di non essere in condizione, si erano già notati dei problemi atletici nelle partite con la Primavera contro Ascoli e Bari, dove è calato nella ripresa, Dossena avrebbe bisogno di giocare di più per ritrovare una condizione accettabile, Insigne e Vargas dovevano dare respiro ad una squadra schiacciata nella propria metà campo e cercare di essere incisivi in fase offensiva mentre la difesa si trovava costantemente in inferiorità numerica vista l’incapacità dei centrocampisti di fare filtro. Mazzarri ha una nuova sfida da vincere, sa bene che contro il Dnipro a punteggio pieno sarà indispensabile assortire meglio la squadra e ridurre il peso del turn-over; basta inserire qualche titolare in più, soprattutto a centrocampo, per ridurre anche le difficoltà del Napoli 2 formato europeo.

CULLARE IL SOGNO CON UN OCCHIO A GENNAIO- Il campionato mette gli azzurri davanti alla possibilità di inseguire un sogno con una tappa complicatissima che si presenta dopo la sosta: la trasferta di Torino. Il “sogno italiano” passa anche per la risoluzione del problema europeo, far crescere tutti i giocatori a propria disposizione è fondamentale per arrivare fino a Maggio al massimo. Sia ben chiaro, si tratta di un sogno, non di un obiettivo; questo gruppo deve lavorare senza che i risultati brillanti in campionato gli mettano più pressione del dovuto. Il compito di una società, però, è cogliere i momenti e cercare di giocarsi tutte le carte a propria disposizione. Il pensiero va anche al mercato di Gennaio. Vanno bene i colpi in prospettiva come Centurion, esterno classe ’93 del Racing Avellaneda, ma serve puntellare la rosa completando un’opera lasciata a metà in estate. Serve un centrocampista, un mediano di rottura capace anche d’impostare, un’alternativa a Behrami, un esterno sinistro ed un vice-Cavani capace di assicurare caratteristiche offensive diverse rispetto ad Insigne e Vargas. Questi acquisti, uniti alla cessione di Dossena, e ai prestiti di El Kaddouri e Vargas, rappresenterebbero un’ottima operazione su un organico che diventerebbe così completo.

PER IL 20 OTTOBRE UNA SOLA RICHIESTA- Mentre scrivo, il pensiero va già allo Juventus Stadium con una sola richiesta per il calcio italiano. Mazzoleni ha già proiettato del veleno sulla sfida con la mancata espulsione di Chiellini a Siena, adesso si lavori per garantire la credibilità della sfida del 20 Ottobre. La sequenza dei disastri di Pechino è un ricordo troppo fresco per dormire sonni tranquilli e continuare a “sognare” serenamente.

A cura di Ciro Troise

 

Vesux

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