Il Napoli vince 4-1 contro la Roma, una diretta concorrente per la qualificazione alla Champions League. Il clima nel post-partita dovrebbe essere felice, disteso, sereno; invece c’è soddisfazione ma gli isterismi non vanno via con i tre punti. Mazzarri fa la sfuriata ai microfoni di Sky, la rilancia su Mediaset Premium con gli opinionisti presenti profondamente meravigliati, dimostrando ancora una volta i suoi limiti nella comunicazione. Vestirsi da Mourinho non gli sta bene, gli appartiene di più l’immagine da lavoratore che senza mai stare nelle grandissime squadre ha ottenuto splendidi risultati.
MAZZARRI, MEGLIO SUL CAMPO- Walter è un uomo di campo, la scrivania non gli sta proprio bene, né nella gestione societaria né nella comunicazione. Non estenda i suoi compiti, si limiti alla tattica dove ha dimostrato di avere grandi qualità. L’allenatore del Napoli ha preparato la partita contro la Roma in maniera splendida mettendo in campo una squadra molto corta, che avesse come priorità la copertura totale degli spazi e le ripartenze con verticalizzazioni veloci sfruttando gli uomini tra le linee. Limitare l’ubriacante palleggio dei giallorossi, reso complicato anche dalle penose condizioni del terreno di gioco, e colpire i punti deboli del sistema di gioco zemaniano il canovaccio seguito. A Mazzarri va il merito di aver gestito il momento difficile con le quattro sconfitte consecutive tra campionato e coppe, di riuscire a non perdere mai la guida del gruppo e di aver preparato bene la partita curando ogni scelta nei dettagli. La buona prova di Pandev è una sua intuizione; il tecnico di San Vincenzo ha visto il macedone in condizioni accettabili e gli ha dato fiducia. L’ex interista ha risposto bene, gestendo le energie, illuminando tra le linee e concedendosi molti momenti in cui ritrovare nuovamente le forze ma quelli erano calcolati nella lettura della partita compiuta da Mazzarri, favorita poi dal gol del vantaggio azzurro dopo pochi minuti. Pandev e Maggio, il cui passo denota ancora sofferenza atletica, hanno saputo gestire le forze mostrando un lavoro di potenziamento delle qualità dei singoli compiuto dal tecnico di San Vincenzo. Peccato che questo supporto psicologico così importante non viene eseguito per tutti gli uomini della rosa ma solo per i titolarissimi.
DE LAURENTIIS AMA IL CORO D’APPLAUSI MA MAZZARRI SI PREOCCUPA- Lo stress che mostra Mazzarri non è frutto solo del suo carattere, ma anche dei problemi societari che influiscono sul suo lavoro. Dai titolarissimi in scadenza all’assenza del presidente a Castelvolturno, alle scelte di mercato che non lo soddisfano sempre, ora c’è un problema in più irrisolto da mesi: le condizioni del terreno di gioco del San Paolo.
“E’ un problema che dobbiamo risolvere, può condizionarci nelle gare contro le piccole”, ha affermato l’allenatore del Napoli Walter Mazzarri in conferenza stampa. La palla passa al presidente che ieri si è presentato ai microfoni confermando il trend di chi parla solo dopo le vittorie. Dal suo ritorno dagli Stati Uniti, ha parlato con tutti i giornalisti soltanto due volte, dopo i successi contro Pescara e Roma. Gli piace il coro degli applausi sterili, si entusiasma così tanto da alzare l’asticella. De Laurentiis in conferenza stampa ha detto di non firmare né per il secondo né per il terzo posto, affermando che sarebbe un atteggiamento antisportivo; ci aspettiamo che la campagna acquisti del Napoli sia coerente con questi toni così trionfanti. Le condizioni del terreno di gioco rappresentano l’unico argomento spinoso del dibattito. “Abbiamo apportato delle soluzioni per la questione del campo prima della sosta, ma non hanno sortito i loro effetti. Abbiamo consultato i migliori esperti”, così risponde il patron. Gli chiedo cosa si fa adesso per risolvere il problema, quali sono i tempi? Il patron prima dice che mi ha già risposto e che forse ero al bagno, poi devia il problema dicendo che abbiamo fatto quattro gol e che non si può fare sempre polemica. Ma cosa c’entra la vittoria contro la Roma? Il 2 Settembre scorso, nella sfida contro la Fiorentina, la città di Napoli ha dovuto subire un drammatico impatto mediatico internazionale sulle condizioni vergognose del terreno di gioco del San Paolo; quattro mesi dopo, anche se in forme meno evidenti, la storia si ripete e Mazzarri e Zeman si sono giustamente lamentati. Gli errori nella manutenzione compiuti anche dalla Ssc Napoli rendono la società partenopea uno degli attori che deve risolvere la problematica insieme al Comune di Napoli. Nonostante i toni pacati e la semplice volontà di approfondire la questione, De Laurentiis non parla né di soluzioni né di tempi sulle condizioni del terreno di gioco. Siamo abituati, ci sono delle antiche storie irrisolte che non gli piace trattare. Due su tutte: la questione San Paolo (Il pagamento del debito annunciato nei giorni scorsi è solo il primo passo; non si è risolto ancora nulla, ndr), dalle discussioni sul nuovo stadio al terreno di gioco, e la struttura per il settore giovanile. Ricordate le sue idee sul centro in cui bisognava far imparare ai ragazzi anche il russo ed il cinese? Dov’è? Quando sarà realizzata? Dove sorgerà? Quando inizieranno i lavori?
LA VITTORIA NON ILLUDA, ATTENZIONE AL MERCATO- La giornata di ieri con le sconfitte di Juventus, Inter e Fiorentina e la vittoria degli azzurri contro una diretta concorrente come la Roma dà sicuramente morale ma non deve far illudere la società. Ieri Mazzarri in conferenza stampa ha dichiarato: “Questa squadra deve andare sempre a mille, non può rilassarsi”. I cali di concentrazione e d’intensità sono fisiologici, con 13-14 elementi è impossibile andare sempre a mille; lo dimostra la storia del Napoli di Mazzarri. Servono alternative valide, di qualità. Armero risponde a quest’identikit, su Calaiò ho molti dubbi perché è un attaccante che per esprimersi al meglio ha bisogno di continuità e fiducia. Preoccupa l’attendismo del Napoli su difesa e centrocampo. Per il reparto arretrato la priorità resta Astori. Il Southampton può offrire anche di più al giocatore che, però, vorrebbe rimanere in Italia ed ha già accettato l’ipotesi Napoli. Bisogna abbassare le pretese di Cellino, la prima proposta di quattro milioni per il prestito con il riscatto fissato ad altri quattro milioni da versare a Giugno non ha entusiasmato il Cagliari. Se il 17 Gennaio non ci sarà una consistente riduzione della squalifica di Cannavaro e Grava e Cellino rimarrà sulle sue pretese, probabilmente si virerà su Silvestre. De Laurentiis in conferenza stampa ha dichiarato: “A differenza degli altri ho la bocca cucita sugli acquisti. So solo che dobbiamo valutare bene le situazioni, rischiamo di prendere giocatori non utili in prospettiva”. Queste parole confermano le difficoltà nel programmare le proprie scelte con un allenatore in scadenza ed una società fragile dal punto di vista dirigenziale. Non ci si può esimere, però, dalla programmazione. La palla passa a De Laurentiis e Bigon; il mercato di Gennaio può spostare gli equilibri.
Ciro Troise
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