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Il buon mercato di gennaio non basta a colmare gli errori estivi, la rosa resta incompiuta

Gabbiadini e Strinic innesti giusti, ma il disastro dell’estate di Bilbao non era colmabile in inverno. La rosa del Napoli resta incompiuta, con carenze a centrocampo e in difesa

Forse sono le tre vittorie consecutive in campionato e i quattro risultati utili conquistati, considerando anche il successo ai rigori contro l’Udinese in Coppa Italia, ma l’esaltazione generale ha accolto il mercato di gennaio del Napoli. La finestra di riparazione è particolare, il rischio di rompere il giocattolo è serio e stravolgere gli equilibri consolidati è un’operazione molto rischiosa. La strategia più intelligente è trovare poche pedine utili a colmare le lacune dell’organico, a risolvere problematiche dettate da infortuni o imprevisti di qualsiasi genere. Genoa e Sampdoria rischiano di uscire con le ossa rotte dalla rivoluzione di gennaio dei vulcanici Preziosi e Ferrero, anche la Roma ha mostrato dei deficit di programmazione se è stata costretta a rifare il reparto offensivo nella finestra di mercato che si è chiusa ieri. Il Napoli si è mosso bene dal punto di vista della sua logica societaria, avendo un sano equilibrio economico non si è confuso nella palude delle operazioni finanziarie del nuovo millennio con pagamenti dilazionati e formule creative ma ha trovato due innesti validi. Strinic, non utilizzabile in Europa League, è l’alternativa a Ghoulam sulla fascia sinistra, una pedina che, considerando le precarie condizioni di Zuniga, bisognava assicurarsi già in estate, Gabbiadini è il colpo da Napoli, la mossa anticipata per preparare la probabile partenza di Callejon che potrebbe coincidere con quella di Benitez. Nell’immediato l’organico ha altre esigenze prioritarie, la rosa resta incompiuta, mancano alternative di spessore in difesa e a centrocampo solo Gargano e David Lopez rispondono all’identikit gradito da Rafa per dare equilibrio alla squadra davanti alla difesa. E’ stato un mercato intelligente, non sono arrivati gli acquisti “al ribasso” degli anni scorsi, come per esempio Mascara e Calaiò, ma i buonissimi Gabbiadini e Strinic non bastano per colmare gli errori estivi, il disastro che ha portato alla serata del San Mames. Senza la Champions e con le incertezze sul prossimo allenatore e sull’Europa che verrà, il Napoli ha programmato un solo investimento importante per gennaio e l’ha fatto nel ruolo in cui probabilmente ci sarà una cessione eccellente nella prossima estate. A giugno l’Atletico Madrid offriva 22 milioni di euro per Callejon, il Napoli ha resistito con fatica e il valore potrebbe anche aumentare nei prossimi mesi. A centrocampo si è lavorato per un altro affare alla Strinic, provando a portare a casa Coquelin dell’Arsenal a parametro zero ma il centrocampista francese è vicino al rinnovo con i Gunners. Quando ci si muove sul terreno degli affari low-cost, è possibile poi non riuscire a realizzare l’obiettivo, è complicato muoversi a gennaio senza un budget importante alle spalle. Il Napoli è in crescita in fase difensiva, nelle ultime tre gare Rafael ha incassato solo due reti ma la formazione di Benitez resta la più battuta delle prime sette in classifica, con ventisei gol in campionato al passivo. L’asse centrale, dal portiere alla mediana, andava potenziato, queste carenze possono mettere in difficoltà il Napoli nel reggere le tre competizioni, soprattutto quando gli impegni di Europa League potrebbero farsi anche più seri. Per non farsi sfuggire l’opportunità del secondo posto a soli quattro punti di distanza, non bisogna più incorrere negli errori dei mesi scorsi. Il Napoli deve essere più cinico in zona-gol ed evitare le disattenzioni difensive, domenica scorsa anche il Chievo Verona con il peggior attacco del campionato ha messo paura agli azzurri soprattutto nel primo tempo. Il mercato ormai rappresenta il passato, la consapevolezza che questa società preferisce la certezza dei conti in ordine con i fondi a riserva piuttosto che presentarsi alla competizione con la rosa attrezzata in tutti i reparti. Lo shock dell’estate di Bilbao è stato superato in campo ma negli equilibri societari accompagnerà una stagione che, nonostante tutto, può regalare altre gioie dopo la vittoria della Supercoppa. L’applicazione, il lavoro e la concentrazione sono le risorse per rimediare all’etichetta da eterna incompiuta che il Napoli avrà sempre fino a quando non aumenterà il suo fatturato, potenziando stadio, strutture, settore giovanile e marketing.

Ciro Troise

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