Il Napoli ritrova il gioco e la brillantezza e continua a vincere stavolta senza subire gol come non avveniva dal pareggio di Udine del 25 Febbraio scorso. Qualche leggerezza difensiva poteva consentire al Genoa di riaprire la gara, viste le tante occasioni fallite dal Napoli, in primis l’errore dal dischetto di Cavani. Le ingenuità in fase difensiva e l’imprecisione sotto porta rappresentano gli unici “peli nell’uovo” che si possono trovare in una prestazione quasi perfetta.
La spregiudicatezza di Ballardini ha favorito il sistema di gioco di Mazzarri. Il Genoa ricordava la Roma di Zeman; Ballardini ha schierato un centrocampo dedito al palleggio e molto offensivo senza alcun mediano di rottura, con Rigoni, Matuzalem, Kucka e Bertolacci tra le linee, molto ben limitato dai movimenti difensivi di Campagnaro e Behrami. Uno splendido Hamsik ha sovrastato Kucka ma il lavoro di Pandev ha rappresentato la chiave della partita. Il macedone tra le linee riusciva a crearsi gli spazi per illuminare la manovra degli azzurri che al 29’ erano già sul 2-0 e hanno poi gestito il vantaggio senza mai rischiare molto. Nella ripresa il Genoa prova a cambiare ma la musica non cambia: Pandev cala in termini d’intensità e di freschezza atletica ma ci pensa Hamsik a creare la superiorità numerica e ad aiutare Cavani nella sfida con Frey, vinta dal portiere francese che ha parato anche un rigore al Matador.
Contro il Genoa Mazzarri ha rinunciato nuovamente ad Inler dal primo minuto; nonostante il giocatore fosse in diffida, è chiara la motivazione tattica della scelta poiché si tratta della terza esclusione consecutiva. Lo svizzero a Napoli non ha mai trovato continuità a causa di un enigma tattico; l’ex Udinese è un geometra che rallenta la manovra in una formazione che, invece, occupa gli spazi con la corsa, attacca la profondità sul ritmo e non con il possesso palla ragionato. La mediana formata da Behrami e Dzemaili sembra più appropriata al sistema di gioco di Mazzarri. Behrami fa la diga davanti alla difesa, blocca l’azione avversaria e verticalizza per Hamsik e Pandev le linee senza passare per i piedi di Inler, Dzemaili è schierato da mezzala con la libertà di inserirsi e senza specifici compiti di copertura. La fase offensiva è molto migliorata, con i dieci gol segnati nelle ultime tre partite e le tante occasioni costruite. Il Napoli a Milano deve rispettare lo stesso canovaccio, sfruttando la scarsa rapidità del Milan nel ripiegare quando subisce la ripartenza avversaria. Flamini, Montolivo, Muntari o lo stesso Nocerino possono andare in difficoltà se il Napoli mantiene la velocità di pensiero e d’esecuzione vista nelle ultime partite e l’armonia dei movimenti negli ultimi venti metri. In fase difensiva bisogna stare molto attenti alle fasce, dove il Milan ha molte soluzioni: i tagli di Boateng, il dinamismo di El Shaarawy oltre al grande lavoro di Abate e De Sciglio. Pazzini ha caratteristiche diverse da Balotelli che contribuisce alla costruzione della manovra spalle alle porta, mentre l’ex allievo di Mazzarri ai tempi della Sampdoria preferisce occupare l’area di rigore e valorizzare i cross provenienti dal fondo. Non è un caso che tra i nove diffidati Mazzarri abbia fatto riposare solo Zuniga, meno esplosivo rispetto ad Armero ma sicuramente dotato di grande intelligenza tattica. Milan-Napoli sarà una partita di duelli: bisogna fare attenzione sulle fasce e puntare sulla forza dell’attacco azzurro.. L’entusiasmo ormai ha coinvolto tutti, Cannavaro e Pandev nelle interviste del post-gara hanno parlato chiaramente di secondo posto, Mazzarri, invece, non si è scomposto mantenendo il profilo basso che lo contraddistingue. “In Champions si arriva anche con il terzo posto, oggi abbiamo costruito un importante solco su chi insegue. Milan-Napoli non è una partita decisiva quando mancheranno ancora sei partite, ma sicuramente se dovesse andare bene a noi sarebbe un bel colpo”, così si è espresso Mazzarri in conferenza stampa. Il Napoli ha in pugno il secondo posto e sarebbe un delitto farselo sfuggire visti i potenziali rischi di un preliminare di Champions League disputato a metà agosto. Domenica gli azzurri sono chiamati a cancellare l’ultimo tabù: il successo in casa del Milan manca dal 13 Aprile 1986. Il colpo nella San Siro rossonera non è arrivato neanche nelle stagioni dei due scudetti di Maradona. La Napoli calcistica sprizza d’entusiasmo, c’è la sensazione che contro il Genoa sia stata impressa una svolta importante al finale di campionato. Sul futuro, invece, regna l’incertezza: De Laurentiis attende un cenno di Mazzarri in merito al rinnovo del contratto. Il patron si aggrappa alla figura che ha elevato con il suo lavoro anche oltre le più rosee aspettative gli standard calcistici del Napoli, portandolo stabilmente nelle coppe europee. Tornerà probabilmente anche la musichetta ma il salto di qualità è tecnico, compiuto dalla squadra e dallo staff, ma non dalla società che non ha sicuramente l’arte della programmazione, requisito fondamentale per le grandi realtà. Come rivelato in esclusiva da IamNaples.it (clicca qui per leggere), il dibattito tra De Laurentiis e Mazzarri verte sulla gestione societaria e sul mercato; non si tratta di una questione economica. Proprio la prossima campagna acquisti ha rappresentato la questione centrale degli ultimi incontri tra i due. All’intento annunciato anche attraverso i media di voler compiere cinque acquisti per la prossima stagione, Mazzarri avrebbe risposto che bastano solo tre rinforzi di grande spessore per rendere il Napoli competitivo su tutti i fronti, una richiesta coerente con le dichiarazioni rilasciate sabato in conferenza stampa sugli aggettivi usati dal presidente De Laurentiis su Twitter per il Napoli che verrà: “Giovane, forte e tosto”.
Il tecnico di San Vincenzo avrebbe poi chiesto alla proprietà di essere pienamente coinvolto sul mercato, indicando i tre nomi e seguendo l’evolversi delle trattative. “Un Mazzarri alla Ferguson” per intenderci, un’idea più volte emersa e che potrebbe prendere corpo per la prossima stagione. De Laurentiis è pronto a fare di tutto per trattenere Mazzarri che continua a guardarsi intorno ma ad oggi, secondo indiscrezioni raccolte in esclusiva, avrebbe ricevuto una sola offerta ufficiale: quella dell’Inter. La proposta della società di Moratti sarebbe, però, nettamente inferiore alle cifre percepite a Napoli e, quindi, è stata rispedita al mittente. De Laurentiis aspetta Mazzarri sperando di ricevere un doppio regalo nelle prossime settimane: la qualificazione diretta alla Champions League e la firma su un nuovo contratto del suo allenatore, a cui ieri ha fatto anche i complimenti su Twitter. Il Napoli che verrà è ancora tutto da decifrare, in attesa della firma di Mazzarri.
Intanto è stato mortificato un altro pezzo di storia come il centro sportivo di Marianella, splendida struttura del settore giovanile azzurro ai tempi del Napoli di Ferlaino; De Laurentiis ha più volte parlato di una struttura per la scugnizzeria. Perchè non recuperare Marianella? Sarebbe una favolosa operazione storica, tra il glorioso passato ed il futuro da costruire.
Ciro Troise
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