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Il mercato in uscita è il fardello sul Napoli di Benitez. Bisogna completare la rosa!

Il calcio d'Agosto ha un peso relativo, ma l'Emirates Cup ha messo in luce che il Napoli è ancora un'opera incompiuta

“Historia magistra vitae”, si diceva nell’Antica Roma. Il profilo storico è necessario anche per capire la situazione in cui versa il Napoli di Benitez. L’estate ha regalato una svolta: non c’è stato solo un avvicendamento di panchina, ma un radicale cambiamento d’impostazione.

Si è passati dal mix dell’era Mazzarri, ovvero un “minestrone” di campagna acquisti all’italiana e missioni sudamericane che hanno prodotto più danni che vantaggi, ad un mercato di stampo europeo in cui si intrecciano due reti di scouting: quella del Napoli e dell’agente di Benitez, Manuel Garcia Quillon.

Il ruolo del direttore sportivo Riccardo Bigon è sempre lo stesso, fa l’equilibrista tra i diktat di De Laurentiis, le indicazioni di Benitez e del suo reparto scouting, formato da Maurizio Micheli, Leonardo Mantovani e Marco Zunino. Lo spessore del dibattito che ispira il mercato del Napoli è sensibilmente cresciuto, ma al Napoli continua a mancare una figura di spessore capace anche d’indirizzare il presidente De Laurentiis, non di eseguire i compiti da lui richiesti.

Manca meno di un mese alla fine del mercato e il Napoli è ancora un’opera incompiuta, Bigon e De Laurentiis devono cercare di non confermare la famosa massima di Maradona: “Mancano sempre cinque centesimi per fare un euro”.

Sono assolutamente esagerate le critiche alla squadra di Benitez dopo l’Emirates Cup, visto il valore relativo del calcio d’Agosto, ma le esigenze d’organico e i difetti da correggere sono apparsi evidenti nella kermesse londinese.

Non c’è da preoccuparsi riguardo al costante calo nei secondi tempi perché questo dato non è da addebitare alla preparazione atletica di Benitez che non concepisce il “fondo” come carburante da conservare per tutta la stagione, ma al ritardo di condizione di molti singoli. Le partite contro Arsenal e Porto sono state condizionate dai cambi che, oltre a mutare continuamente l’assetto tattico per ragioni sperimentali, mettono in luce ancora un divario profondo tra le prime scelte e le alternative nell’organico a disposizione di Benitez.

La magia che renderebbe felice Bigon è far scomparire improvvisamente i tanti giocatori non all’altezza che indossano ancora la maglia azzurra: i vari Mesto, Dossena, Fernandez, Gargano, Calaiò, Donadel, Bruno Uvini. Vitale è andato alla Juve Stabia ma il mercato in uscita è ancora molto impegnativo; oltre ai suddetti giocatori, bisogna piazzare Novothny e capire cosa fare con Radosevic. Il croato è stato scelto da Benitez come quarto elemento del centrocampo mentre Gargano è stato dichiarato sul mercato.

Le amichevoli di Londra hanno fotografato la forte esigenza di rinforzare la difesa e il centrocampo. Al Napoli manca un difensore veloce che possa dare un contributo in termini di rapidità ai centrali azzurri; Britos, Albiol, Cannavaro sono bravi nel gioco aereo ma lenti soprattutto nell’uno contro uno. Fernandez non ha la personalità adatta per giocare nel Napoli, i suoi errori non sono tecnici ma dovuti ad insicurezza e cali di concentrazione; le sue prestazioni nel precampionato danno ragione alle perplessità di Mazzarri sul nazionale argentino. Albiol è un ottimo difensore come dimostra il suo curriculum, ha pochissimi allenamenti nelle gambe per essere seriamente giudicato; il reparto va arricchito con un elemento di spessore internazionale. Il profilo ideale sarebbe Koscielny dell’Arsenal oppure Dragovic, passato dal Basilea alla Dinamo Kiev e più volte proposto senza successo da Bigon a Mazzarri. Abile nel gioco aereo, veloce e con personalità, Koscielny e Dragovic potrebbero essere i modelli a cui potrebbe guardare lo scouting del Napoli.

Per Skrtel i contatti sono stati allacciati da mesi, piace anche Tiago Ilori, centrale classe ’93 dello Sporting Lisbona ma il rinforzo per la difesa sarà valutato dopo le cessioni di Fernandez e Bruno Uvini che dovrebbe trasferirsi alla Dinamo Zagabria.

Lo stesso ragionamento vale anche per il centrocampo, dove si attende la cessione di Gargano; Fulham, Atletico Madrid e Benfica le pretendenti per l’uruguagio.

La pista Gonalons potrebbe riaprirsi, le parti sono apparse distante solo nei dettagli dopo i tanti incontri avvenuti. Eremenko del Rubin Kazan è un’ipotesi percorribile ma attenzione al mercato brasiliano che Bigon sta seguendo con estrema attenzione poiché ha a disposizione entrambi gli slot per gli extracomunitari. Serve un geometra, un centrocampista con spiccata visione di gioco che possa alternarsi con Inler e magari anche insidiarlo per motivare l’ex Udinese a migliorare sotto il profilo della velocità di pensiero e d’azione in campo e anche della personalità, del coraggio nelle giocate. Il rimpianto è Verratti, sfumato un’estate fa per la subordinazione del Napoli ai rigidi schemi mentali di Mazzarri sul mercato.

L’attacco ha dato segnali di grande vitalità a Londra; Pandev è apparso nella classica forma dei tempi caldi, l’auspicio è che il suo calvario sia veramente finito e che possa ritrovare la continuità, Insigne ha incantato l’Emirates Stadium contro l’Arsenal, Mertens è apparso volenteroso e molto dinamico contro il Porto, Callejon deve calarsi nel gioco di Benitez, non limitarsi a buoni spunti ma assicurare un ottimo rendimento per l’arco di tutta la gara. Ci sono tanti dubbi riguardo agli esterni; Zuniga, con il contratto in scadenza nel 2014, sembra il più adatto al modulo di Benitez, concentrandosi sul lavoro che svolge anche in Nazionale, Armero deve crescere sulla fase difensiva, Maggio ha bisogno di un’alternativa di maggior spessore rispetto a Mesto.

Fino alle 23 del 2 Settembre la strada è lunga, bisogna anche risolvere i vari “fronti interni”. La questione Zuniga è nota, il Napoli sembra non volerlo far partire ma è difficile che resti in scadenza, c’è poi da premiare la napoletanità di Insigne e Paolo Cannavaro.

Il talento di Frattamaggiore ha rifiutato un’offerta di 2 milioni dal Sunderland e guadagna ancora 700 mila euro a stagione, bisogna strutturare un nuovo contratto e Cannavaro è “Capitan Precario”, dovendo raggiungere la quota di 25 presenze per confermare l’ingaggio percepito in questa stagione anche per la prossima. Una situazione che il capitano azzurro ha accettato con umiltà ma i primi segnali di nervosismo si sono visti e fanno riflettere molto.

Le scelte compiute in passato stanno frenando il mercato del Napoli, la società più ricca d’Italia. La storia non si cancella, è maestra di vita. Qualcuno si interroghi….

Ciro Troise

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I Am Naples Testata Giornalistica - aut. Tribunale di Napoli n. 33 del 30/03/2011 Editore: Francesco Cortese - Andrea Bozzo Direttore responsabile: Ciro Troise © 2021 IamNaples
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