Che sabato sera non si giocasse una partita normale era scontato ma venerdì a Castelvolturno si respirava un’atmosfera diversa. Nei volti dei calciatori c’era già carica emotiva, i tifosi incontrati per strada avevano già trasmesso ai protagonisti cosa significa Napoli-Juventus ma la conferenza stampa prepartita di Sarri ha creato già il clima partita. Il valore tecnico della rosa del Napoli è fuori discussione, in alcuni reparti ci sono poche alternative ma il gruppo a disposizione è di buon livello. A Sarri spetta il compito di schierare la squadra in campo nel miglior modo possibile, di gestire le energie di tutti ma soprattutto di lavorare sull’aspetto nervoso, mentale, emotivo e sulla tenuta della concentrazione. L’esame Juve è stato superato in maniera brillante da Sarri che ha creato almeno per una sera una sinergia tra la città, il pubblico e il Napoli. Che bello rivedere la squadra che festeggia sotto le curve, vivere la gara e la gioia post-partita come un corpo unico; il Napoli è tornato a emozionare la sua gente come non accadeva da qualche splendida gara disputata nella scorsa stagione (la Supercoppa, il successo contro la Roma o il trionfo di Wolfsburg).
Sarri è alla sua prima esperienza in una squadra d’alta classifica, deve trovare il giusto equilibrio tra il dovere di trasmettere le sue idee e l’umiltà di lasciare la gestione dello spogliatoio agli uomini più rappresentativi. Le prestazioni realizzate al San Paolo dimostrano che il gruppo è affiatato, Reina è il leader indiscusso e ognuno lavora per il compagno, i personalismi si stanno riducendo sempre di più.
Le idee di gioco sono chiare: il Napoli punta a comandare la partita, con un centrocampo solido e di qualità alterna verticalizzazioni e sviluppo del palleggio elaborato e variegato in cui s’alternano le sovrapposizioni degli esterni e gli scambi negli spazi stretti. La squadra, però, sa essere anche duttile, contro la Juventus ha conquistato la supremazia territoriale ma ha fatto male all’avversario con le ripartenze costruite con il pressing alto. Ciò che ha colpito di più sono la cura e la precisione nella gestione del pallone, lo dimostrano i dati nella precisione dei passaggi. Sono impressionanti le statistiche di Hamsik e Jorginho, lo slovacco ha sfiorato il 90% sotto quest’aspetto, fermandosi all’89,8% nei settantanove minuti giocati. Non è da meno l’italo-brasiliano che ha toccato novantuno palloni e ha chiuso l’intera partita con una percentuale di 87,5% nella precisione dei passaggi. Le qualità tecniche di Jorginho non sono mai state in discussione, nel centrocampo a tre di Sarri sta acquisendo convinzione nei suoi mezzi e personalità, risorsa che gli è mancata in tante occasioni nelle stagioni precedenti. Contro la Juventus ancora una volta si è affermato come il giocatore che ha toccato più palloni, che è stato di più nel vivo del gioco tra i ventidue in campo. L’intensità vista sabato sera al San Paolo mette in luce un ottimo livello di condizione atletica, ora i prossimi passaggi da curare nel processo di crescita del Napoli per Maurizio Sarri sono la gestione del turnover e soprattutto la mentalità da trasferta. Gli azzurri hanno nove punti in campionato, sette sono stati conquistati nelle gare interne e solo due nelle partite in trasferta contro Sassuolo, Empoli e Carpi. Questa settimana rappresenta un esame su entrambi i fronti: a Varsavia bisogna valorizzare le alternative a disposizione, gestire le forze in vista del complicato impegno di domenica sera a San Siro.
Il turn-over giovedì sera potrebbe essere più ampio del solito, dovrebbero riposare soprattutto quelli che hanno giocato dal primo minuto tutte le cinque gare post-sosta contro Empoli, Bruges, Lazio, Carpi e Juventus: Hysaj, Albiol, Hamsik e Higuain che dovrebbero essere sostituiti da Maggio, Chiriches, David Lopez o El Kaddouri e Gabbiadini. Potrebbe esserci il debutto europeo di Valdifiori e ci sarà anche Mertens, Insigne è già a disposizione ma sarebbe opportuno non rischiarlo dal primo minuto. Il pessimo rendimento esterno avuto finora dovrà trovare la svolta nella notte di San Siro che sulla sponda rossonera ha raramente regalato gioie ai colori azzurri. Il Napoli è un “work in progress”, tocca a Sarri limare i difetti e condurre la squadra a superare definitivamente le difficoltà d’inizio stagione.
Ciro Troise
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