Il calendario detta il tempo, siamo al 4 Agosto, manca meno di un mese al gong delle ore 23 del prossimo 1 Settembre. L’ossatura della squadra è solida, ma c’è la sensazione che stavolta sarebbe un grande peccato non completare il gruppo da affidare a Rafa Benitez. Il ciclo dei test abbordabili è terminato sabato, ora arriveranno due sfide che hanno il sapore delle prove generali dei primi grandi appuntamenti, a cominciare dai preliminari di Champions League. Domani e dopodomani le ultime sfide del secondo turno preliminare per capire le possibili avversarie, venerdì il sorteggio per una doppia gara che vale una stagione. Feralpisalò, Kalloni e Paok Salonicco non sono apparse all’altezza per mettere in difficoltà il Napoli, nonostante la girandola dei cambi, i ritmi bassi e l’approccio più rilassato, classico del calcio d’agosto, ma alcune indicazioni sono emerse da queste partite. Il Napoli sarà chiamato a svolgere cinquanta partite, soprattutto se la missione Champions sarà completata e deve poter contare su un organico ampio con più alternative in tutti i reparti.
Il mercato del centrocampo
Il ritorno di Reina al momento non è una priorità, è un’ipotesi da tenere sempre aperta ma ha poche possibilità che vada in porto. Il centrocampo riscuote l’attenzione primaria, Jorginho e Inler non danno garanzie sul lungo periodo, c’è bisogno di cambiare gli equilibri sulla mediana, di uomini in grado di dare intelligenza tattica, sostanza e applicazione in fase difensiva, fisicità e capacità di accelerare i ritmi della manovra se è necessario. Gargano, Dzemaili e Radosevic sono fuori dai progetti di Rafa, l’uruguagio aspetta la chiamata del Parma, lo svizzero tratta con Milan, Siviglia e Valencia e nei progetti del Napoli il croato deve andare in prestito in Serie B, allo Spezia o al Bari. Fellaini è il sogno di De Laurentiis, l’operazione con cui conciliare i parametri finanziari e il colpo in grande stile. La trattativa è ancora tutta da portare avanti, dalle parti nelle ultime ore è prevalso qualche segnale di speranza, si attende il ritorno del Manchester United dalla tournèe americana se il sogno della presentazione in grande stile contro il Paris Saint Germain l’11 Agosto (lo stesso giorno in cui va presentata la lista Uefa, non modificabile in tempo per il preliminare) diventerà realtà. Il Napoli punta sulla volontà del giocatore, altri club offrirebbero anche condizioni più vantaggiose allo United ma Fellaini vuole andare da Benitez, il maestro di calcio che rappresenta lo spot più attraente per Napoli.
Per Fellaini Benitez ha già un progetto tattico, impostato su due moduli che saranno alternati più volte durante le partite: il 4-2-3-1, con Hamsik pronto ad abbassarsi quando il belga si proietterà in fase offensiva, e il 4-1-4-1 con entrambi sulla trequarti davanti ad un mediano davanti alla difesa, pronto ad essere aiutato da entrambi i trequartisti in copertura. Non basta solo Fellaini, a centrocampo serve un altro rinforzo, uno scudo davanti alla difesa, un giocatore con le caratteristiche di De Rossi o di Gonalons se si vuole rimanere nel raggio dei centrocampisti trattati dal Napoli.
Non solo mediana
Non solo la mediana, ci sono altre operazioni da compiere se si vuole costruire una rosa senza rimpianti. Ghoulam non può essere l’unico esterno mancino in rosa, in quel ruolo si possono adattare Mesto o Henrique ma, considerando anche la Coppa d’Africa a gennaio, il Napoli dovrebbe muoversi per rinforzare l’organico su quella corsia, prevedendo anche una possibile uscita di Maggio (in scadenza di contratto nel 2015) a fine mercato in direzione Verona. Koulibaly in difesa è un ottimo rinforzo, ha velocità di pensiero e d’esecuzione, intelligenza tattica, un’ottima struttura fisica, deve solo essere meno irruento. Considerando il jolly Henrique, le manovre in difesa sono bloccate almeno fino alla cessione di Britos, per cui si è fatta avanti anche la Sampdoria.
La batteria degli esterni d’attacco è l’arma più interessante del Napoli, con Callejon, Mertens ed Insigne ma serve un altro rinforzo perchè Vargas anche sabato sera non ha dato garanzie. Il cileno, senza il 4-3-3 di Sampaoli, sembra un pesce fuor d’acqua, incapace di muoversi tra le linee, di non dare punti di riferimento e di fare i tagli richiesti da Benitez. Il profilo giusto può essere un innesto giovane, duttile, collocabile sia a centrocampo che da esterno d’attacco come M’Poku dello Standard Liegi, la trattativa potrebbe decollare dopo la cessione di almeno un elemento tra Pandev e Vargas. De Laurentiis dovrà gestire anche la grana Insigne, scoppiata ufficialmente dopo le sue dichiarazioni alla radio ufficiale, in cui senza fare nomi, ha fatto un’allusione abbastanza chiara al calciatore di Frattamaggiore e ai suoi agenti sulla richiesta dell’adeguamento contrattuale. Il presidente ha fatto un errore strategico, senza dichiarazioni ufficiali dei protagonisti, nè di Lorenzo nè dei suoi agenti, ha alimentato le indiscrezioni che avevamo già anticipato (clicca qui per leggere l’articolo del 30 Luglio scorso). Il silenzio nella serata della presentazione era stato già chiarito in conferenza stampa all’indomani, il patron ha usato toni aggressivi per mandare un messaggio a Insigne ed ai suoi agenti, dimostrando di essere infastidito e preoccupato dalla situazione. E’ prevalso il De Laurentiis orgoglioso, impulsivo, non l’astuto manager che sa calcolare ogni sua azione, riuscendo spesso ad ottenere il massimo per il club da lui rappresentato. La vicenda, dopo alcuni giorni di burrasca, si è un po’ raffreddata, vedremo cosa accadrà nelle prossime settimane, anche se al momento sembra lontana qualsiasi ipotesi di cessione di Insigne da parte del Napoli.
Le condizioni di Michu, che avrà bisogno di qualche mese prima di essere brillante, fanno in modo che anche l’attacco sia ancora da completare. Zapata non ha lo spessore per essere il vice Higuain, è migliorato molto in termini di mobilità e d’intelligenza nei movimenti, ma non ha le capacità da centravanti di manovra per sostituire l’argentino e poi avrebbe bisogno di continuità per mettere in mostra il proprio potenziale. La cessione del colombiano in prestito e l’arrivo di un altro attaccante sarebbero ulteriori mosse necessarie per completare un organico e per definirlo veramente da scudetto, considerando quanto hanno già fatto Roma e Juventus e la potenziale crescita di Inter e Fiorentina. Il ritiro di Dimaro è stato scosso dall’annuncio tricolore del presidente De Laurentiis, è giunto il momento di passare dalle chiacchiere ai fatti.
Ciro Troise
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