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E’ tutto nelle mani di Mazzarri: serve la svolta tattica per tornare a correre

Non è solo una questione di moduli ma anche di uomini; che sia premiato chi è più in forma

Quando il 12 Maggio scorso (clicca qui per leggere l’esclusiva) scoprimmo la cena al ristorante “Sud” di Quarto tra Walter Mazzarri e Marco Fassone, mai avremmo immaginato di aver individuato un solco così importante che a distanza di mesi continua a rappresentare un argomento di discussione.
All’epoca il flirt riguardava la Fiorentina, con l’ex direttore generale del Napoli che trattava con i Della Valle prima della chiamata di Moratti. Fassone ha apprezzato le qualità di Mazzarri durante la sua esperienza a Castelvolturno, è nata tra i due un’amicizia soprattutto nelle battute finali della stagione conclusa con la qualificazione alla Champions League. Durante l’esperienza nerazzurra, Fassone ha continuato a sponsorizzare l’allenatore di San Vincenzo. Moratti per il momento insiste su Stramaccioni, simbolo di un progetto che ha come primo valore l’investimento sui giovani, ma ha mostrato molta ammirazione per Mazzarri anche con le ultime dichiarazioni: “A Mazzarri vanno fatti i complimenti per come fa giocare il Napoli. Avere tanti buoni giocatori non significa necessariamente farli giocare bene”. Mazzarri piace anche alla Roma; se Andreazzoli non riuscirà a conquistare la riconferma, il tecnico di San Vincenzo non è gradito solo allo sceicco che vorrebbe rilevare il club capitolino ma anche a Sabatini e Baldini.

Le chiacchiere sul suo futuro influiscono sulle prossime sfide che dovrà affrontare il Napoli. In questo periodo i calciatori cominciano a pensare al proprio futuro, a valutare le opportunità per la prossima stagione; Mazzarri dovrà essere bravo ad isolarli, a tenere in stand-by con la società i discorsi sul rinnovo del suo contratto ed ottenere la concentrazione massima per le ultime undici partite.

Sotto quest’aspetto il tecnico di San Vincenzo ha dimostrato di essere molto in gamba ed ha le qualità per tenere al massimo il livello dell’attenzione dei suoi ragazzi.

Il periodo non è dei più rosei; la vittoria manca da un mese, il successo dal 2 Febbraio scorso contro il Catania. L’ultimo gol di un attaccante risale al 27 Gennaio scorso, quando Cavani regalò al “Tardini” nel finale i tre punti al Napoli. A Napoli c’è preoccupazione. I quattro pareggi consecutivi in campionato, corredati dall’eliminazione dall’Europa League, hanno lasciato il segno nelle aspettative dei tifosi molto preoccupati per le sorti degli azzurri. La partita contro la Juventus è uno spartiacque importante della stagione; le aspettative mediatiche ed ambientali erano altissime per questo match che poteva rilanciare gli azzurri per il sogno scudetto. Il primo posto, salvo clamorose sorprese che nel calcio non sono mai da escludere, resterà così un’ambizione ancora lontana. Il Napoli deve guardarsi dalle inseguitrici; il Milan è in forma spaventosa e può insidiare il secondo posto. Il primo step da superare è quello psicologico, evitando delle ripercussioni sulla serenità del gruppo. C’è l’esempio della sconfitta di Londra e del crollo che produsse come lezione da ricordare. Il Napoli deve ritrovare la fiducia necessaria dal secondo tempo di venerdì sera quando in alcuni frangenti è riuscito anche a mettere in difficoltà la Juventus; l’occasione capitata sui piedi di Dzemaili poteva anche regalare la vittoria dopo la sofferenza della prima frazione di gioco. Mazzarri più volte ha dimostrato di saper guidare il gruppo anche nei momenti difficili, la protezione del secondo posto passa anche per questo difficile compito. “Da solo non ce la faccio”, rivelò Mazzarri nella conferenza stampa prima di Napoli-Sampdoria. Non c’è mai stato un approfondimento preciso su quella frase, ma è chiaro che serve l’aiuto di tutte le componenti della società per tenere il gruppo compatto e concentrato per le ultime undici sfide di campionato.

Oltre all’aspetto psicologico, c’è quello tattico che fa riflettere Mazzarri. Il secondo tempo contro la Juventus ha dimostrato per l’ennesima volta che la difesa a 4 da più equilibrio a tutta la squadra. Lo schieramento visto venerdì nella ripresa chiude di più gli spazi tra le linee, creando più compattezza e favorendo la giusta distanza tra i reparti, chiede un lavoro meno faticoso agli esterni che hanno meno campo da coprire. Migliora la qualità della manovra che diventa anche più incisiva; contro i bianconeri, nel primo tempo negli ultimi venti metri si assisteva ad un tic-tac sterile ed orizzontale, solo le bordate di Inler e l’attivismo di Hamsik cercavano di dare una svolta. Nella ripresa si sono visti dei progressi; c’era più varietà nelle soluzioni d’attacco e la manovra era supportata maggiormente dagli esterni. Al Napoli manca l’imprevedibilità negli ultimi venti metri, gli azzurri non riescono a mettere in difficoltà le difese avversarie perché c’è poco movimento senza palla fondamentale per aprire gli spazi, soprattutto contro le squadre ben messe in campo e molto attente alla fase difensiva. Cavani sta mostrando un calo atletico e mentale; il suo lavoro estenuante compiuto in tante partite consecutive sta influendo anche perché l’astinenza da gol condiziona anche mentalmente l’uruguagio. Il declino in zona gol è testimoniato anche dai dati: il Napoli non ha più il secondo miglior attacco del campionato, è stato superato da Fiorentina e Milan. Non è solo una questione tattica ma anche di uomini. Mazzarri, se vuole conservare il secondo posto, deve mettere da parte le gerarchie e premiare chi è più in forma. Pandev, in condizioni atletiche pessime da mesi, rappresenta un peso per la manovra del Napoli; in panchina scalpita Insigne che, con un minutaggio inferiore al macedone e compiendo un lavoro estenuante richiesto dal sistema di gioco di Mazzarri a cui non era abituato, ha prodotto più di Pandev. Il talento di Frattamaggiore ha realizzato quattro gol e cinque assist per i propri compagni, l’ex interista ha messo a segno due reti (l’ultima risale a Napoli-Udinese 2-1 del 7 Ottobre scorso) e prodotto tre assist. Armero, il migliore in campo ad Udine e apparso molto vivace anche nei minuti giocati contro la Juventus, merita maggiore spazio; Mazzarri potrebbe gestire meglio le condizioni di Maggio, mai realmente brillante in questa stagione, alternando di più gli esterni. Zuniga a destra e l’ex Udinese sulla sinistra rappresentano gli elementi più affidabili in questo momento ed è giusto dare loro fiducia. Il Napoli può sfruttare un calendario abbastanza agevole; i prossimi avversari, Chievo ed Atalanta, guardano all’incubo retrocessione con molta tranquillità viste le condizioni difficili di Siena, Pescara e Palermo, le tre squadre che chiudono la classifica di Serie A. Basterà mettere in campo il proprio valore tecnico certamente superiore ai prossimi avversari per tornare a correre. Tutto è nelle mani di Mazzarri: più flessibilità sui moduli, dare spazio a chi è più in forma e spezzare le chiacchiere sul suo futuro sarebbero i passi da compiere per garantirsi il secondo posto.

Ciro Troise

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I Am Naples Testata Giornalistica - aut. Tribunale di Napoli n. 33 del 30/03/2011 Editore: Francesco Cortese - Andrea Bozzo Direttore responsabile: Ciro Troise © 2021 IamNaples
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