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De Laurentiis non scalda il pubblico a Fuorigrotta, quanti timori nella festa!

Il silenzio di Grava e Campagnaro, Mazzarri non parla nel giorno della festa: a qualcuno interessa l'immagine del club?

Al San Paolo non è stato un giorno come gli altri. A Fuorigrotta c’era la festa per la Champions, un traguardo che ritorna dopo due stagioni. A differenza della sfida contro l’Inter del 15 Maggio 2011, la festa è stata meno spontanea e più preparata. Il Napoli non è più la creatura che sorprende tutti stravolgendo gli equilibri del campionato, ma una big della Serie A, con un organico tra i più attrezzati d’Italia, a mio avviso il secondo alle spalle della Juventus, in linea con i valori della classifica. La gioia del pubblico, accorso in massa per portare il proprio calore, si mescola con “il panem et circenses” di De Laurentiis, lanciato in un “one man one show” con un discorso già preparato.

Mi verrebbe da esclamare “Vox populi vox dei”, per rimanere nel circuito letterario della lingua latina. E’ quello che immagino assistendo al revival berlusconiano di Fuorigrotta; il popolo ignora il discorso presidenziale anche a causa del pessimo impianto acustico. L’amichevole contro il Paris Saint Germain (fa parte dell’affare Lavezzi: 27 milioni+ l’incasso dell’amichevole al San Paolo) e il quadrangolare di Londra non stuzzicano i boati della folla che si scatena invece quando lo speaker invoca i nomi di Mazzarri e Cavani. Anche la partita è un’appendice rispetto all’argomento dirimente: il futuro dei due principali protagonisti dell’ultimo triennio azzurro, inclusa la Coppa Italia e la cavalcata Champions fino a Stamford Bridge. Uno sguardo al campo bisogna anche darlo: qualche appunto Napoli-Siena l’ha anche suggerito. Inler conferma il suo disagio nel reggere il ritmo del sistema di gioco di Mazzarri, soffre nel compiere le due fasi soprattutto senza Behrami al suo fianco, El Kaddouri dimostra di essere un ottimo prospetto, deve velocizzare i tempi di gioco e un’esperienza in prestito ad una squadra di fascia medio-bassa gli sarebbe molto utile. Rolando meriterebbe più considerazione soprattutto da parte della società che sembra aver frettolosamente deciso di non volerlo riscattare; soprattutto se dovesse arrivare un allenatore che schiera la difesa a quattro, il portoghese darebbe qualità ed esperienza internazionale all’organico del Napoli. E’ tornato poi il copione delle partite interne d’Europa League: gol subito con una grave disattenzione difensiva (lo storico difetto dell’inserimento subito da calcio piazzato risalente alla scorsa stagione) e capacità di costruire la rimonta con l’inserimento di Hamsik, Insigne e Pandev dalla panchina, decisivi per i due gol degli azzurri.

Le feste sono anche degli straordinari momenti di comunicazione, in cui riuscire a portare a casa l’immagine più positiva per il club. Il Napoli non ce l’ha fatta, ha dato più volte l’ìdea di aver timore di far parlare i protagonisti. In primis Mazzarri che vuole evitare di parlare di futuro per non ripetere la cantilena pronunciata da mesi: “Non so ancora cosa farò, devo interrogarmi sul mio vissuto da allenatore, sugli stimoli”. Il tecnico di San Vincenzo salta la conferenza stampa della vigilia, lasciando spazio a Cannavaro e Hamsik e poi nel post-partita fa parlare Frustalupi ufficialmente per dare valore al suo staff ma in realtà non ci ha creduto nessuno. Stavolta almeno c’è stato un pizzico di creatività, niente febbre, pressione alta o aerei per giustificare la scelta di Mazzarri di rinunciare alla discussione con i cronisti. Non è detto che bisognava parlare del proprio futuro ma avremmo voluto sapere nel giorno della festa Champions le sue idee su Rolando, El Kaddouri, sui reparti da rinforzare di più per rendere l’organico competitivo su più fronti a prescindere da chi sarà l’allenatore. Lo meritano i tifosi legittimamente preoccupati per l’incertezza della società nel programmare il futuro.

Ci sono altri due protagonisti del Napoli che probabilmente andranno via senza parlare alla stampa e, quindi, ai tifosi: uno è Hugo Campagnaro, straordinario guerriero del reparto difensivo, e Gianluca Grava, simbolo della rinascita del Napoli. Quest’ultimo doveva parlare sabato nella conferenza pre-gara ma probabilmente si è voluto evitare l’argomento del futuro dello storico numero 2 del Napoli in società. Su Grava c’è un vero e proprio giallo: il terzino di Caserta ha espresso sulle pagine de “Il calciatore”, mensile dell’Aic, di voler lavorare con i giovani, di occuparsi del vivaio azzurro. Un desiderio che non ha trovato sponda nella dirigenza, che non gradisce i napoletani (sono definiti “condizionabili”) nella gestione del vivaio, affidato a Bigon e ai suoi collaboratori tra reparto scouting e settore giovanile. Grava probabilmente resterà in società con un altro incarico ancora da definire ma resta il rifiuto societario per il suo primo desiderio.

La giostra del calciomercato sta per partire, naturalmente le trattative si muovono più tavoli in un discorso sempre più internazionale che coinvolge il Napoli. Falcao è ad un passo dal Monaco, un affare che porta tutto il mondo su Cavani: City, Real Madrid e Chelsea le piste più accreditate. Dopo il probabile addio di Mancini ai Citizens, pronti a sostituirlo con Pellegrini, la destinazione Manchester perde quota. Il futuro del Matador è tutto ancora da scrivere, non c’è un’offerta ufficiale e bisognerà, quindi, aspettare dando fiducia all’ipotesi della permanenza a Napoli se non arriverà la proposta che accontenterà tutti.

Per il momento la priorità è Mazzarri con i suoi dubbi e il flirt di lunga data prima con l’Inter e poi con Sabatini e la Roma. L’addio sembra l’ipotesi più probabile al momento ma, come insegna la vicenda di due anni fa, non bisogna dare nulla per scontato. L’intreccio delle panchine è da legare ad Allegri, prima scelta di De Laurentiis nel caso in cui non dovesse rinnovare con il Milan; altrimenti bisognerà seguire qualche suggestione estera che potrebbe illuminare il presidente del Napoli.

De Laurentiis ha costruito una creatura con molti professionisti ambiti, come coloro che compongono lo staff medico, che hanno ricevuto offerte da molti club italiani, in primis l’Inter e la Roma, la società più concreta nei contatti intrapresi. Il Napoli riuscirà probabilmente a blindarli con una proposta soddisfacente per due motivi: la corposa offerta giallorossa riguarderebbe solo il dott.De Nicola e il dott.D’Andrea, non l’intero staff e poi dovrebbe prevalere lo storico rapporto con De Laurentiis e le attività compiute sul territorio nella valutazione complessiva. Che sia una lezione, però, per il patron affezionato ai contratti in scadenza, l’antitesi della programmazione; invece, De Laurentiis ha proposto un rinnovo per un solo anno mentre i validissimi medici del Napoli chiedono un accordo pluriennale. La Roma ha presentato la proposta di un contratto quinquennale a cifre quattro/cinque volte superiori a quanto percepito a Napoli; è il momento che sia dato il giusto valore a chi rappresenta un’eccellenza per il club.

Il mercato in casa azzurra non prevede grandi movimenti finchè non sarà sciolto il nodo della panchina ma lo scouting non si ferma. In attacco arriverà un rinforzo giovane, un prospetto da valorizzare. Sono quattro le piste seguite: un’italiana, Zaza della Sampdoria, due croate, Ante Rebic dell’Rnk Spalato e Alexsandar Mitrovic del Partizan Belgrado ed una sudamericana, il cileno Castillo impegnato dal 21 Giugno, nel mondiale Under 20 in Turchia, competizione che gli uomini-mercato del Napoli seguiranno con molta attenzione, indirizzando i propri occhi soprattutto sulla nazionale colombiana con vari talenti sul proprio taccuino: Miguel Borja ed Edwin Cardona su tutti. Per Castillo c’è la concorrenza della Juventus che, però, con l’arrivo di Llorente ed il possibile acquisto di Higuain, vorrà prima sfoltire l’organico, il Napoli sta pensando ad una comproprietà con un altro club, come per esempio la Sampdoria, per uno dei protagonisti con la nazionale cilena allo scorso Sub20. Gli occhi dello scouting sono concentrati ora sull’Europeo Under 17: i croati diventeranno comunitari a breve, un’opportunità per tutti. Il difensore Caleta-Car, il centrocampista Rugoljic, già acquistato dal Salisburgo per due milioni di euro e l’attaccante Vojkovic i profili più seguiti. La Champions League per le formazioni Primavera è alle porte e serviranno rinforzi.

Ciro Troise

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I Am Naples Testata Giornalistica - aut. Tribunale di Napoli n. 33 del 30/03/2011 Editore: Francesco Cortese - Andrea Bozzo Direttore responsabile: Ciro Troise © 2021 IamNaples
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